Due anni e 8 mesi al giovane che tentò di violentare una bella signora in casa

Due anni e 8 mesi al giovane che tentò di violentare una bella signora in casa Due anni e 8 mesi al giovane che tentò di violentare una bella signora in casa L'imputato, ventunenne, processato ad Alessandria - La vittima (20 anni, madre di due bimbi) dice: « Mi spinse dentro all'alloggio, mi prese a schiaffi e mi baciò» - Il P. M. aveva chiesto 2 anni e un mese di carcere i\DaZ 7iostro corrispondente) Alessandria, 20 gennaio Sergio Rivella di 21 anni — il macellaio di Alessandria accusato di essere penetrato nella casa di una giovane e bella signora e di aver tentato di usarle violenza — è stato condannato oggi dal tribunale a due anni e otto mesi di reclusione: i giudici l'hanno ritenuto colpevole di atti di libidine, violazione di domicilio e minaccia. Il P. M. dott. Parola aveva chiesto la condanna a due anni, un mese e quindi- ci giorni. Il processo è stato discusso a porte chiuse. 11 12 ottobre scorso la signora Bruna Conca in Lupani, ventenne, sposata a un ferroviere e madre di due bimbi, accompagnata dal marito si presentava ai carabinieri del nucleo investigativo per denunciare il Rivella. « S(aTOa?ie verso le 5 — diceva la signora —, mentre ero sola in casa essendo mio marito in servizio, il macellaio ha suonato alla porta chiamandomi ripetutamente e cercando di convincermi a lasciarlo entrare in casa. Non ho risposto e dopo due ore di inutili insistenze se n'è andato ». La signora aggiungeva che, uscita per la spesa verso le 9, veniva raggiunta dal Rivella, che la seguiva anche sulle scale di casa. « Giunta dinanzi alla porta dell'alloggio affermava —, il macellaio mi strappava di mano le chiavi e, dopo averla aperta, mi spingeva nell'interno. Chiusa la porta mi schiaffeggiava; quindi, dopo avermi baciata, tentava di violentarmi ». Sempre secondo l'accusa il giovane, di fronte all'energica reazione della donna, cambiava tattica, cercando di ottenere con le buone maniere quanto non gli era riuscito con la violenza. Quindi, visto tutto inutile, se ne andava minacciando di morte Bruna Conca se avesse parlato. Rac colta la denuncia, i carabinie ri si recavano a casa del Rivella, arrestandolo e dènun ciandolo alla Procura della Repubblica. Nel corso dell'istruttoria il macellaio respingeva le accu se, affermando fra l'altro che, con la donna, aveva avuto una relazione. « Le avevo lasciato dei soldi — precisava — e quella mattina, avendo necessità della somma, mi ero recato da lei per farmi restituire il denaro ». Ottenuta la libertà provvisoria, al termine dell'istruttoria il Rivella veniva rinviato a giudizio. Interrogato stamane dal pre- sidente dott. Di Serafino, l'imputato ha ribadito la sua tesi, ripetendo che ancora pochi giorni prima del fatto si era incontrato con la signora Conca, Questa, che non si era costituita parte civile, a sua volta ha ripetuto le accuse contenute nella denuncia fatta ai carabinieri, ma non ha negato l'amicizia col Rivella. Dopo l'escussione dei testi ha i.roso la parola il P- M. chiedendo al tribunale di neonoscere la responsabilità del¬ l'imputato in ordine a tutti i reati: il suo comportamento è stato tale, secondo il pubblico accusatore, da portarlo alla condanna anche nel caso in cui la relazione fra 1 due fosse effettivamente esistita Il difensore del macellaio avv Sgadari, si è vigorosamente battuto per ottenere la assoluzione del giovane, quan to meno per i reati di atti im morali e minacce. Dopo la sentenza Sergio Rivella ha inter posto appello. f. m. Sergio Rivella, ieri in tribunale ad Alessandria Bruna Conca, 20 anni, la giovane sposa aggredita

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