Graziato e scarcerato un ergastolano a Saluzzo

Graziato e scarcerato un ergastolano a Saluzzo Graziato e scarcerato un ergastolano a Saluzzo Cinquantottenne, ha scontato 26 anni - Si è sempre protestato innocente - La moglie e le due figlie (originarie come lui di Salerno) abitano ad Asti (Dal nostro corrispondente) Snlir/./.o, 26 febbraio. (v. i.) II contadino Vito D'Amato di 58 anni, condannato nel 1940 all'ergastolo per omicidio dalla Corte d'Assise di Salerno ed ora detenuto nelle carceri di Saluzzo, ha ottenuto oggi la libertà condizionale che gli è stata concessa dal ministro di. Grazia e Giustizia. Nel 1937 a Petina, nel Salernitano, una donna veniva strangolata nella sua abitazione. Pochi giorni dopo la polizia arrestava il D'Amato ritenuto autore del delitto. I magistrati, malgrado l'imputato si protestasse innocente, lo condannavano all'ergastolo. Da Salerno il contadino veniva trasferito nel penitenziario di Turi, presso Bari, e poi a Porto Azzurro, nell'isola di Pianosa. Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, 1 tedeschi aprivano le porte del carcere: il D'Amato, con altri detenuti, veniva portato in un «Lager» in Germania, ai lavori forzati. Liberato nel 1945 dalle truppe americane aMindorf, 11 contadino tornava in Italia e rimaneva in famiglia per, qualche mese: riconosciuto, ve nlva nuovamente incarcerato e trasferito alla casa di pena di Saluzzo dove aveva l'Incarico di cuoco. La moglie del D'Amato, Sandra Manna, per essere vicina al marito veniva in Piemonte e sì stabiliva ad Asti, in via XX Settembre 32, assieme alle sue due figlie, Carla di 29 anni e Giuseppina di 20. Oggi pomeriggio il direttore del penitenziario saluzzese, dottor Ortoleva, ha comunicato al D'Amato il provvedimento di clemenza: poco dopo il contadino — che ha scontato ventisei anni — ha lasciato la casa di pena.

Persone citate: D'amato, Graziato, Ortoleva, Salernitano, Sandra Manna, Vito D'amato