L'eredità di Hiroshima

L'eredità di Hiroshima LIBRI UTILI DA SEGNALARE L'eredità di Hiroshima Perché il principale artefice della bomba H si è trovato coinvolto in una polemica non ancora sopita - La politica di chi non si fida - L'ascesa tecnologica dei russi Un libro che si legge d'un fiato, questo di Edward Teller e Alien Brown, L'eredità di Hiroshima (Editore Tamburini, Milano, 1965), con prefazione di Rodolfo Margaria. Il Teller è uno dei più eminenti fisici nucleari; egli è considerato 11 principale artefice della bomba all'Idrogeno ed è noto soprattutto come fervente sostenitore della necessità per l'Occidente di mantenere un armamento nucleare potentissimo. Per queste opinioni, la sua figura potè a volte esserci presentata con tratti spiacevoli; perché noi uomini, In generale, presunti destinatari di quelle bombe, non possiamo avere simpatia per coloro che si danno molto da fare a prepararle. II presente volume (che esce con qualche anno di ritardo sull'edizione americana: The Legacy of Hiroshima, 1962) è soprattutto destinato ad esporre le ragioni che spinsero il Teller a sostenere opinioni impopolari. Al pari di altri suoi colleghi, questo scienziato (ungherese di nascita, ma passato a lavorare negli Stati Uniti) si distaccò malvolentieri dall'attività di fisico teorico, per dedicarsi durante la guerra alla preparazione dell'arma atomica. Egli fu tra coloro che proposero al governo degli Stati Uniti di non sganciare la bomba senza preavviso; altri — e non lui — decise che bisognava dare una dimostrazione reale della presenza dell'arma; e questa decisione fu Hiroshima e poi fu Nagasaki. Quel dramma lo convinse di due verità: che durante la guerra contro il nazismo, fu necessario produrre l'atomica; che fu un errore bombardare Hiroshima senza un preavviso. Qui noi troviamr- un Teller piuttosto diverso da quello che le polemiche successive ci hanno presentato. La ragione per cui, in seguito, egli sostenne la necessità di spingere al massimo l'arma- mento nucleare fu che non credette nella superiorità indiscussa degli Stati Uniti, superiorità su cui tutti negli anni postbellici sembravano certissimi. L'idea che sarebbero occorsi alla Russia decenni per giungere alla bomba si dimostrò infatti erronea. Il che fu palese quando si seppe che segreti nucleari essenziali erano stati trasmessi ai Russi dallo scienziato tedesco Fuchs. Nel ritratto psicologico, del resto riuscitissimo, che viene dato del Fuchs, risulta che questi « regalava » al sovietici tali informazioni, pensando cosi di comportarsi da antinazista. Da loro parte i Russi non volevano ricevere dei «regali» e compensavano 11 Fuchs con somme ridicolmente esìgue, da lui accettate per disciplina. Così nel '49 (e non nel '65) i Russi poterono far esplodere la loro prima atomica; e il dilemma se gli Stati Uniti dovessero o no passare alla costruzione della bomba all'idrogeno divenne immediato. Qui il Teller prese la posizione che tutti conosciamo. Non è vero che egli fu l'inventore della bomba all'idrogeno (1 cui principi erano noti da tempo), ma egli credette fermamente nella necessità di costruire quello strumento, per garantire l'equilibrio delle forze del mondo. Per il rimanente, il libro è ricco di illuminazioni sulla politica e sulle idee che si sono intrecciate intorno alla rivoluzione scientifica del nostro tempo Molte pagine l'autore dedica a ridimensionare quel terrore del fall-out (la ricaduta di polveri radioattive), che portò, a suo giudizio, a preoccupazioni eccessive. Annota egli come — negli Stati Uniti — i programmi spaziali rallentarono ad un certo punto quelli nucleari, e Illustra le possibilità dell'impiego pacifico delle bombe a fissione e a fusione, soprattutto per opere d'ingegneria geografica. Sottolinea Inoltre una verità che dovrebbe essere meditata da noi Italiani, che i Russi hanno vinto le loro battaglie scientifiche (perché la loro ascesa tecnologica è stata prodigiosa) soprattutto nella scuola. Il succo del suo libro è che la politica degli armamenti dovrebbe essere, da parte degli Stati Uniti, quella di chi non sì fida. In questi ultimi quattro anni qualche cosa di nuovo si è prodotto: ed è la posizione assunta dalla Cina nella politica mondiale, per cui alcuni giudizi dell'autore meritano, anche per questo aspetto, un riesame critico. Didimo

Persone citate: Alien Brown, Edward Teller, Fuchs, Libri, Rodolfo Margaria