Lo "judo" - una scuola per i muscoli assai utile anche per il carattere

Lo "judo" - una scuola per i muscoli assai utile anche per il carattere E1 insieme sport e difesa personale Lo "judo" - una scuola per i muscoli assai utile anche per il carattere Quando si dice «Judo » la gran parte della gente non sa pensare ad altro che a uno strano combattimento, tutto fatto di abilissimi colpi segreti, fra gente stranamente vestita e terribilmente cerimoniosa. Qualcuno sa che si tratta dell'antico — e sempre più diffuso e moderno — sport giapponese: una tattica capace di far vincere un Davide contro un Golia, e non per mezzo della forza opposta alla forza, ma per mezzo dell'intelligenza e dell'autocontrollo opportunamente manovrati. Lo Judo è uno sport ma anche qualcosa di più: è un'arte, una disciplina, un abito mentale e morale. E' padronanza dei propri muscoli e dei propri riflessi contro un attacco più forte di noi. Il principio dello Judo — così come è contenuto nella leggenda dell'antichissimo medico Shirobei Akijama — è la « non resistenza »: in pratica qualcosa che sembra passivo ed è invece attivo, qualcosa come il comportamento di un albero sottile di fronte al vento più forte e più impetuoso: non opporsi colla forza, ma piegarsi per un attimo e sfuggire. E, quando occorra, sfruttare a proprio favore persino il peso e la forza e l'impeto di chi ci attacca. Il corpo umano, specie quando si impegna nella lotta, ha otto squilibri fondamentali che possono essere sfruttati da un avversario preparato (squilibrio in avanti, indietro, destro e sinistro; squilibrio'diagonale anteriore, destro e sinistro, e diagonale posteriore, destro e sinistro). Otto punte di una stella su cui, al momento opportuno, si può agire per rovesciare le leggi della prepotenza e della forza bruta. uo sport di oggi — che vede, anche in Occidente, palestre, corsi, scuole e campionati (se ne occupa la Federazione Italiana di Atletica Pesante ) —è nato, col nome di Ju-Jutsu, nell'antica Cina, tra i monaci Lama, bisognosi di un metodo di difesa efficace leale ed incruento; poi si è diffuso, tramandato in gran segreto da maestro a maestro, tra i nobili Samurai; sino a diventare, alla fine del feudalesimo, sport popolare. Oggi, in Giappone, lo si insegna nelle scuole. E' stato Jigoro Kano, nel 1882, a fondare lo sport moderno, riunendo le migliori tecniche delle differenti scuole; e a chiamarlo Judo. Le regole sportive si trovano nella guida ufficiale della Amateur Athletic Union. Gli studenti sono classificati, secondo ineriti e profitto, con un particolare colore della cintura da combattimento: cintura bianca, poi gialla, poi arancione, poi. verde, poi azzurra, poi marrone. Il grande traguardo è la cintura nera (con le sue tredici sottoclassi, l'ultima delle quali difficilissima da superare). Alla fine della lunga trafila si diventa Shihan, veri dottori dello sport. In Europa, e anche in Italia, non mancano le cinture nere, i quasi laureati dello Judo. Il metodo fondamentale d'insegnamento è il Go-Kyo, che comprende i JjO colpi principali dello sport e si basa sull'aumento graduale, colpo dopo colpo, delle difficoltà d'impostazione e di esecuzione. L'antica parola Ju-Jutj su viene tradotta in due modi, ora come « vittoria per abbattimento » ora come «arte gentile»: entrambe le traduzioni contengono una caratteristica saliente di questo sport: uno sport leale, completo, fatto di cultura e di tecnica. Occorre conoscere i « punti deboli» dell'anatomia e della fisiologia del corpo umano (posizione dei nervi, dei tendini, delle articolazioni, dei muscoli, delle aree vulnerabili, dei gio chi di leva, dei'meccani- smi del 'contraccolpo*.in più si richiedono coraggio, sufficiente forza, coordinazione, prontezza di riflessi, ottimo equilibrio, presenza di spirito, doti estetiche e morali. Tutto ciò si traduce, in palestra, in un abilissimo gioco di intelligenze. Nessuno si serve dello Judo per scopi di forza bruta; e tutti imparano a non servirsi del loro sport al di fuori della palestra. Un medico può dire che lo Judo è utile e formativo; e che è una disciplina sportiva che, forse più di qualsiasi altra, va al di là della preparazione dei buoni muscoli, con un suo particolare significato educativo anche morale: perché insegna inoltre a raccogliersi, a cercare la risposta, più intelligente e pronta, quando le cose sembrano volerci sopraffare. Una scuola dei muscoli, dei nervi, dei riflessi, ma anche del carattere: per sapersi difendere c contrattaccare. E non solo in palestra, ma anche dentro di noi, quando ci si venga a trovare, colle nostre deboli forze fisiche e psichiche, di fronte a qualsiasi tipo di avversità. il dottor X

Persone citate: Golia, Jigoro Kano, Lama

Luoghi citati: Cina, Europa, Giappone, Italia