Jukebox all'idrogeno di Fernanda Pivano

Jukebox all'idrogeno Un singolare poeta americano, Alien Ginsberg Jukebox all'idrogeno Merita lode Fernanda Pivano per la lunga fatica sostenuta nell'intento di presentare ai lettori italiani un singolare poeta contemporaneo americano, Alien Ginsberg. In un volume edito dal Mondadori. Jukebox all'idrogeno, essa ci dà accurate traduzioni col testo inglese a fronte, degli scritti più significativi del Ginsberg, Urlo, Kaddisch (dedicato dal poeta alla madre morta pazza), Gli agnelli d'America e altre Poesìe: scritti preceduti da un centinaio circa d: pagine di Introduzione che per la ricchezza della documentazione sul poeta e su quel fenomeno americano cui fu dato il nome di «beati, è probabile siano per riuscire ai lettori italiani più interessanti che non le traduzioni Strano personaggio è Alien Ginsberg. che quando s'af faccio alla scena letteraria leggendo II suo Urlo davanti al pubblico di San Francisco, nel 195G diventò campione dei giovani d'una intera generazione, che ne imitarono tosto i modi e gli atteggiamenti esteriori. Il poeta ed editore Lawrence Ferlinghetti per aver pubblicato l'Urlo dovette pas sare i primi giorni del giugno '57 ;n prigione, dopo un processo che fu il più clamoroso dei secondo dopoguerra. Lo stesso poeta — definito dalla Pivano che ebbe con lui lunga domestichezza € umanista raffinato, intellettuale nella pelle, nel midollo, nel cervello, con idee precise sull'intento te¬ cnico della sua poesia » — rimase impaurito da tanto successo, pur non essendo uomo facile a meravigliarsi, perché vissuto per lunghi periodi nel Messico e nell'Amazzonia. nel Giappone e nell'India, in mezzo alle popolazioni più misere. Se i giovani americani fecero accoglienze entusiastiche al poeta, la piccola borghesia americana, nata dalla civiltà industriale, si rivoltò invece violentemente contro chi aveva respinto una vita conformistica, atteggiandosi a «ribelle» ma non a «rivoluzionario», dato l'orrore per la violenza II termine «beat» trovato da JacU Kerouac servì a definire la generazione di protesta del secondo dopoguerra la sconfitta dell'anima dell'artista di fronte alla falsa comunicazione, all'avidità di danaro alla sete di potenza, all'amore della violenza Ginsberg si era proposto, col grido disperato dell'Urlo, di salvare le anime giovani, non ancora contaminate dal conformismo di massa, per le quali aveva trovato il nome di «agnelli d'America»: definizione che non gli venne per! donata, come non fu perdoi nata quella di < beat ». buo! na per una minoranza di arI tisti, ben diversi dai « beat ] niks » o scimmiottatori. Ginsberg intese opporsi alla spersonalizzazione dell'individuo sempre più profonda e diffusa con l'estendersi della civiltà industriale. Il suo grido fa ricordare quello di Walt Whitman, che per ragioni simili era stato ai suoi tempi definito come un somaro spudorato e presuntuoso, come un bruto degno di essere scacciato da qualunque società decente, ma che aveva potuto trovare un difensore in Emerson. Ginsberg era andato nelle giungle e nei deserti, fra i lebbrosi e fra I pazzi, fra i depravati e i tossicomani — ci fa sapere la Pivano — non per evadere dalla civiltà, ma nel tentativo di trovare una via d'uscita alla realtà cosidetta civile; e che non l'abbia trovata, nulla toglie alla sua coraggiosa ricerca. Le parole oscene da lui usate non significano se non un'adesione a tutte le forme a tutti gii aspetti della vita, e solo l'ipocrisia puritana può censurarle. La poesia di Ginsberg è tutta — a giudizio dell'egregia traduttrice — ispirata a un nucleo fondamentale di pensieri e di passioni: l'orrore per la violenza e l'ipocrisia, per la guerra e le inibizioni, per l'arrivismo e le convenzioni; è tutta feroce contro il conformismo, il nazionalismo e il razzismo. Proposito del poeta è di vedere gli uomini ricondotti alle lóro possibilità originarie di slancio e di sincerità, alla libertà originaria del loro rapporto col mondo e la sua realtà, con Dio e il suo aldilà. Un aiuto, insomma, alle masse nella loro sofferenza. . _ ... Leo Pestelli ALLEN GINSBERG: Jukebox all'idrogeno, a cura di Fernanda Pivano - Editore A Mondadori.

Luoghi citati: America, Giappone, India, Messico, San Francisco