A Sanremo §ono arrivati gli urlatori con i capelli lunghi e la coda di cavallo

A Sanremo §ono arrivati gli urlatori con i capelli lunghi e la coda di cavallo Molte sorprese alle prove per il Festival della canzone A Sanremo §ono arrivati gli urlatori con i capelli lunghi e la coda di cavallo II gruppo più applaudito è stato quello di Celentano col suo clan - Le grida incomposte dei « Ribelli » e dei «Minstrels» e la singolare acconciatura dell'americano Proby - Tutto esaurito per le tre serate di gara (Dal nostro inviato speciale) Sanremo, 25 gennaio Questo sedicelimo Festival della canzone italiana a Sanremo sembra in tono minore se raffrontato alle edizioni precedenti. Ma è soltanto impressione di superficie. Manca, è vero, l'entusiasmo del tempo in cui Nilla Pizzi ringraziava dei fior e faceva volare una colomba; e Gino Latilla faceva piangere con Tutte le mamme e Tonina Torrielli concedeva dolcemente Amami se vuoi. E' meno violento lo sfoggio dei cartelloni pubblicitari, limitato, si può dire, al solo centro cittadino mentre altre volte esplodeva sino alla periferia. Ma il chiasso conta poco. E' la sostaiiza che vale e Questa si traduce in una folla di tu j ,.jsrj mai vista> costretta a ri j piegare in residenze sempre ! più lontane, finanche a Savo na o Ventimi glia. Sembra an1 che confermato ohe, per la prima volta forse nella storia del festival, non ci sarà bisogno del mecenatismo dei discografici per riempire la sala al prezzo di ventimila lire nelle prime due serate e di trentamila nella terza. Anzi, i discografici sarebbero stati pregati di rimettere a disposizione del pubblico una parte dei biglietti già acquistati. Sta anche crescendo la folla dei curiosi che applaudono i divi malgrado il tempo un po' freddo dopo due giorni di sole. La sala delle prove è così gremita che si respira con difficoltà. E tutti sono contenti, almeno a giudicare dagli applausi. In giornata la dose maggiore è andata a Celentano con II ragazzo di via Gluck (Beretta-Del Prete-Celentano). E' la storia di un ragazzo strappato alla sua casa in mezzo al verde da una pioggia di milioni ( modestamente chiamati t soldi i , ma il suo cita- re rimane attaccato alla cam- pagna. Musica sincopata, a singhiozzi gutturali, con improvvisi colpi secchi di tromba, molto gradita, sembra, agli orecchi moderni. Per gustarla appieno bisogna poi |udire con la stessa canzone il,«Trio del Clan» iCelcntano) nelle iiersone di Gino Santercole, Ico Ccrutti e Pilade. E' un fracasso completo, dove le parole si dissolvono, i t-ioliiii e ogni altra nota delicata sono pietosamente travolti, tra grida di * bravi, bravi! ». Afa, in fatto di rutnori orchestrati, ciò è ancora nulla se raffrontato a ti Ribelli» e ai « Minstrels », dove appare qualcuna di quelle strane figure anfibie che per i lunghi capelli si direbbero donne e viceversa sono nomini. Essi si scatenano con A la buena de Diós di Pallesi-Pallavicini che vorrebbe dire talla ventura» e cioè « a spirito rassegnato ». Invece l'uragano è una brezza \innocente a paragone di que- re I io non penso che a te I vivo solo per te I aaaamoore ». sti quattordici scatenati che gridano, urlano fino a sgolar si, si danno colpi di tamburel lo alle ginocchia, ai gomiti o sulla testa per dire taaaamo Non sono costoro tuttavia che hanno stupito di più nella giornata di oggi. La palma\ spetta a J. P. Proby (James Marcus Smith), del Texas, che ha già fatto parlare molto di sé per le sue stravaganze e deve interpretare con Giuseppe Di Stefano Per questo voglio te (Mogol-De Ponti). La canzone è seria. C'è qualcuno che vuole soltanto lei perché < nessuna cosa mai I al mondo mi darà I la gioia che mi dai». Eppure non si fa che ridere. E' che questo Proby porta una capigliatura a coda di cavallo, molto insolita in Italia per il sesso maschile Abbiamo udito anche Plinio Maggi, il vincitore di Castro-\airo 1965 in Io ti amo rafagsi- Fallabrino): un magnifico torrente di voce fresca, solo che non si capisce perché mai si deve urlare per esprimere sentimenti gentili. D'altronde si capisce anche di meno un'Innamorata triste che per consolarsi reclama Una rosa da Vienna (Lauzi-Guarnierl) mentre non risulta che Vienna eccella in floricoltura. Sempre su questo piano Claudio Villa vorrebbe avere Una casa in cima al mondo (Pallavicini-Donaggio) per ospitare la donna amata e poi € volare nel cielo » tutt'e tre insieme (lui, lei e la casa). Chiudiamo le prove del giorno con Sergio Endrigo che dice (musica e parole sue) Adesso si; adesso che lei se n'e andata ed è dispersa nel mondo, sarà veramente uicina a lui. Prima di lui, qualcuno però aveva già scritto: < Mai / io lo sento I la tua presenza sarà all'altezza della tua as senza ». Nelle prove serali, protrattesi fino alla mezzanotte, Nicola di Bari consiglia con im peto una donna di lasciarlo in pace malgrado l'amore elle li travolge, perché un'altra donna lo < aspetta » e Peppino Gagliardi, con un impeto press'a poco identico, è disperato al pensiero di vivere se lei non fosse accanto a lui. Francoise Hardy ha pregato con grazia qualcuno di parlarle di sé, garantendogli che lo capirà perché lo ama. Infine Domenico Modugno e Gigliola Cinguetti hanno dato in Dio, come ti amo una prova delle gradazioni infinite che può avere l'amore, dall'impeto torrenziale al dolce miele se è sincero. Dio, vuol essere soltanto un'esclamazione. Quest'amore non riguarda lui. Domani Milva. a> a. B FrndcnsV 2're debuttanti del Festival, a Sanremo: da sinistra, Paola Bei-toni, Anna Identici ed Anna Marchetti (Moisio)

Luoghi citati: Italia, Sanremo, Texas, Vienna