Il disastro di Brema diventa un «giallo»? di Tito Sansa

Il disastro di Brema diventa un «giallo»? ANCHE L'INTERPOL INDAGA SULLA SCIAGURA AEREA Il disastro di Brema diventa un «giallo»? La polizia esamina seriamente l'ipotesi di una colluttazione a bordo per oscure ragioni - I fatti nuovi: 1) il pilota in seconda (trovato con una tenaglia in mano) non era in cabina, ma nella carlinga; 2) tra i passeggeri c'era un americano con una valigetta di attrezzi; 3) si sospetta che sia lui la causa della sciagura (Dal nostro corrispondente ) Bonn, 2 febbraio. L'inchiesta sulla sciagura aviatoria del « Convair Metropolitan Ili/O», precipitato venerdì ai margini del campo di Brema al momento dell'atterraggio, sta assumendo la veste di un giallo poliziesco. I tecnici dell'Aeronautica hanno ceduto il passo agli specialisti della polizia criminale, da quando si è scoperto che il secondo pilota, Klaus Schadhof. è morto stringendo nella mano sinistra una pinza che non apparteneva alla dotazione di utensili dell'apparecchio. La supposizione da noi cautamente avanzata ieri — che un passeggero sia entrato nella cabina di comando, aperta negli aerei tedeschi, e abbia aggredito i piloti, provocando la sciagura — è stata oggi presa in serio esame dalla polizia criminale di Oldenburg, il cui capo, Arno Bernecker, ha detto di non escludere che a bordo del « Convair » sia avvenuta una lotta per immobilizzare un passeggero violento. Chi poteva essere costui? I sospetti si concentrano sul cittadino americano William Raleigh Baker, di 31 anni, sposato e padre di tre bambini, abitante a Bad Vilbel, nei pressi di Francoforte. L'uomo, perito nella sciagura insieme con 45 compagni di viaggio, tra cui i nove italiani, era in possesso di una valigetta nera (non ritrovata) contenente diversi attrezzi. Erano i suoi ferri. Il Baker, rappresentan ta per la Germania di una società americana di noli e assicurazioni, la « Cor Insurance Shipping », viaggiava in lungo e in largo per il paese e aveva tra gli altri compiti quello di ritirare autovetture noleggiate e poi abbandonate da cittadini americani. La pinza trovata in mano al secondo pilota sarebbe appartenuta al suo corredo. Si sospetta insomma (anche se nessuno lo dice apertamente) che il Baker sia entrato nella cabina di comando e abbia aggredito i piloti con la pinza. Il primo pilota Saalfeld, sarebbe rimasto ai comandi, il secondo Schadhof. avrebbe affrontato l'aggressore Si spiegherebbe in tal modo il fatto che Schadhof, il quale non era mancino, è morto tenendo la pinza nella mano sinistra, dopo averla strappata dalla mano destra dell'aggressore, calata su di lui. Si tratta di supposizioni, naturalmente, che si fanno all'aeroporto di Brema. I fatti nuovi sono i seguenti: 1) La polizia criminale di Oldenburg ha annunciato che si cerca di accertare se qualche passeggero del Convair ha contratto una speciale polizza di assicurazione sulla vita, per una somma particolarmente alta. La polizia sospetta che uno dei passeggeri abbia provocato la sciagura per fare incassare l'assicurazione ai propri eredi. 2) Il secondo pilota Schadhof non è morto seduto al suo posto ma nella carlinga, tra i passeggeri. La salma è stata ritrovata quasi intatta, insieme con quella di un nuotatore italiano (del quale non è stato fatto il nome), in mezzo alle poltroncine, alcuni rottami delle quali si sono conficcati nel suo corpo. La salma del comandante Saalfeld, invece, era a una decina di metri di distanza, sfigurata, compressa contro gli strumenti di volo. Ciò fa sup porre che il secondo pilota abbia abbandonato i comandi e che sia andato nel retro per calmare un pazzo, e che sia stato aiutato da uno degli atleti italiani. 3) La salma del telecronista italiano Nico Sapio è stata trovata accanto a quella del primo pilota, tra i rottami della cabina di comando. La notizia sarà pubblicata domattina dal maggiore quotidiano di Brema, il Weser Kurier, che afferma di averla appresa dalla polizia. Gli inquirenti — ci è stato detto a Brema — ritengono che il Sapio sia stato colto dal panico e si sia rifugiato accanto al pilota. Probabilmente ignorano che i giornalisti sono generalmente amici dei piloti e che talvolta godono del privilegio di entrare nella cabina di comando, vietata ai passeggeri. Quale collega non ha mai fatto quest'esperienza? 4) La moglie dell'americano William Raleigh Baker, .avvicinata stamane da un poliziotto il quale voleva sapere se la pinza trovata sull'aereo apparteneva al marito, è svenuta tra le braccia dell'inqul tra i passeggeri, con in mano rente. La signora —- ci è stato riferito — non aveva perso i sensi nell'apprendere sabato mattina che il marito si tro- vava tra le vittime. Ha avuto — ci si domanda — una con-ferma a un suo sospetto? Una cosa è certa: sul Con- fair precipitato a Brema è ac- caduto qualcosa di anormale, Proprio nella delicata fase di atterraggio il secondo pilota non si trovava ai comandi, ma una pinza non sua. Al suo posto (se l'informazione è esatta) era uno dei viaggiatori. Perché? L'anormalità della fase di atterraggio è confermata dal silenzio della radio di bordo, del quale abbiamo riferito giorni fa. Dalle 18,44 fino alle 18,51 (il momento della catastrofe) essa ha taciuto, per sette minuti. Superato il radiofaro di Arlbergen e ottenuto il permesso di atterrare, l'aereo non ha più comunicato con la torre di controllo, benché sollecitato tre volte. Eppure — si assicura alla torre di controllo — la radio di bordo dell'aereo funzionava. Il pilota non ha annunciato (come è consuetudine) di avere perforato la coltre di nuvole basse, ne ha comunicato di avere avvistato la pista, ma si è diretto verso di essa. Erano le 18,48. La torre di controllo ha domandato ancora una volta : ' Volete atterrare da oriente? », ma non ha ottenuto risposta. L'apparecchio si è diretto sicuro sulla pista, l'ha sorvolata per quasi due terzi a bas- o isissima quota (10-15 metri), ha avviato incomprensibilmeno te i motori al massimo, si è - sollevato di quasi 200 metri, o Poi i motori si sono spenti di -!colpo, ed è stata la fine per tutti. Questo è tutto quanto - si sa, visto da terra. Ma ciò - che è successo a bordo negli , ultimi sette minuti, dalle 18.44 i alle 18,51 di venerdì, è un mia stero, a Tito Sansa

Luoghi citati: Bad Vilbel, Bonn, Francoforte, Germania