E' morto ieri a Parigi Gino Severini uno dei fondatori del «infuriamo»

E' morto ieri a Parigi Gino Severini uno dei fondatori del «infuriamo» E' morto ieri a Parigi Gino Severini uno dei fondatori del «infuriamo» Aveva 83 anni - Figlio di agricoltori, si trasferi non ancora ventenne in Francia, dove subì l'influsso di cubisti e post-impressionisti - Diffuse tra gli artisti italiani le teorie d'avanguardia • Una sua tela, «Danse du Pan Pan au Monico», è esposta nel Museo d'arte moderna parigino (Dal nostro corrispondente) Parigi, 26 febbraio Gino Severinì, uno dei pittori che nei primi anni del secolo iniziarono il movimento futurista, è morto stasera a Parigi Era nato a Cortona nel 1883, in una famiglia d; agricoltori e, ancora adolescente, era andato a stare a Roma, dove Giacomo Balla gli aveva insegnato 1 primi elementi dell'arte pittorica. In quegli anni, aveva avuto come amico e condiscepolo Umberto Boccioni, ma i loro idea li artistici erano ancora legati al romanticismo ottocentesco, espressi attraverso modi del tutto accademici. Lo sviluppo della sua personalità artistica avvenne soltanto a partire dal 1906 quando si trasferi a Parigi La scoperta di Georges Seurat. morto una quindicina di anni prima, ma le cui opere erano completamente sconosciute in Italia, ebbe una influenza decisiva sul giovane pittore to- scano; Severini, Infatti, anchelnegli anni successivi, emendo| era ormai impegnato nelle ricerche cubiste e futuriste, si era sempre mantenuto fedele alla tecnica del grande artista post-impressionista, alla sua volontà di sintesi dell'impressione luminosa sulla retina ottenuta con piccoli tocchi di colore puro attraverso il gioco della luce sulle zone d'ombra. Ma la, più grande rivolta artistica dei tempi moderni, quella del cubismo, era in gestazione in quegli anni e Gino Severinì vi partecipò con Picasso. Braque, Juan Gris e t poeti che lavoravano allora insieme a loro: Guillaume Apollinare, Max Jacob Pierre Reverriy Intorno al 1910, dipinse il grande quadro che è considerato ancora oggi dopo tante nuove esperienze e tante evoluzioni, spesso contraddittorie il suo capolavoro: Danse du Pan Pan au Monico. Distrutta durante l'ultima guerra Severinì ha riprodotto di recente quella immensa te- la che ai trova ora nel Museo d'arte moderna di Parigi. La vecchia amicizia con Boccioni e Balla lo portò a .collaborare con loro, insieme a Carrà e a Russolo, nella redazione del primo manifesto della pittura futurista del 1910. « Diffuso a migliaia di copie — ha scritto Carlo Carrà nelle sue memorie — quell'appello a una rivolta ardita e aperta, sotto il cielo grigio del nostro paese, fece l'effetto di una scarica elettrica ». Sull'effetto sconvolgente non possono essere; dubbi, ma in | realtà quel manifesto rispondeva più che altro alle idee alquanto superficiali di Boccioni, preoccupato soprattutto degli aspetti dinamici del mondo moderno, tenendo scarso conto dei valori pittorici essenziali ed era perciò in assoluto ritardo su quanto gli artisti d'avanguardia facevano già da qualche anno in Francia Fu Severini che avvertì gli amici de! loro errore: li invitò a venire a Par: fece conoscer loro le ope j re dei cubisti e in seguito al[quell'insegnamento, un secon-l do manifesto futurista venne pubblicato qualche mese dopo. Il 5 febbraio 1912, una esposizione dei pittori futuristi italiani venne inaugurata così nella galleria Bernheim Jeune di Parigi. Fu uno dei maggiori avvenimenti artistici parigini nei fervidi anni che precedettero la prima guerra mondiale: vivaci polemiche continuarono a lungo e, in ogni mudo, fu la prima occasione di far conoscere la giovane pittura italiana all'estero. Quella mostra offrì d'altronde alla critica internazionale l'occasione di valutare giustamente le diverse personalità che vi avevano partecipato: qualche tempo dopo, infatti. Apolhnaire doveva affermare il valore di Carrà. Softìci e Severini trascurando completamente gli altri futuristi italiani: Boccioni. Balla Russolo e i tanti altri tardivi epigoni. Affermato, dunque, fra ! maggiori esponenti dell'arte contemporanea quando non aveva ancora trentanni. Severini subì n seguito la stessa evoluzione de: futuristi italiani e dei cubisti francesi, attraverso uno studio sulla * sezione d'oro » che lo portò ad un'aspirazione di carattere classico. In lui, forse, questa evoluzione rispon deva alla sua vera natura di artista toscano, portato per istinto verso l'equilibrio e la monumentalità. Nella Danse du Pan Pan au Monico, infatti, si era sforzato di equilibrare nello spazio la ricerca futurista del movimeli to, moltiplicando i ritmi senza tuttavia abbandonare il rigore sostanziale della forma. Nella nuova maniera, che conobbe le principali manifestazioni intorno al 1925, non soltanto scompar\ e dalle sue tele e dai suoi affreschi ogni elemento del dinamismo futurista, ma la rappresentazione assunse un aspetto statico o, addirittura, estatico. La morte, sopravvenuta stasera a 83 anni, è stata la conseguenza d'una lunga malattia che l'aveva immobilizzato da molti mesi L'hanno ass:?t:?o la moglie, figlia di Paul Fort, Principe dei poeti, le figa? e '1 genero, lo scultore romano Nino Franchini. Sandra Volta