Necessario l'intervento dello Stato per la facoltà di Lettere a Genova
Necessario l'intervento dello Stato per la facoltà di Lettere a Genova Necessario l'intervento dello Stato per la facoltà di Lettere a Genova La sezione universitaria ha urgente bisogno di una nuova sede - La scelta è caduta su un ex grande albergo, di proprietà delle ferrovie - L'asta per l'acquisto dell'edificio è andata deserta: ora soltanto l'amministrazione statale può aggiudicarlo (Dal nostro corrispondente) Genova, 2 febbraio. Il tentativo compiuto dall'Università di Genova e, in particolare, dalla facoltà di Lettere, per acquisire l'ex grande albergo « Miramare » — un vetusto palazzo appartenente all'amministrazione ferroviaria, in bella posizione sul porto — andrà frustrato se lo Stato non interverrà. E' nota la diffìcile situazione della facoltà genovese di Lettere: i 1300 studenti hanno a disposizione meno di tremila metri quadrati fra aule, biblioteca, uffici e servizi. Nell'aula dove si tengono le lezioni di latino vi sono ottanta posti; i frequentatori dovrebbero essere quattrocento. Per cercare di far fronte a questa situazione, l'attenzione del Consiglio di facoltà s'era soffermata sul «Miramare», un edificio facilmente attrezzabile. Nel novembre scorso erano iniziate le trattative con il ministero dei Trasporti, trattative che avevano portato alla formulazione di un'offerta precisa: se l'università avesse voluto acquistare l'immobile il prezzo era di 900 milioni, se invece avesse preferito affit¬ tarlo, la pigione annua sarebbe stata di 24 milioni. La questione pareva ormai risolta; sennonché il 12 gennaio giunse al rettore dell'ateneo genovese, prof. Gerolamo Orestano, una lettera con la quale si comunicava che le Ferrovie avevano bandito un'asta pubblica per la vendita del « Miramare ». In effetti, la divisione lavori del Compartimento ferroviario di Genova — che era rimasta al di fuori delle trattative intercorse tra Università e ministero dei Trasporti — aveva ricevuto disposizione (in dicembre) di bandire l'asta, con termine la mezzanotte del 31 gennaio. Il 18 gennaio, altra lettera al rettore: in previsione dell'eventualità d'un fallimento dell'asta, le Ferrovie prospettavano la possibilità di giungere a « una trattativa privata multipla » per vendere il « Miramare ». La previsione s'è avverata (l'asta è andata deserta) ma la soluzione della trattativa privata — come spiega il prof. Orestano — non può essere accettata dall'Università perché la stessa, essendo un ente pubblico sotto il control¬ lo dello Stato, non può condurre un'operazione finanziaria d'un certo impegno senza tutti gli accertamenti preliminari. In conclusione, l'Università di Genova non ha i fondi disponibili per comprare l'immobile e, pertanto, nel caso di trattativa privata, il « Miramare » potrà cadere nelle mani d'un qualsiasi privato che lo utilizzerà come vorrà. « In un caso del genere — conclude la lettela del prof. Orestano — non esiste che una sola via perché l'edificio sia dato a questa Università, che vi trasferisca la facoltà di Lettere e Filosofia, attualmente in condizioni di locali assolutamente insufficienti: quella di trasferire la proprietà dell'edificio dalle Ferrovie dello Stato (che per definizione ne è il proprietario) e cioè dal ministero dei Trasporti al ministero della Pubblica Istruzione, e per esso a questa Università, con un decreto presidenziale o con una "leggina". La quale cosa sarebbe niente altro che un riconoscimento, da parte dello Stato, dell'importanza nazionale del funzionamento di una facoltà di Lettere e Filosofia,». f. d.
Persone citate: Gerolamo Orestano
Luoghi citati: Genova
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