La bomba esplode solo se innescata

La bomba esplode solo se innescata La bomba esplode solo se innescata Noi giornalisti, che dovremmo tenere informata la gente di quel che avviene nel mondo, ci troviamo negli impicci ogni volta che il discorso si volge sulle armi nucleari. Sentiamo ancora l'eredità del 1939, quando fu decisa negli Stati Uniti la costruzione di quegli ordigni: la segretezza, provvidenziale allora e protratta dopo la guerra, pur con importanti eccezioni (basti pensare alla conferenza di Ginevra del 1955 quando fu data pubblicità alla tecnologia dei reattori nucleari per la produzione di energia), rende monco in questi casi il nostro discorso. Noi siamo certi che molto di quel che è gelo samente celato a noi e al pubblico, è poi notissimo attraverso i servizi di spio naggio, alle autorità militari di Paesi stranieri o av versari. E se si trattasse solo d'un impiccio nostro! I segreti che (noti ai russi) gli Stati Uniti negarono alla Francia, spinsero questa a costituirsi da sé una tecnologia nucleare e, con danno dell'alleanza, anche una politica autonoma. Segreto o no, è di dominio pubblico (e ne hanno fatto persino dei film: A prova di errore è uno di questi) che, ai fini della dissuasione atomica (il famoso deterrente ), e cioè per essere sicuri di poter infliggere, se del caso, delle rappresaglie al nemico che si vuole dissuadere dall'attacco (vedasi R. Aron, Il grande dibattito, edizione II Mulino, 1965), gli Stati Uniti tengono in servizio, con opportuni turni, pattuglie aeree di bombardieri portanti ordigni nucleari. Compito di questi aerei, di cui un certo numero è sempre in volo, è di sopravvivere a un eventuale attacco atomico che devasti il territorio patrio e — ad un segnale mandato da una qualche sicura centrale — di raggiungere il paese nemico, di superarne le difese (caccia e missili), di far cadere le bombe sui bersagli prestabiliti. Per essere in grado di compiere questa ritorsione ad ogni possibile e imprevedibile momento, tali aerei debbono avere una scorta di carburante sufficiente a raggiungere i lontani obbiettivi. Forse a quest'ultima esigenza è stato dovuto il malaugurato appuntamento e urto e la conseguente caduta del superbombardiere insieme con l'aereo cisterna che lo stava rifornendo. Perché mai l'incontro sia avvenuto nel cielo della Spagna è uno dei particolari il cui significato sfugge a un nostro attendibile tentativo di spiegazione : questi bombardieri noi avevamo sempre pensato che incrociassero verso la parte settentrionale del continente americano, nei cieli dell'Artide. (Non fa bisogno di dire che questo non è il solo strumento della dissuasione: missili intercontinentali e sottomarini nucleari, armati di missili con testate atomiche, concorrono all'equilibrio della mutua minaccia tra le due massime Potenze mondiali). Il « B-52 », la superfortezza caduta, è un bombardiere munito di otto turbo reattori; la sua velocità massima è di poco inferio re a quella del suono; può volare ad altezze fino a diciotto chilometri (una misura limite; di solito vola dai sei ai dodicimila metri) A pieno carico pesa 240 ton nellate. Può essere armato di quattro missili balistici supersonici, sistemati sotto le ali (queste hanno 55 metri di apertura; un po' minore la lunghezza); ma può portare nel suo interno bombe, anche del tipo termo nucleare. L'aereo ha altresì un armamento difensivo contro il possibile attacco dsplcusvrcp«mr da parte di caccia. Nella summenzionata missione di pattugliamento risulta, dalla cronaca di questi giorni, che queste bombe, di cui una, mentre scriviamo, non sarebbe ancora stata ritrovata, sono caricate sull'aereo e portate da esso in crociera, ma non sono pronte per l'uso: un necessario « preinnesco » — chiamiamolo così — deve essere verosimilmente eseguito dall'equipaggio in seguito ad

Luoghi citati: Artide, Francia, Ginevra, Spagna, Stati Uniti