Le due modelle ferite da un'auto chiederanno 200 milioni di danni

Le due modelle ferite da un'auto chiederanno 200 milioni di danni Le due modelle ferite da un'auto chiederanno 200 milioni di danni La causa a Milano - Si tratta di due sorelle, di 26 e 24 anni - Nell'incidente rimasero sfregiate - La Cassazione ha riconosciuto definitivamente la colpa dell'investitore (Nostro servizio particolare) Milano, 20 gennaio. « Dopo la sentenza della Core di Cassazione che ci ha dato ragione, finalmente poremo avere il risarcimento dei danni. Abbiamo chiesto B0i milioni. Speriamo bene, è da otto anni che siamo in ballo con questa storia... ». Cosi hanno dichiarato stamane due giovani sorelle, Lidia e Gabriella Pera, 26 e 24 anni: prima di rimanere coinvolte in un incidente stradale, avevano lavorato come modele pubblicitarie e interpreti di fotoromanzi. La loro degenza all'ospedale fu lunga e dolorosa: dalla drammatica avventura uscirono menomate, sfregiate al viso e claudicanti, e la loro attività fu irrimediabilmente compromessa. Da allora non riuscirono più a lavorare. L'incidente accadde il 23 novembre 1958, sull'autostrada Milano-Torino, nelle vicinanze di Pero. Lidia e Gabriella tornavano a Milano, da Torino, su un'auto guidata dal aignor Aldo Vannini, abitante a Milano in via San Martino della Battaglia 7, il quale le aveva ingaggiate per un lavoro pubblicitario. Due contadini, Alessandro Sartirana e Attilio Meraviglia, attraversarono la carreggiata: proprio in quel momento, in senso inverso alla marcia dell'automobile sulla quale v'erano il Vannini e le due fotomodelle, sopraggiunse un'altra vettura guidata da Antonio Greppi, che travolse il Meraviglia uccidendolo. L'auto del Greppi proseguì la sua corsa e si schiantò contro la vettura del Vannini. Le sorelle Lidia e Gabriella Pera furono estratte gravemente ferite dall'auto e condotte all'ospedale. Lidia vi rimase 240 giorni e ne usci con il volto deturpato (in questo frattempo, però, s'è sposata ed è madre dì due bambini): Gabriella, dopo una degenza di 270 giorni si ritrovò con una gamba più corta di quattro centimetri. Gravi ferite riportò anche Aldo Vannini, che però fu assolto in istruttoria. Il danno delle due fotomodelle, nell'atto di citazione presentato dall'avvocato Aminta Mario Ughi, è stato così valutato: per Lidia circa dieci milioni all'anno per una decina d'anni; poi, per altri dieci anni, metà di tale cifra e infine, per il resto della vita, un milione all'anno; la valutazione per Gabriella parte invece da una cifra iniziale di cinque milioni all'anno per una dozzina d.anni e per gli anni Sllc. cessivi diminuisce nelle stesse proporzioni. Complessivamen- te, come s'è detto, 204 milioni. Il processo penale relativo all'incidente (che ha ovviamente interrotto il corso dell'azione civile intrapresa per il risarcimento) si concluse, nel settembre di tre anni fa, con la condanna di Antonio Greppi a quattro mesi di reclusione per omicidio colposo; la sen-Jtenza fu confermata in appello l'anno successivo. L'imputato ricorse in Cassazione, assistito dagli avvocati Gagnatelli di Milano e Battaglini di Roma, sostenendo che l'autostrada è fatta per il traffico veloce e che, pertanto, gli automobilisti che la percorrono non sono tenuti a osservare le comuni norme di prudenza. I giudici della Suprema Corte, però, non hanno accolto questa tesi. La motivazione con la quale respingono il ricorso interessa tutti gli automobilisti. L'autostrada non è una pista da corsa. Anche su di essa < l'auto- mobilista deve essere in grado di fronteggiare tutte le evenienze, anche quelle anormali e meno probabili, sempreché non si presentino in modo repentino e improvviso, sì da rendere il pericolo inevitabile. Egli dev'essere sempre vigile e presente a se stesso, nonché scrupolosamente osservante alle disposizioni, per potere, all'occorrenza, scorgere sulla sua direttrice di marcia qualsiasi ingombro sulla sede stradale*. Così hanno sentenziato i giudici: terminata la vicenda penale, adesso ha via libera la causa civile per il risarcimento. g. m. , L'ex fotomodella Lidia Pera all'epoca dell'incidente

Luoghi citati: Milano, Pero, Roma, Torino