C'è qualche speranza per i «mongoloidi»

C'è qualche speranza per i «mongoloidi» RISPOSTE MI IETTO RI C'è qualche speranza per i «mongoloidi» Ho letto su < La Stampa » < Il dramma dei mongoloidi ». Poiché questo è anche il mio tormento, desidererei sapere quale è il miglior trattamento per questi bambini, e se si può sperare che da adulti questi infelici possano essere avviati a qualche occupazione utile. (segue la firma) Il generale progresso della scienza medica ha portato come conseguenza anche un prolungamento della sopravvivenza media dei pazienti affetti da mongolismo, e ciò ha reso più attuale il problema del trattamento di questi soggetti e del loro inserimento nella società. Uno dei primi e più importanti quesiti è se sia più indicato assistere in casa i bambini mongoloidi o istituzionalizzarli. Oggi si è concordemente propensi, in linea di massima, per la permanenza in famiglia, sconsigliando il ricovero permanente. I motivi che potrebbero consigliare, In certi casi, la ospedalizzazione sono di ordine psicologico e di ordine materiale. Tra 1 primi le esigenze psico-pedagogiche del fratelli normali, e varie ragioni di indole sociale della famiglia, mentre quelli di ordine materiale si possono sintetizzare nel fatto che la presenza di un bambino ritardato è un sicuro aggravio finanziario per la famiglia ed un ostacolo ad un lavoro sia pur limitato della madre anche per la difficoltà che si Incontra a far usufruire i bambini mongoloidi dì alcuni servizi sociali quali nidi d'Infanzia, asili, etc. Una moderna assistenza al bambino mongoloide (oltre ad un aiuto finanziario come sarebbe augurabile per qualunque cittadino inabile a provvedere a se stesso), deve consistere nel gratuiti servizi sociali: ambulatori speciali; speciali asili e scuole psico-medico-pedagogiche a carattere diurno con regime liberale ed opportunità di giochi e vita all'aria aperta, e possibilità di educazione motoria; in seguito centri di lavoro protetto. Con questi mezzi 11 bambino mongoloide può essere perfettamente accettato e ripagare l'affetto del genitori, se questi vengono bene istruiti sul fatto che le sue acquisizioni avverranno lentamente e che bisogna basarsi sulla sua età mentale e non sulla sua età cronologica. L'esperienza ha dimostrato che da adulti, essendo essi dotati per lo più di una buona memoria e di un particolare spirito di Imitazione, possono essere impiegati in semplici lavori a tipo ripetitivo il che consente loro di contribuire al proprio mantenimento, spesso fornendo un certo rendimento, pari a quello di individui con quozienti intellettivi notevolmente più alti. prof. Amos Foà Direttore Istituto Provinciale per l'infanzia di Torino

Persone citate: Amos Foà

Luoghi citati: Torino