Polemiche al congresso del pli fra la maggioranza e i giovani di Lamberto Furno
Polemiche al congresso del pli fra la maggioranza e i giovani Oltre mille» delegati presenti al dibattito Polemiche al congresso del pli fra la maggioranza e i giovani Malagodi aveva definito « una trappola per la democrazia » l'unificazione fra psi e psdi - L'on. Valitutti ammonisce: « Non creiamoci complessi antisocialisti » - La linea del "leader" seguita dalla maggior parte dei delegati (Nostro servizio particolare) Roma, 5 febbraio. Il pli non ha correnti organizzate, ma le divergenze fra l'esigua minoranza progressista e la solida maggioranza che appoggia la relazione fatta ieri dall'on. Malagodi sono apparse nette nel dibattito apertosi stamane al X congresso nazionale liberale. Punto discriminante è l'unificazione socialista, che l'on. Malagodi aveva definito « una pericolosa trappola per tutta la democrazia », utile soltanto a un inserimento del pel. L'on. Salvatore Valitutti, che esprime le ideo dell'ala avanzata e di molti giovani, ha controbattuto questa impostazinne. «Rifiutiamo onni complesso antisocialista — ha detto — c incora agiamo, al contrario, gli clementi democratici clic esistono nell'unificazione pst-psdi e che possono costituire i presupposti di una nuova politica centrista, il "centrismo multiplo"». L'on. Valitutti, d'accordo con Malagodi sulla collocazione centrista del pli, s'è detto contrario « alla prospettiva obbligata di una eventuale collaborazione con la sola de ». Tale prospettiva, a suo parere, pecca d'astrattezza; e, soprattutto, determinerebbe soluzioni di centro-destra con l'inevitabile risorgere del frontismo che * potrebbe partorire il partito unico dei lavoratori ». Queste affermazioni hanno prodotto contrasti fra 1 1048 delegati, ma hanno impostato il tema dominante del congresso e del liberalismo italiano. In precedenza l'on. Nicola Cariota Ferrara, fautore di un pli all'opposizione, aveva individuato nel prof. Biondi, altro esponente della <c sinistra », il « cavallo di Troia della cittadella liberalo ». L'on. Agostino Bignardi aveva insistito che il pli rimanga attestato sulla * storica trincea » del centrismo anche in previsiono del giorno in cui la de « ferita e mortificata » fosse costretta a ritornarvi. Quindi, secondo Bignardi, « nessun complesso di inferiorità a sinistra », nessun inserimento nel centro-sinistra che è « operazione illiberale e antiliberale », vantaggiosa alla «tracotanza» del pei, ma disciplina dei partiti, dei sindacati e degli interventi' economici statali che sono — a suo dire — delle « moderne baronie ». Altrettanto reciso è stato il sen. Giuseppe Rovere che ha indicato al pli il compito di raccogliere i voti dei « libcralcattolici >, consapevoli che il partito unico dei cattolici «è un grosso equivoco » ormai su-, perato. La polemica più radicale con Valitutti è stata quella del sen. Artom: «Nessun "complesso antisocialista" — ha detto — ma combattiamo il complesso delle combinazioni, delle trattative, dell'inserimento sul carro del vincitore »; il pli « deve essere se stesso e non cadere nel tatticismo». L'on. Roberto Cantalupo e il sen. Enzo Veronesi, concordi con Malagodi, si sono occupati della « grande confusione » fra la missione ecumenica della Chiesa e i tentativi di dialogo dei comunisti, «all'ombra del lapirismo ». Per uscirne, non c'è che la « restaurazione dello Stato liberale » (Cantalupo) attraverso il « cartello di tutte le forze liberali » (Veronesi). Sulla linea Malagodi si sono schierati gli onorevoli Giorno e Pasquato mentre alcuni delegati di provincia, soprattutto giovani, come il napoletano Bartolo D'Elia, hanno sollecitato il pli « ad una visione più agile e moderna, capace di accogliere i fermenti e i bisogni popolari ». La battaglia giovanile s'è svolta stamane su una modifica statutaria proposta per proibire i giornali tendenti alla creazione delle correnti interne. Questo è < centralismo democratico » di tipo comunista, ha detto senza mezzi termini il delegato giovanile Biggio di Cagliari, seguito dal suo concittadino Prau: «Si vuol fare il processo alle intenzioni, vietato persino dal codice penale ». L'emendamento è stato ritirato su un compromesso suggerito dall'on. Aldo Bozzi che presiedeva: sono proibite le pubblicazioni delle correnti organizzate, ammesse quelle che esprimono tendenze diverse dalla maggioranza. I giovani e la sinistra apparivano soddisfatti. Lamberto Furno
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