Ritorna tra le braccia della mamma la bimba che il padre aveva «rapito»
Ritorna tra le braccia della mamma la bimba che il padre aveva «rapito» La penosa vicenda della figlia contesa Ritorna tra le braccia della mamma la bimba che il padre aveva «rapito» L'uomo, un impiegato del municipio, l'ha consegnata al magistrato per non finire in carcere - Da Natale a ieri la bambina è rimasta in collegio - Per vederla il padre deve compiere due volte al mese un viaggio di 1300 km Nel pomeriggio di ieri alle 16 Enrico Francioni, il padre che aveva « rapito » la propria figlia, affidata ai nonni materni, l'ha restituita consegnandola ad un sostituto della Procura della Repubblica. Poco dopo la bimba, Elibabetta, di 4 anni o mezzo, ha potuto riabbracciare la mamma. Franca Tombesi in Francioni e la nonna. Annunziata Montevcrde in Tombesi. giunta apposta da Montelupone, in provincia di Macerata. Si è così conclusa una vicenda penosa che ha per protagonista urta graziosa bimba contesa dai propri genitori divisi da insanabili dissidi. Se non avesse obbedito all'ordine del giudice, che gli intimava di restituire la bambina, il Francioni sarebbe potuto finire in carcere. La storia, come abbiamo pubblicato alcuni giorni or sono, trae origine da un matrimonio infelice. Enrico Francioni e Franca Tombesi, entrambi originari della provincia di Macerata, si sposarono nel settembre del '59 e si trasferirono a Torino, dove il marito è tuttora impiegato presso il municipio. Nel maggio del '61 nacque Elisabetta, ma tra i coniugi Francioni si erano già rivelati gravi contrasti, elio portarono alla loro separazione. Entrambi pretendevano di tenere la bambina. Il giudice dott. Germano, in un primo tempo, adottò una decisione salomonica, facendo ricoverare Elisabetta in un istituto. La soluzione, però, non fu felice, perché la bimba è del tutto inadatta alla vita del collegio. Il 22 dicembre scorso il dott. Germano, con sua ordinanza, disponeva che Elisabetta fosse affidata ai nonni materni, Costantino e Annunziata Tombesi, abitanti a Montelupone di Macerata. Enrico Francioni si ribellò al provvedimento. Tornò al paese, sì fece consegnare la bambina valendosi del diritto di vederla due domeniche al mese, e la portò a Torino. I nonni, presso i quali vive attualmente anche la madre, si rivolsero al magistrato, con l'assistenza dell'avv. Accatino, e ottennero dal pretore un «precetto » per la consegna immediata di Elisabetta. Enrico Francioni, assistito dall'avv. Franca Carpinteri, tentò di resistere. « Il mio gesto — spiegò — non vuole essere una sfida all'autorità giudiziaria, anche se sono disposto ad andare in carcere per il bene di mia figlia. Affidare Elisabetta ai nonni matèrni è come consegnarla a mia moglie e questo io non posso accettarlo. Mia moglie è stata da me denunciata per adulterio,' senza contare che, anche per quanto riguarda mia suocera, abbiamo in corso reciproche querele. I miei due cognati, poi, sono rinviati a giudizio per sequestro di persona e lesioni nei miei confronti. Infine, poiché sono un modesto impiegato, non è giusto costringermi, per vedere mia figlia, a fare un viaggio di 1300 chilometri due volte al mese ». Franca Tombesi, da parte sua, riversa ogni colpa sul marito, che ha anche denunciato per maltrattamenti. Ieri la donna, che da circa due mesi era alla ricerca disperata della bambina, l'ha riabbracciata piangendo di gioia. Elisabetta sembrava felice di rivedere la mamma ed era contenta di tornare a Montelupone. Ha detto che, in questi ultimi tempi, è rimasta presso un istituto, vicino a Torino, ma non ricordava il nome della località. « Il collegio non mi piace », ha precisato. Tornerà con i nonni e la mamma a Montelupone e, intanto, i genitori continueranno a litigare. La causa di separazione, ormai a buon punto, dovrà essere sospesa per consentire la soluzione delle vertenze penali in corso tra i coniugi Francioni. Al Palazzo di Giustizia, la madre, Franca Tombesi, riabbraccia la figlia Elisabetta
Luoghi citati: Macerata, Montelupone, Torino
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