I due tragici precedenti di Superga e di Monaco

I due tragici precedenti di Superga e di Monaco Le sciagure aeree del Torino e del Manchester I due tragici precedenti di Superga e di Monaco Il disastro di Brema richiama alla memoria altre giornate nelle quali trovarono la morte, in circostanze altrettanto tragiche, famosi campioni dello sport. E' ancora vivo il ricordo del disastro di Superga, della sera del 4 maggio 1949 quando l'aereo che riportava a casa i calciatori del Torino si andò a schiantare contro il muraglione della Basilica, nella nebbia. Era un volo riservato esclusivamente agli atleti, ai loro accompagnatori ed ai giornalisti: nessuno si salvò, quasi non si velie prestar fede alle prime notizie tanto erano terrificanti. Morirono a Superga i giocatori Baeigalupo, Aldo e Dino Ballarin, Bongiorni, Castigliano, Fadini, Grava, Gabetto, Grezar, Loik, Maroso, Martelli. Mazzola, Menti, Operto, Ossola, Rigamonti, Schubert, i dirigenti Agnisetta, Civalleri, i tecnici Erbsteui e Livesley, i giornalisti Luigi Cavallero de « La Stampa », Renato (.'asalbore di « Tuttosport » e Renato Tnsatti della « Gazzetta del Popolo », gli uomini dell'equipaggio. Erano le 12. Il Torino stava tornando da una partita amichevole disputata a Lisbona. A pochi minuti dall'atterraggio. Lo schianto contro il muraglione distrusse in un attimo non soltanto il Torino ma, lini(ic amenie, la Nazionale italiana di allora. E molti «nazionali» inglesi erano sull'aereo caduto a Monaco il 6 febbraio del 1958, sul quale aveva preso posto la comitiva del Manchester United, di ritorno da Belgrado. Nella sciagura di Monaco trovarono la morte otto giocatori, altri nove riportarono pravi ferite, che per alcuni vollero dire la line dell'attività. Dai rottami dell'aereo fu tratto, ferito abbastanza seriamente, anche il « general manager » della società Matt Busby, che una volta guarito dedicò tutte le sue forze alla ricostruzione della squadra. Nel tragico incidente trovarono istantaneamente la morte i giocatori Roger Byrne, Geoffrey Bent. Edward ( f.lnian. Mark Jones, William Whelan, Tommy Taylor e David Pegg mentre Duncan Edward*, uno dei più promettenti giovani del calcio britannico d'allora, fu stroncato da un blocco renale dopo quindici giorni di agonia in una clinica di Monaco. I feriti, più o meno gravi, furono Harry Gregg, Raymond Wood, Billy Foulkes, Ken Morgans. Albert Scanlon, Dennis Viollet, Jackie Blanchflower e Bobby < harlton. Questi è l'attuale punto di forza della na/.iii naie <t bianca », ma e anche l'unico ad essersi ripreso completamente dalla tremenda avventura. In un incidente aereo perirono, recentemente, anche alcuni del più famosi assi del pattinaggio americano, in un altro quasi tutti i giocatori di una formazione minore brasiliana. Ogni volta che in una sciagura del genere vengono coinvolti degli sportivi l'impressione è immensa, perché si tratta di nomi noti e, soprattutto, i perché si tratta di giovani, di ragazzi che nel pieno delle energie vanno verso una gara, o ne ritornano, con gioia, con spensieratezza. E se per i professionisti i trasferimenti, i viaggi sono considerati un lavoro, per gli atleti di alcuni sport, come proprio i nuotatori morti a Brema, ogni trasferta è una vacanza, un traguardo atteso e sospirato. Per Rora, Bianchi, De Gregorio, Chimisso, per la Massenzi, la Longo e la Samuele si trattava del primo viaggio dell'anno, per .tutti le gare di Brema avrebbero dovuto segnare l'inizio di una stagione ricca di soddisfazioni.

Luoghi citati: Belgrado, Lisbona, Monaco, Ossola