Beatrice d'Olanda a Gstaad «indispettita» con il fidanzato tedesco che la trascura di Gigi Ghirotti

Beatrice d'Olanda a Gstaad «indispettita» con il fidanzato tedesco che la trascura Beatrice d'Olanda a Gstaad «indispettita» con il fidanzato tedesco che la trascura Secondo le indiscrezioni di un giornale di Zurìgo - La principessa avrebbe rimproverato a Klaus von Amsberg d'essere « poco cortese » - Poliziotti svizzeri difendono la coppia con pistole ad acqua (Dal nostro inviato speciale) Gstaad, gennaio. Appuntamento con Beatrice d'Olanda sulle nevi di Gstaad: la principessa ha concesso mezz'ora, non di più, ai fotografi di tutta Europa, perché la possano ritrarre nelle sue ultime vacanze di ragazza. Andrà sposa il 10 marzo ad Amsterdam: avvenimento di grande impegno per il quale si mobiliteranno quaranta telecamere, occhieggianti, in Euro visione, lungo tutto il percorso del corteo nuziale. La principessa arriva in pista puntuale, chiusa in un'elegante tuta nera, la faccia pallida, i pomelli lustri. La fototribù, al vederla, impazzisce. Due o tre si lanciano sulle punte degli sci principeschi, e vorrebbero ritrarla di là, nell'atto in cui Beatrice si allaccia gli sci agli scarponi. Altri s'accomodano addirittura sulla coda degli sci, decisi a scattare preziosi « primi piani» da tergo. « Via di là!», ordina Beatrice in tre lingue. L'ordine non serve; Beatrice chiama di rincalzo il fido Klaus, il suo vigoroso fidanzatone, che finora se n'è rimasto in disparte, zitto zitto. Stamane un giornale svizzero rivela appunto che i rapporti fra i due si sarebbero leggermente glia- ati. Il Blick di Zurigo, diffuso quotidiano popolare afferma che « da quando si trovano a Gstaad per una vacanza comune i rapporti tra t due fidanzati sono tutt'altro che sereni. Essi appaiono imbronciati: abbiamo po¬ tuto constatare che per interi pomerìggi non si rivolgono la parola ». Il Blick aggiunge che la principessa Beatrice rimprovera a Klaus di essere scortese, nel senso che trascurerebbe le regole del galateo. Nel corso di una discesa sugli sci compiuta ieri pomeriggio sulle pendici del Wasserngrat, presso Gstaad, Beatrice è rimasta vittima di un pauroso capitombolo, ma il suo fidanzato non si è per nulla affrettato a soccorrerla. Fra tutt'e due, riescono ad allacciarsi gli sci ai piedi; ma i fotografi stringono da presso in doppia fila. La principessa dà la voce ad un suo dignitario, e questi fa un cenno alla pattuglia dei poliziotti svizzeri. Colbacco in testa e sci ai piedi, la polizia elvetica, per la circostanza, s'è munita d'una corda da roccia di colore rosso: con la corda alla mano questi poliziotti delle nevi avanzano verso la coppia principesca e la circondano come in un cerchio. Un cerchio che s'allarga per far largo intorno ai due fidanzati. Finalmente soli (soli per modo di dire), Beatrice e Klaus possono, adesso, salpare per la discesa. Il colpo secco d'un bastoncino e « via! », i due fidanzati s'avviano a spazzaneve giù per la pista. Ma la pattuglia dei fotografi non demorde: ec coli ricomparire ad un punto obbligato della discesa. «Ve ne volete andare di làf», grida Beatrice, roteando i suoi bastoncini, a mo' di scettro minacciosamente sulla testa dei più impertinenti. Alle spalle della principessa, avanza la pattuglia seriosa dei suoi custodi. Stavolta non sono più armati d'una corda rossa, ma d'un oggetto incomprensibile: un giocattolo, si direbbe, piccolo e lucente. I poliziotti lo puntano sul drappello dei fotoscocciatori e subito si sente un coro d'imprecazioni, grida di sorpresa e di protesta. Che è accaduto? La polizia elvetica ha armato la mano dei suoi gendarmi con piccole pistole ad acqua; simili a quelle dei bambini, ma di più lunga gittata e di più sicura efficacia. Spompettando gli assalitori, squizzando acqua sui loro obiettivi o, peggio, lungo il fll della schiena, la Svizzera ritiene d'avere scoperto il deterrent necessario per sgominare il fronte dei disturbatori. Rimedio infallibile; peccato che non sempre possa essere impiegato. L'altra sera, nel salone delle feste dell'hotel Olden, Jacqueline Kennedy era ospite d'onore di una « serata paesana » ; è così detta perché nell'occasione (in genere una volta la settimana) partecipano di diritto alle feste degli alberghi di Gstaad anche i valligiani, purché abbiano l'amabilità di presentarsi in costume locale (giubbetti ricamati, gonne di velluto, maniche a sboffl). Jacqueline sedeva serena e raggiante in mezzo ai suoi amici inglesi che l'hanno ospite nello chalet « La fai connière ». L'orchestra (italiana) attacca il pezzo più gioioso del programma: un coro folcloristico, che va cantato a mani intrecciate, balzando tutt'in piedi e riprecipitando seduti, ritmicamente, quando il ritornello arriva al cioit. Jacqueline ride felice; tutti le sono intorno, paesani e villeggianti. All'improvviso, si fa largo un fotografo, con la mac china lampeggiante spianata su Jacqueline. Parapiglia in sala. Due uomini del servizio segreto balzano sull'incauto, lo immobilizzano, lo portano nell'androne. Ma, alle sue spalle c'è un altro fotografo, che profittando della confusione, scatta a man salva e si dilegua velocemente per una porta secondaria. Il primo, dunque, era un « kamikaze » votato al sacrificio; solo il secondo, infatti, ha potuto fare le fotogralie proibite. Trascorre tra i convitati un momento di costernazione e di furore: chi ha turbato la festa di Jacqueline? Il sangue s'agghiaccia al pensiero che, come han potuto entrare indisturbati e inosservati, tra le maglie del servizio segreto, due fotografi, allo stesso modo avrebbero potuto farlo due terroristi decisi a tutto. Sentiamo sguardi induriti e sprezzanti intorno a noi: non sarà, per caso, un'impresa all'italiana? Ebbene, no: stavolta, davvero, non c'entriamo. Gli autori del colpo di mano fotografico non siamo noi. I guastafeste (ciò è stato appurato dalla polizia) sono svizzeri. Anzi, svizzeri-tedeschi. Gigi Ghirotti Un pozzo petrolifero in Arabia Saudita nel cuore del Rub Al Khali, il deserto più vuoto e desolato :]iiijiiiiiiiiiiiiiii^[iiiiitii)iiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiii:iiiiiiiiniiii iiiiiiMiiiiiiiiiiitiJiiiiiiiiiMitiiìiiiiiiiiiiiiiiiiiiiBiiiiiiiitiiiDi j;iiiiiiiiii)i(iiiii]iirMitiiiitiiiiiiiiiiii luiiitiitiiiiiiiiainiiiiir

Persone citate: Beatrice D'olanda, Jacqueline Kennedy, Klaus Von Amsberg

Luoghi citati: Amsterdam, Arabia Saudita, Europa, Svizzera, Zurigo