A Montecarlo finale a sorpresa squalifica ai primi 4 arrivati

A Montecarlo finale a sorpresa squalifica ai primi 4 arrivati Concluso uno dei più duri Rallye del mondo A Montecarlo finale a sorpresa squalifica ai primi 4 arrivati I giudici mettono fuori gara anche i favoriti Makinen e Aaltonen per irregolarità dei fari - Ha vinto un altro finlandese su Citroen DS21; al secondo e terzo posto due Flavia; al quinto una Fulvia (che si è imposta nella classe sino a 1600 cmc) - Alla Lancia la coppa dei costruttori (Dal nostro inviato speciale) Montecarlo, 20 gennaio. Il Rallye automobilistico di Montecarlo è terminato oggi con un finale a sorpresa: la commissione sportiva della competizione, dopo una serie di controlli tecnici, ha messo fuori gara dieci concorrenti, fra cui i primi quattro — i finlandesi Makinen e Aaltonen e i britannici Hopkirk e Clark —, sovvertendo tutta la classifica. Ha vinto un nordico, Pauli Toivonen, di Helsinki, al volante di una Citroen DS 21, secondo è giunto René Trautmann e terzo Andersson, entrambi alla guida di una Lancia Flavia «coupé». Quarta un'altra Citroen, quella del dentista francese Neyret, quinta la Fulvia « coupé » di Leo Cella. L'affermazione delle vetture italiane e francesi è completata dai piazzamenti di Verrier (settimo, su Citroen), Lusenius (ottavo, su Lancia) e Laurent (nono, su Citroen). Sesta è risultata la BMW dell'olandese Rob Slotemaker. Questo l'ordine di arrivo. Vediamo subito il comunicato ufficiale della commissione sportiva del Rallye, che stasera ha messo in subbuglio tutti coloro che da una settimana seguono la manifestazione monegasca. « Nel corso della sua riunione del 20 gennaio 1966, la commissione sportiva ha preso atto dei rilievi effettuati dai commissari tecnici il 19 e to gennaio sulle vetture dei concorrenti Makinen (Mini - Cooper S.), Clark (Ford Anglia), Baxter (Mini - Cooper S.), Smith (Hillmann Imp), Lane (Simca 1000), Cuffe (Jaguar), Soderstrom (Ford Cortina - Lotus), Hopkirk (Mini - Cooper S.) e Aaltonen (Mini - Cooper SJ. Tali macchine non possedevano un dispositivo di illuminazione conforme alle prescrizioni dell'articolo xr>7 dell'annesso " J " del Codice sportivo internazionale ». Il comunicato prosegue: «Su tutti questi veicoli, i proiettori doppio fascio abbaglianti- anabbaglianti di cui sono normalmente dotati, erano stati sostituiti da fari emettenti solo un fascio abbagliante, grazie ad una lampada allo iodio ». Conclude: « Non essendo ancora terminati gli esami tecnici al momento della pubblicazione dei risultati, questi possono essere suscettibili di modifiche ». Da queste ultime frasi si deduce che forse tutte le sorprese non sono terminate, anche perché la British Motor Corporation, la Casa inglese che costruisce le Mini Cooper S e per la quale corrono Aaltonen e Hopkirk, ha presentato immediatamente ricorso. L'articolo 257 del regolamento sportivo, cui si accenna all'inizio, concede alle auto della categoria « Turismo di serie » (cinquemila esemplari prodotti nell'anno) l'impiego di due proiettori supplemen tari di qualsiasi tipo, peresem pio anti-nebbia o dì profondi tà. Sulle Mini-Cooper e sulle altre vetture elencate dalla commissione sportiva è stata però compiuta non solamente una semplice aggiunta, ma anche una sostituzione. Nei fari di serie si è sistemato, in luogo della lampada del modello usuale, una allo iodio producente il solo fascio abbagliante. I concorrenti mancavano quindi dei proiettori anabbaglianti. Per ovviare all'inconveniente alcuni avevano scelto come fari supplementari degli anabbaglianti (irregolari perché collocati in posizioni diverse da quelle prescritte dal Codice stradale internazionale, cui il regolamento sportivo sempre si uniforma), altri avevano introdotto una resistenza regolabile nel circuito. Così diminuivano l'intensità del fascio luminoso, ma in misura del tutto insufficiente. Lasciamo le questioni tecnico-giuridiche, veniamo al successo meritatissimo delle Citroen e Lancia. La Casa torinese ha tre equipaggi nei primi cinque posti, la marca francese due. Da rilevare che la Lancia ha conquistato la Coppa dei costruttori per merito della squadra formata da Trautmann, Andersson e Lusenius e si è imposta nella classe fino a 1600 cmc con la Fulvia coupé normalo pilotata da Leo Cella. Il corridore sanremese, giungendo quinto, ha ottenuto il miglior piazzamento mal conseguito da un italiano al Rallye monegasco, la Fulvia ha superato nella graduatoria generale macchine di cilindrata superiore. Una giusta soddisfazione per Cella, un ragazzo serio e preparato. Un ultimo cenno sulla prova finale della competizione, il circuito della montagna di 610 chilometri. Non è avvenuto alcun incidente, per fortuna, anche se il ghiaccio e la neve hanno reso particolarmente diffìcile la prova ai piloti. Al traguardo sono arrivati quaranta equipaggi dei sessanta partiti, ne sono stati classificati solo trentadue. Venerdì scorso si erano avviati in 199 da Atene, Minsk, Oslo, Varsavia, Lisbona, Montecarlo, Londra, Bad Homburg (Francoforte) e Reims. m. fe. Il finlandese Makinen e l'inglese Easter festeggiati al termine del Rallye di Montecarlo. La loro gioia è stata di breve durata perché sono stati retrocessi in classifica. Ha vinto l'altro finlandese Toivonen (Telefoto)