II peschereccio con i 14 marinai italiani naufragò per un maremoto sulle coste africane?

II peschereccio con i 14 marinai italiani naufragò per un maremoto sulle coste africane? II peschereccio con i 14 marinai italiani naufragò per un maremoto sulle coste africane? La misteriosa sciagura al largo della Mauritania - Le vittime erano tutte di S. Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno) - Finora recuperate due salme I battelli di soccorso escludono che la piccola nave abbia urtato contro una mina • Altre ipotesi sul disastro: collisione o falla nello scafo (Dal nostro corrispondente) Aneon.ii, 21 febbraio. II motopeschereccio italiano « Pinguino », naufragato in Atlantico al largo della Mauritania quattro miglia a sud capobianco provocando la |nortc di quattordici marinai, me sono state recuperate ed stato vittima di un mare moto che ha investito le coste dell'Africa? Questa sembra una delle ipotesi più probabili sulla misteriosa sciagura di ieri che ha gettato nel lutto tutta San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno), il porto adriatico dov'era stato formato l'equipaggio del natante. Non si esclude tuttavia che il «Pinguino» possa essere entrato in collisione con uno scoglio o con un altro natante e neppure che una grossa falla si sia aperta improvvisamente nello scafo. Fino a stasera — dalle notizie che giungono da Las Palmas — risulta che soltanto due sai- una identificata. Le altre do dici, probabilmente, sono ancora imprigionate nel peschereccio che giace su un fondale a quindici metri di profon- nata odierna. Stamane, nelle prime ore. un cablogramma è stato recapitato all'armatore del «Pinguino», dott. Antonio Belligoni di Ancona, prove niente dal motopeschereccio dita. Ecco la cronaca della Rior¬ «Rodi», lo stesso che aveva dato ieri per primo la tragica ! comunicazione attraverso il icentro radio PT di Roma. Nel messaggio si confermava che il relitto del «Pinguino» emer geva da un fondale di quindici metri con la prua in aria e che nella zona erano stati recuperati i corpi di due marittimi. Mancavano notizie de- e (gli altri dodici componenti dell'equipaggio. A mezzogiorno una seconda comunicazione, giunta ad Ancona dal console italiano a Las Palmas (Canarie), dava le prime notizie ufficiali del a i - disastro. Alle 16 vi era un barlume di speranza sulla sorte di tre uomini dell'equipaggio. Giungeva infatti un cablo dell'agenzia Agmar di Las Palmas, corrispondente dell'armatore del «Pinguino». Diceva: t Affermasi iieschereccio "Koniliac" tre superstiti a bordo ». Il messaggio, scritto dall'agente spagnolo, non era chiaro, perché la parola « affermasi » poteva essere interpretata come un « si dice », né venivano comunicati d'altro canto 1 nomi dei tre superstiti. Purtroppo si trattava d'una speranza infondata. Alle 19 l'armatore Mascaretti, dì S. Benedetto del Tronto, si collegava via radio con il motopeschereccio «Rodi» che partecipava alle ricerche insieme al «Kondiac», l'« Astoria». il «Lung», il «Borio» e l'«Amoroso» (quest'ultimo del compartimento di Bari). Il comandante confermava che la perlustrazione aveva dato un'angosciosa conferma: nessun superstite. «Dobbiamo abbandonare le ricerche — eliceva il capitano del «Rodi» — perché le condizioni del mare peggiorano. Nello specchio d'acqua attorno al «.Pinguino» galleggiano cassette r fusti vuoti di carburante. Il «Borio», con le due sole saline trovale si sta dirigendo verso Las Palmas ». Si apprendeva cosi che uno dei due corpi recuperati lineilo del cuoco di bordo Vittorio Scartozzi da Grottammare. L'altro non si sa ancora ehi sia. Unico segno di riconoscimento sono alcuni nei sul dorso della mano destra. Gli altri dodici marittimi del «Pin guino», forse imprigionati nello scafo o travolti dai marosi e trascinati dalla corrente, secondo la terminologia ufficiale sono ancora «.dispersi». L'autorità marittima doveva poi stabilire l'elenco esatto dei componenti dell'equipaggio e questo poteva avvenire soltanto dopo contatti con il ministero della Marina mercantile e la capitaneria di porto di Formia, da dove la notte del 19 gennaio scorso il « Pinguino» — di 160 tonnellate di stazza — era salpato per la campagna di pesca nell'Africa occidentale. Risulta che a bordo del «Pinguino » vi erano quattordici marittimi anziché quindici, come in un primo momento era stato comunicato. Ecco 1 loro nomi: capitano Alberto Palestini di 50 anni; primo ufficiale Elio Voltattorni di 56; direttore di macchina Domenico Romani di 51: primo motorista Ruggero Spina detto « Giorgio » di 28; motorista Antonio Pompei di 45; marinai Giuseppe Pompei di 20,1 fratelli Divo e Tommaso Bruni ili 27 e 24 anni; Vittorio Fidanza di 25, tutti da S. Benedetto del Tronto. Vi erano inoltre i marinai Agostino Greco di 29 anni; Giuseppe Greco di 56 da Porto Empedocle (entrambi residenti ad Ancona); Felice Taranto di 29 da Lampedusa; Giuseppe Monti di 31 da Formia; cuoco Vittorio Scartozzi di 47 da Grottammare. Tutti gli uomini dell'equipaggio erano sposati e con figli, ad eccezione del Fidanza e dello Spina. Quest'ultimo si sarebbe dovuto sposare nella prossima primavera. «Era l'ultimo viaggio che faceva in Atlantico — ha detto stamane sul molo di Ancona suo cugino, anch'egli pescatore —. Quando è partito era contento. Diceva: ''Appena torno mi sposo e navigo attorno a casa. Laggiù si guadagna qualcosa di più, ma è una vitaccia"». Tommaso Bruni si era sposato nell'autunno scorso. Il capitano Palestini, uno dei più validi comandanti della marineria oceanica sambenedettese, aveva moglie e quattro figli. Era un uomo esperto e coraggioso e navigava In Atlantico da diversi anni. Come sia potuto avvenire il naufragio è ancora inspiegabile. L'altro giorno c'era un poco di « mare lungo », ina la navigazione procedeva tranquilla. Il «Pinguino» aveva comunicato per radio di aver fatto buona pesca e di essere in fase di trasferimento su un altro banco di pesce. Stasera, nell'ultimo collegamento radio, prima di abbandonare le ricerche, il « Rodi » ha detto che il « Pinguino » non può essere naufragato per una tempesta né per l'impatto con una mina vagante. Fra le ipotesi più probabili è che sia finito su uno scoglio o che sia stato speronato da un natante sconosciuto. Una agenzia di stampa romana ha diffuso la notizia che la zona sarebbe stata interessata all'improvviso da un maremoto. Tutto certamente dev'essere accaduto all'improvviso perché nessun S.O.S. è stato captato dalla flottiglia che batteva la zona. e. g. II motopeschereccio Pinguino affondato al largo di Capo Bianco presso la costa della Mauritania (Tel. Ansa)