Lo Stato chiede 900 milioni a Mastrella e a 17 ispettori

Lo Stato chiede 900 milioni a Mastrella e a 17 ispettori La causa davanti alla Corte dei Conti Lo Stato chiede 900 milioni a Mastrella e a 17 ispettori L'ex direttore della dogana di Terni è responsabile di aver sottratto la somma -1 suoi colleghi (penalmente assolti) debbono rispondere « in solido » perché negligenti nei controlli (Nostro servizio particolare) Roma, 2 febbraio La Procura generale della Corte dei Conti ha chiesto che l'ex ispettore della dogana di Terni dott. Cesare Mastrella e diciassette alti funzionari delle Finanze siano condannati a risarcire « in solido » allo Stato quasi 900 milioni. Il decreto di citazione a giudizio contro Cesare Mastrella — detenuto a Perugia per scontare i 25 anni di reclusione inflittigli per i gravi ammanchi alla dogana di Terni ed in attesa del ricorso in Cassazione — e contro gli altri funzionari è stato depositato questa mattina nell'ufficio di segreteria della prima sezione giurisdizionale della Corte dei Conti, diretto dai dottori Rivelli e De Julio. Il giudizio è stato fissato per l'udienza del 12 novembre prossimo. La somma che le diciotto persone — secondo la Procura generale — devono risarcire all'Erario è di 873.604.184 lire. I citati in giudizio devono — si richiede con il decreto di citazione — essere condannati a pagare questa somma < in solido >, fino alla concorrenza di differenti ammontare. Per Mastrella è stata richiesta la condanna al pagamento, sempre «in solido>, dell'intera somma. Ecco 1 nomi degli altri funzionari citati in giudizio e l'ammontare entro il quale ciascuno dovrà rispondere: Ispettore generale Giuseppe Mastrobuono: L. 859.801.924; ispettore generale Ignazio Cataudella: L. 286.852.202; ispettore generale Giulio Congedo: L. 244.257.842; ispettore generale Venceslao Wierzbicki: L. 396.494.140; ispettore generale Nestore Cucchiara: L. 187 milioni 91.947; ispettore generale Mario Perreca: L. 441.857.232; ispettore generale Luigino Suplizi: L. 192.444.820; direttore di prima classe Gabriele Cibella: L. 29.287.325; direttore di prima classe Giorgio Ghilardi: L. 269.615.150; direttore di seconda classe Mario Della Gatta: L. 257.564.887; direttore di seconda classe Luigi Romano: L. 873.604.184; vice direttore Matteo De Gennaro: L. 22 milioni 793.007; vice direttore Orlando Silvestri: L. 264.059.195; ufficiale doganale Marcello Panicini: L. 586.751.982; ispettore Aldo Biancucci: L. 489.110.044; ufficiale superiore Adolfo Eleuteri: L. 363.494.140; direttore generale Franco Gioia: L. 831 milioni 490.737. L'originale del decreto di citazione consta di 289 pagine dattiloscritte. In esso si riepiloga la vicenda della dogana di Terni. Interessante è l'impostazione data dalla Corte dei Conti al problema della responsabilità contabile. Dice la Corte dei Conti che essa non deriva da illeciti penali, bensì da negligenza. E' vero che gli ispettori incaricati di controllare la dogana di Terni non sapevano nulla delle irregolarità commesse da Mastrella. Ma la loro colpa sta proprio nel «non sapere nulla ». Se fossero stati lìgi ai loro compiti, se avessero « effettuato i rigorosi controlli sulle operazioni di temporanea importazione, specificatamente prescritti con una circolare », essi avrebbero subito scoperto le malefatte di Mastrella. Il controllo, si legge nell'atto di citazione, era « agevole e rapido perché concentrabile su poco più di Quattro partite a bimestre ». Qualora la richiesta della Procura generale fosse sancita da sentenza, si avrebbe una importante affermazione della responsabilità patrimoniale dei pubblici funzionari nello svolgimento della loro opera, indipendentemente da Illeciti pe nali. g. fr.

Luoghi citati: Perugia, Roma