Il P.M. chiede: l'ergastolo a Foga che «strozzò la mondana per rapina»

Il P.M. chiede: l'ergastolo a Foga che «strozzò la mondana per rapina» La cpasseggiatrice» di Torino uccisa nel ripostiglio Il P.M. chiede: l'ergastolo a Foga che «strozzò la mondana per rapina» «E' un essere ignobile, che la società ha il dovere di rinchiudere in carcere» - Per i fratelli Margani (accusati di sfruttamento) il Pubblico Ministero propone 12 anni ciascuno Quattro anni all'uomo che aiutò il Faga a fuggire; tre anni all'altro «amico» della prostituta - La Parte Civile domanda una provvisionale di 5 milioni - Forse stasera la sentenza Il P. M. dott. Silvestro, alla Corte d'Assise di Torino, ha chiesto ieri sera l'ergastolo per Giovanni Faga di 39 anni, accusato di omicidio a scopo di rapina della mondana ventottenne Vittoria Gabri, trovata ormai ridotta ad uno scheletro, 40 giorni dopo la morte, in un ripostiglio della sua abitazione, in corso Napoli 26. Per Ugo Margani, trentaquattrenne, imputato di sfruttamento della Gabri e di un'altra ragazza, Gabriella Lonardi, il rappresentante dell'accusa ha proposto 12 anni di reclusione più 2 anni di casa di lavoro; la stessa pena è stata suggerita per 11 fratello del Margani, Ernesto, di 31 anni, additato come sfruttatore della propria moglie Anna Gioco. Quattro anni ed 1 mese di carcere sono stati invece chiesti per il cinquantaduenne Nullo Giungi, che dopo 11 delitto favorì la lunga peregrinazione per l'Italia del ricercato Faga, rendendosi suo complice in alcuni furti, mentre il solo Imputato a piede libero, Francesco Gattuso, di 36 anni, «predecessore» di Ugo Margani nello sfruttamento di Vittoria Gabri, ha avuto una richiesta di 3 anni di reclusione più un anno di casa di lavoro. Il dott. Silvestro ha giustificato le sue richieste con una requisitoria che ha inquadrato in una luce crudamente realistica l'« efferata e nefanda tragedia maturata nei più squallidi ambienti di Torino ». « Siamo di fronte — ha detto il P. M. — ad esseri ignobili, che la società ha il dovere di rinchiudere in carcere, tenendoveli il più a lungo possibile ». Dopo aver esaminato la posizione del Gattuso, « che cominciò a sfruttare la Gabri fin dal periodo in cui si trovava nelle "case chiuse", facendosi mandare dei vaglia, oggi malamente giustificati », 11 dott. Silvestro ha parlato di Ugo Margani: <Non credo di aver mal incontrato uno sfruttatore che dimostri tanta perfidia e tanta ferocia. Dedito al dolce far niente, abituato a dormire fino a mezzogiorno, viveva alle spalle delle disgraziate che capitavano sotto le sue grinfie. I suoi crimini si sono protratti per oltre 6 anni; faceva la gran vita, cambiava macchina ogni anno e, mentre sfruttava la Gabri, manteneva altre relazioni. Non ci venga a dire, come ha fatto, che ha sempre avuto una debolezza per le donne. Non c'è luce di amore nelle sue azioni, tanto è vero che, nel frattempo, frequentava anche degli invertiti e giunse al punto di ricattare uno di questi "amici particolari" ». « ti' provato che egli picchiava la Gabri non solo per estorcerle tutto il denaro guadagnato con la prostituzione, ma anche per tenerla soggiogata. Non era gelosia la sua; era il tipico atteggiamento del mantenuto che non vuol perdere il suo " filone d'oro " e per questo si vale della violenza e del terrore. I testimoni ci hanno detto che la Gabri guadagnava dalle ifi alle SO mila lire al giorno: dove sono finiti questi quattrini se la poveretta, dopo anni di marciapiede, è morta con ZOO mila lire di debiti e senza un soldo di risparmi? ». Il pubblico accusatore ha ritenuto che anche Ernesto Margani meriti la stessa pena: 12 anni di reclusione e due anni di casa di lavoro. «Cosini, della stessa pasta del fratello, è giunto addirittura a sfruttare la propria moglie, la donna che gli ha dato tre figli. Ha avuto il coraggio, in quest'aula, di t:e?iirci a dire che voleva redimerla. E per redimerla andò a vivere con lei in casa della prostituta Vittoria Gabri. Al confronto con costoro, un ladro incallito come Nullo Giungi fa persino tenerezza ». Il dott. Silvestro ha poi delineato la figura del principale imputato, Giovanni Faga. « E' un individuo che non ha alcun rispetto della vita umana e dei beni altrui. Ruba i quattrini ai vecchi genitori, ai compagni di lavoro, aggredisce una turista a Porta Nuova per rapinarla. Non è certo l'uomo che abbia davvero pensato di ricondurre Vittoria Gabri ad una vita onesta. In realtà, egli voleva raccogliere l'eredità del Margoni e diventare a sua volta sfruttatore. Investi qualche soldo in questa ardita specu lozione, promise persino alla Gabri una vacanza in monta gna che non era in grado di pagare, e quando si accorse che i suoi calcoli si rivelavano errati, uccise. «Noi pensiamo che l'abbia strozzata: sul Faga sono stati notati graffi al viso e alle mani che rivelano una colluttazione. Ma anche a voler credere alla versione dell'imputa to, e cioè allo schiaffo, anzi al " colpo con il dorso della mano", dobbiamo ammettere la volontà omicida Un colpo del genere, vibrato al collo di una donna piccola, gracile ed am¬ mcochpcdsiamdIlleutescsdcgvpmzcGFrqntaileatl'aganppAc—qgslcecmb2laAsorlmdapUdcGtsgccicduebssusvedDM«sg e i n a o e a a malata, non può non avere t conseguenze letali». Il P. M. ha poi sostenuto che, anche se il Faga non si propose, come scopo dell'omicidio, la rapina dell'orologio della sua vittima, «in effetti si macchiò di questo crimine, aggiungendo il lucro agli altri motivi. Quel giorno stesso, andò a impegnare l'orologio ». Il dott. Silvestro, prevenendo le tesi difensive, ha affacciato una tesi subordinata, «Lo ritengo colpevole di omicidio a scopo di rapina, ma se anche si prospettasse l'ipotesi del delitto preterintenzionale, se cioè voleste dar credito al Faga quando afferma che "non volle uccidere", la pena non potrebbe scostarsi dai massimi. Per l'omicidio preterintenzionale, tenuto conto delle recidive, dovrete salire a 27 anni. Gli altri reati contestati al Faga, complessivamente, meritano non meno di 5 anni e quindi, con il cumulo delle pene, finirete per dare all'imputato SO anni di carcere ». Faga è rimasto a lungo con il volto tra le mani, disperato e affranto. E' un uomo solo, abbandonato e schivato da tutti, mentre i « protettori », dall'inizio del processo, hanno avuto il conforto di un folto gruppo di parenti, amici ed amiche. Queste ultime sfoggiano vistosi occhiali neri. Prima del P. M. avevano parlato ì rappresentanti della parte civile, gli avv. Pasta, di Asti, e Macrì. €Noi ci siamo costituiti contro Ugo Margani — hanno detto — per una questione di decenza. Non vogliamo da costui i quattrini sottratti alla Gabri e cosi malamente guadagnati». Hanno chiesto la condanna del Faga ed il risarcimento dei danni con una provvisionale di 3 milioni per la figlia della Gabri, Lauretta, di 10 anni, e di 2 milioni per la madre del l'uccisa. Nella mattinata sono stati ascoltati gli ultimi testimoni Anna Gioco, moglie di Ernesto Margani, ha tentato in ogni modo di difendere il ma rito. «.Non sapeva che facevo la prostituta, di fatto vivevamo separati. Non gli diedi mai dei soldi. Ernesto, anzi, mi aiutò ogni volta che gli fu possibile ». Nettamente accusatoria, per Ugo Margani, la testimonianza di Aldo Farinoni, Io studente che si era innamorato della Gabri e voleva sposarla. «Vittoria mi rivelò che tutto il suo denaro lo dava al Margoni, che costui le lasciava pochi spiccioli, che spesso la picchiava. La condusse persino in collina per sferzarla con la cinghia dei pantaloni in modo che nessuno udisse le sue urla. Minacciò di accoltellarla e di far del male alla sua bambina. Mi disse che non aveva soldi da parte: teneva nascosto un biglietto da 50VO lire in un sacchetto di riso perché il suo protettore non lo scovasse ». I difensori del Faga, Salza e Balestra, insistono con le domande sui quattrini che la donna teneva in casa. E l'avv. De Marchi, che assiste i due Margani e il Gattuso, osserva: « Questo è un processo di sfruttamento nel quale, marginalmente, si inserisce un omicidio ». Anche la pettinatrice della Gabri, Natalina Navone, vide i segni delle percosse sul volto della sua cliente, «che aveva sempre pochi soldi». Una volta il Margani schiaffeggiò la sua donna in presenza della Navone ferendola ad un labbro. «Vigoria non reagì e non disse nulla ». Oggi parlano le difese, in serata la sentenza. g. a. L'imputato Giovanni Faga ieri durante l'udienza |fiiiiitiitiiifiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiifiifiiiiifiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii La deposizione in Corte d'Assise a Torino di Anna Gioco amica di Vittoria Gabri la mondana uccisa

Luoghi citati: Asti, Italia, Torino