Rapinarono la banca di Orbassano i due giovani arrestati a Carmagnola

Rapinarono la banca di Orbassano i due giovani arrestati a Carmagnola Rapinarono la banca di Orbassano i due giovani arrestati a Carmagnola L'inchiesta sulla sparatoria di sabato scorso con i carabinieri - I girovaghi riconosciuti dal direttore e dagli impiegati della « Cassa di Risparmio » - Il « colpo » avvenne il 30 dicembre scorso: i banditi, con la minaccia del mitra, si impossessarono di tre milioni (Nostro servizio particolare) Carmagnola, 7 febbraio Gli impiegati della «Cassa di Risparmio » di Orbassano hanno riconosciuto negli zingari catturati dai carabinieri dopo la sparatoria di sabato sera i due banditi che il 30 dicembre assaltarono la banca impadronendosi di tre milioni e 100 mila lire. Il riconoscimento è avvenuto per mezzo delle fotografie segnaletiche di Valerio De Colombi e Giacomo Barrerò scat¬ tate dopo la drammatica cattura e quelle dei documenti di identità trovati dai carabinieri del Nucleo Investigativo nel corso delle indagini svolte dopo la sparatoria. Nei prossimi giorni, se la Procura della Repubblica lo riterrà opportune, esso verrà confermato con un confronto in carcere. Non sembra tuttavia che questa formalità sia necessaria. Il rag. Michele Cannandone, direttore della banca, è stato esplicito. I suoi dipen- denti anche. «Non vi è alcun dubbio: sono proprio loro» hanno dichiarato al ten. Formato, recatosi ad Orbassano con le fotografie degli arrestati. Hanno inoltre precisato che il De Colombi era quello che intimò ai presenti di non muoversi minacciandoli con un mitra, mentre il Barrerò superò con un balzo il bancone che divide il pubblico dagli impiegati per prendere i soldi che si trovavano su una scrivania e infilarli in un sacchetto di tela. Il riconoscimento ria parte degli impiegati della banca conferma gli indizi che i carabinieri avevano già raccolto nei confronti di Valerio De Colombi e del fratello Romano subito dopo la rapina. Come si ricorda, nell'inseguire l'auto dei banditi i militi capitarono in un accampamento di zingari. Vi fu un fuggi-fuggi generale e non rimasero che donne e vecchi. Fra costoro la sorella dei De Colombi, Olimpia, e un'amica dei due fratelli. « Non li vediamo da tempo» dissero le donne alludendo ai De Colombi, poi caddero in contraddizioni, ritrattarono in parte quel che avevano affermato. Nascoste presso l'accampamento, i carabinieri trovarono una pistola e delle cartucce. La scoperta indusse le zingare a vuotare il sacco: «Sì. Romano De Colombi è venuto qui stamattina, con un certo Maci. Poi sono andati ad Orbassano a cambiare Ì7i banca delle obbligazioni ». Mentre i carabinieri interrogavano i girovaghi, una «1100» arrivava a Piscina. A bordo vi erano due individui dai connotati dei banditi di Orbassano, più un terzo, al volante, che rivelò quando scese di zop- picare. A pochi passi vi era la « 1300 » del daziere Giuseppe Goilin. I tre vi saltarono sopra e fuggirono in direzione della città. La sera dopo Romano De Colombi si presentò ai cara binieri di Alba, che lo ricer cavano da tempo per furti e rapine nella zona. Aveva una gamba ingessata, zoppicava ma non negò di essere in grado di guidare: «Mettetemi pure dentro, ma non per la rapina di Orbassano, della' quale non ne so assolutamente nulla ». Ai carabinieri del capitano Denaro e del ten. Formato, resta ora da identificare la persona che era al volante dell'auto usata dai banditi, un giovane riagli occhiali scuri che nessuno fu in grado di veder bene in viso. C'è motivo di ritenere che si tratti di Romano De Colombi, il quale pur essendo infortunato alla gamba poteva guidare, ma non è da escludere che sia il fratello di Giacomo Barrerò, Michele, di 20 anni, arrestato venerdì a Savona dopo un inseguimento per il tentato omicidio dell'orefice Lorenzo Aresio di Moretta, al quale, dopo avargli saccheggiato la vetrina, sparò un colpo di pistola al viso causandogli la perdita di un occhio. a. v. Valerio Giacomo De Colombi, a sinistra, e Giacomo Barrerò, arrestati dopo avere sparato ai carabinieri