Gli undici che furono fucilati il 23 gennaio di ventini anni fa

Gli undici che furono fucilati il 23 gennaio di ventini anni fa Gli undici che furono fucilati il 23 gennaio di ventini anni fa Avevano da 19 a 28 anni, appartenevano a formazioni partigiane diverse Tra loro Pedro Ferreira, medaglia d'oro, tenente dell'esercito e Luigi Savergnini, medaglia d'argento, uccisi per aver aiutato i prigionieri inglesi Non ci sono cerimonie, oggi, per commemorare gli undici partigiani fucilati al Martinetto nella gelida alba del 23 gennaio '45, ventun anni fa. Un lettore, Michele Barbero, ci ha scritto: « Mi sarebbe cosa sontmamente grata se " La Stampa " ricordasse quell'episodio. Tra gli uccisi c'era anche mio figlio Orazio ». La lapide murata nel tragico recinto allinea, accanto al nome di Orazio, gii altri -dieci: Pedro Ferreira, Amerigo Duo, Luigi Savergnini, Ulisse Mesi, Giovanni Moncalero, Dino Del Col, Bruno Cibrario, Luigi Migliavacca. Battista Zumagliuo, Enrico Martino. Avevano da 19 a _ 28 anni. Ferreira era ufficiale di carriera, Savergnini magazziniere: uno medaglia d'oro e l'altro d'argento; tutti gli altri erano operai. Appartenevano alle formazioni di Giustizia e Libertà o alle Garibaldi, li ha accomunati nella morte lo stesso ideale. Ora riposano al Campo della Gloria. Il cappellano delle carceri, padre Ruggero, ha dedicato a questi giovani uno dei più commossi capitoli del libro che ha scritto sui « suoi » condannati a morto. E' stato lui, accompagnato dal capoguardia, a passare quella mattina di cella in cella per annunciare: « La grazia è stata respinta ». Erano le 4,40. « / condannati escono con un addio ai compagni, si raccolgono tutti in un'altra cella. Gli uomini che devono morire si guardano in volto. Sono uomini forti. Chiedono di scrivere l'ultima volta ai propri cari ». Qualcuno ha avuto un simulacro di processo, come il tenente Ferreira per esempio, comandante G.L. in Val Grana, Val di Lanzo, Val d'Aosta. Lo hanno condannato alla fucilazione per aiuto prestato ai prigionieri inglesi. Scrive: «Morte ]>iù bella non potevo sperare. Mettere il mio nome al seguito di quelli di Braccini, Pcrotti, Galimberti è un onore che non merito ». Ricorda padre Ruggero: «Dopo l'esecuzione si vide uno sconosciuto correre presso il cadavere di Ferreira, clic aveva voluto morire in piedi e raccogliere con una pezzuola il suo sangue. Come al tempo dei martiri ». Dì Orazio Barbero, il frate ricorda Io sguardo limpido e i suoi freschi 19 anni. Aveva lasciato il posto alla Fiat per andare marinaio, poi era salito in Val di Susa a fare il partigiano. « Perdonatemi — scrive Orazio genitori — so sono colpa di questo vostro grande dolore. Ma sappiate che vostro figlio è morto da buon cristiano e da buon italiano ». Duo ha 21 anni. Davanti al tribunale ha difeso Ferreira e Ila rifiutato di chiedere la grazia. A Chialamberto, il distaccamento G.L. che comandava ha messo in fuga un reparto tedesco e sul terreno i nemici hanno lasciato numerosi morti Sua sorella, staffetta partigiana, darà la vita per la libertà. Scrive: «Mamma, papà, stale tranquilli, non piangete la mia sorte, come non la piango io. Vostro figlio muore innocente. Coraggio, viva l'Italia libera ». Savergnini è il più anziano del gruppo, 28 anni. G. L. anche lui; ha accompagnato oltre frontiera 47 inglesi, lo hanno arrestato con la moglie e processato. Chiede perdono ai genitori perché « io, Gino, l'ultimo dei vostri dodici figli, oggi deve salire l'erta ». Sono le 6. L'autocarro con il suo carico di uomini che stanno per morire si avvia al Martinetto sulla strada ghiacciata. Ogni tanto slitta. Finalmente le porte si aprono c gli undici sfilano davanti a 30 fascisti con i fucili già imbracciati. Rivolto a loro Del Col dice: «State allegri, sembra che dobbiate andare coi alla fucilazione. Guardateci come siamo tranquilli! ». Un grido: « Vii;a l'Italia», una scarica rabbiosa. Ora sono tutti a terra. Bruno Cibrario siringe an cora la foto della fidanzata. Le ha scritto. « Sandra, nel tuo ricordo tu noia felice ».

Luoghi citati: Aosta, Chialamberto, Italia, Val