Il Ku Klux Klan e i problemi razziali in un film americano al Festival dei popoli

Il Ku Klux Klan e i problemi razziali in un film americano al Festival dei popoli La rassegna del cinema sociologico ed etnografico a Firenze Il Ku Klux Klan e i problemi razziali in un film americano al Festival dei popoli Fra le opere più importanti già presentate sono quelle della Polonia, dell'Unione Sovietica, e il documentario italiano «L'ultimo pugno di terra», sulla condizione umana della Sardegna - Una notevole inchiesta statunitense sul concorso pianistico «Elisabetta del Belgio» (Dal nostro inviato speciale) Firenze, 9 febbraio. Per la settima volta Firenze ha richiamato a sé cultori e curiosi del film etnografico e sociologico, una delle forme più serie e socialmente proficue dello spettacolo cinematografico. Il « Festival dei popoli », la cui nuova edizione è in corso da lunedì, è venuto di anno in anno meglio determinando il proprio carattere, sicché non pei superbia, ma per amore di verità, esso può oggi affermare di essere molto vicino a perdere la veste d'una matiifestazione occasionale (sia pur annualmente ripetuta) per diventare un istituto permanente di diffusione della cultura, un occhio stabilmente aperto sul mondo. Talb presa di possesso com- pinta dalla rassegna fiorentina nei riguardi di se stessa fa tutt'uno con una sempre più piena valutazione del cinema documentario come strumento euristico, ossia di ricerca di verità; quella verità che se è vero che può benissimo esser falsificata anche dal cosiddetto occhio impassibile della macchina da presa, trova tuttavia nel mezzo cinematografico, quando sia, impiegato in funzione di essa, un mas Simo di oggettività e quasi l'illusione dello specchio. Diminuito, per quel che si è visto finora, è anche lo scarto tra le due direzioni per cui finora si è mosso questo singolarissimo festival dal doppio appellativo: da una parte una mostra di cose curiose e magari dh:ertenti, nella quale il cinema ritrova la sua autonomia di linguaggio e fornisce insomma uno spettacolo; dall'altra una sistematica investigazione dei problemi sociali e morali che più affitqgono il mondo, nella quale il cinema, cedendo le sue ragioni alla scienza, si umilia a mero strumento conoscitivo. Nell'un caso la rassegna è minacciata dalla frivolezza: nel secondo rischia di diventare una bandita per studiosi specializzati, con esclusione degl'interessi cinematografici. A contemperare le due anime, l'artistico-dociimentaria e la ideologica, si è incamminata la presente edizione, cui partecipano 37 nazioni per un totale di 36 film, prescelti tra la bellezza di 262 / risultati di queste prime giornale sono tali da giustificare il genero so concorso del pubblico al Teatro della Pergola, ove sisvolge la rassegna competiti-ca. e il gran numero di stu-diosi convenuti a Firenze per assistere al consueto « colloquio » sul film etnografico e sociologico e al nuovo « seminario internazionale » per la valutazione dello stesso, istituito quest'anno per la prima volta. Tra le opere più significati- ve, coi già ricordat lonka (Polonia), Manatschi (Unione Sovietica), e l'italiano L'ultimo pugno di terra di Fiorenzo Serra, dedicato alla condizione umana e civile della Sardegna d'oggi, meritano di essere segnalati, non tanto il francese Goumbe, che pur recando la prestigiosa firma di Jean Rouch, è risultato uno scialbo reportage sui giovani che lasciano i villaggi della Costa d'Avorio per trovare lavoro in città, e nemmeno Ravao la potière t Madagascar) che è tuffai più un corretto documentario sulla lavorazione artigianale dei vasi, quanto il francese Ocarina di Claude Pairault (un religioso che ha dimorato a lungo nella repubblica del Ciad e si rivela un fine osservatore di quegli ambienti sociali), il cecoslovacco La storia di una banda di Milos Formati (di cui ricordiamo Gli amori di ima bionda.), malizioso rendiconto d'un concorso fra bande musicali, pervaso d'un realismo all'acqua di rose, e soprattutto lo statunitense In the contest of the queen di Robert Drexc. un film televisivo qirata in Belgio, che pone sotto la lente d'una impietosa quanto efficace osservazione fisiologica la tensione emotiva dei partecipanti a una competizione internazionale ver pianisti patrocinata dalla regina F.'isabetta: dove (ra le altre cose è notevole l'impiego delle nuove macchi ne portatili von riprese con temporanee del suono. Mentre si è inaugurata og- Kouba-|ii pi. al Piccolo Teatro, uninte-lressante sezione monografica -]dedicata ai * problemi dell'in- r e a - tegrazione razziale negli Stat Uniti d'America » all'attenzione della giuria, Vie composta da Franco Lombardi e Tullio Kezich (Italia) Otto Kline berg 'Stati Uniti). George Sa doul (Francia'. José Maria Podestà (Uruguay), ha eletto presidente U sociologo René i o a i l i o -|Koeuif/ dell'Università di Colonia, si presentano nella giornata odierna altri cinque film, fra i quali un ampio ragguaglio dell'americano David Larve sulla famigerata setta del Ku Klux Klan, considerata nelle sue attinenze col nazismo e battezzata, nel titolo, « L'impero invisibile ». Leo Pestelli