Chiesta l'assoluzione della maestra accusata di contagiare i suoi alunni
Chiesta l'assoluzione della maestra accusata di contagiare i suoi alunni Chiesta l'assoluzione della maestra accusata di contagiare i suoi alunni Ventitré scolari di un paese delle Marche s'ammalarono di tbc - L'insegnante non sapeva d'essere affetta dal male ed era costretta a tenere le lezioni in un'aula malsana - Il minimo della pena richiesto per il sindaco, assoluzione per il provveditore agli studi - Oggi la sentenza (Dal nostro corrispondente) Ancona, 4 febbraio Oggi alla ripresa del processo, dinanzi al pretore di Ancona, contr.-j la maestra Ida Angela Vitali, di 35 anni, accusata di aver contagiato di tbc ventitré scolar; della seconda e quarta classe elementare di Montappone (Ascoli Piceno), il P. M. ha chiesto l'assoluzione della donna Insieme con l'insegnante sono imputati di concorso nelle lesioni colpose ai danni degli scolari il sindaco, Luigi Tirabasso, il segretario comunale Felice Alessi, il dì-rettore didattico dott. Alberto Manfredini, l'ispettore scolastico di Fermo prof. Luigi Minetti, il Provveditore agli Studi di Ascoli (attualmente a Varese) prof Giovannangelo Mancini e i direttori generali dell'Istruzione elementare e dell'Istruzione tecnica proff. Salvatore Accardo e Vincenzo Grillo. Tutti questi esponenti amministrativi e del mondo della scuola sono accusati di avere messo a disposizione degli scolaretti del piccolo paese marchigiano un'aula insufficiente, umida, male serata, contribuendo cosi al diffondersi dell'epidemia tubercolare La Vitali è accusata anche di falso in atto pubblico, per avere alterato un certificato medico al fine di non essere esclusa dall'insegnamento, e di sostituzione di persona per avere dato un falso nome al radiologo che l'aveva visitata, Nel corso delle precedenti udienze la maestra aveva respinto l'accusa sostenendo di non aver saputo di essere affetta da una forma di tubercolosi polmonare al tempo In cui insegnava. Alcuni testimoni a discarico, a loro volta, avevano confermato che la Vitali fumava, non tossiva e si recava in estate al mare, cosa che non avrebbe potuto fare se avesse conosciuto veramente il suo stato di salute. Successivamente, presa dal pa¬ meo - quando vennero com-,piutì gll accertamenti sanitari | — la maestra dette falso nome al radiologo per «evitare chiacchiere in paese » L'udienza di stamane sì è aperta con le arringhe degli otto avvocati di parte civile, l quali tutelano gli interessi degli scolaretti contagiati. La parte civile aveva anche chiesto l'incriminazione dell'ufficiale sanitario di Montappone, dott. Luciano Vittorangelo, e del medico provinciale di Ascoli, dott. Valentino Facchini. In serata ha parlato il P. M. dott. Santaniello, che ha chiesto l'assoluzione piena per il prof. Salvatore Accardo, il prof. Vincenzo Grillo e ' il provveditore agli studi prof. Giovannangelo Mancini. Per il sindaco di Montappone, geom. Luigi Tirabasso, il segretario comunale Felice Alessi, il direttore didattico Alberto Manfredini, l'ispettore scolastico Luigi Minetti, il pubblico ministero ha chiesto la condanna, per concorso in lesioni colpose, al minimo della pena Quanto alla principale imputata, la maestra Vitali, il rappresentante della Pubblica Accusa ha chiesto l'assoluzione per insufficienza di prove dall'imputazione di lesioni col pose aggravate nei riguardi dei ventitré scolaretti e dalla violazione al regolamento per la difesa dalle malattie infettive nelle scuole; ha chiesto altresì che il reato di falso in certificato medico sia dichiarato estinto per amnistia. Per l'imputazione di sostituzione di persona ha chiesto la condanna dell'insegnante a un mese di reclusione. Il rappresentante dell'accusa ha rinnovato inoltre al pretore la richiesta di disporre, con la sentenza, un supplemento di istruttoria per l'eventuale incriminazione dell'ufficiale sanitario di Montappone, che. pur denunciando l'inidoneità dell'aula scolastica, tollerò che vi si continuasse a tenere le lezioni. La sentenza è attesa per domani. e. g.
Luoghi citati: Ancona, Ascoli Piceno, Marche, Montappone, Varese
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