La fusione Montecatini-Edison in una corrispondenza del Times
La fusione Montecatini-Edison in una corrispondenza del Times Dopo le interviste del dott. Faina La fusione Montecatini-Edison in una corrispondenza del Times Il giornale esamina quali possibilità hanno Faina e Valerio di far prevalere i rispettivi punti di vista per la direzione della nuova società (Dal nostro corrispondente) Londra, 10 gennaio. Una corrispondenza da Milano del Times riassume oggi le interviste di Faina a « La Stampa » e al « Corriere della Sera ». Lo stesso dispaccio prosegue poi: « Faina si trova in una situazione diffìcile. Egli ha due principali svantaggi nell'azione in corso. In primo luogo, non ha potuto negare che la fissione fosse giustificata da obbiettive ragioni economiche, riconosciute persino dai membri socialisti del governo. In secondo luogo, la candidatura di Valerio alla presidenza è appoggiata da un gruppo il quale, sebbene controlli solo una piccola minoranza delle azioni, si avvantaggia del fatto che sia le azioni della Montecatini sia quelle della Edison sono diffusamente distribuite tra molti (la Montecatini ha 215 mila 480 azionisti, la Edison 205 mila) e del fatto che un sistema di partecipazioni azionarie incrociate rafforza grandemente la posizione di Valerio nella Edison ». « Ma anche il signor Faina prosegue il "Times" — ha alcune buone carte in mano. Una è la sfiducia degli ambienti socialisti verso Valerio in quanto spietato critico di ogni forma di intervento governativo negli affari economici. Uno dei motivi forniti al tempo della nazionalizzazione dell'energia elettrica, fu il bisogno di spezzare l'enorme influenza della Edison, cioè dell'impero Valerio. Ora lo stesso Valerio ritornerebbe, a capo di un gruppo ancora più potente. Un altro fattore contro Valerio è la preoccupazione nutrita nei circoli governativi per la sorte dell'Ante, la compagnia di prodotti chimici controllata dallo Stato tramite l'Eni. « Si è detto — aggiunge il "Times" — che l'Anic potrebbe unirsi alle altre due compagnie nella fusione, per rafforzare la partecipazione governativa al nuovo gruppo, la quale sarebbe invece di un modesto 2,5 per cento, grazie alla partecipazione Iri alla Montecatini. Ma poiché il governo non acquisterebbe il controllo del gruppo neppure in questa maniera, è assai più probabile che si compia uno sforzo per rafforzare l'Anic e metterlo in grado di resistere alla competizione del nuovo gigante. Un comunicato semi-ufficiale in questo senso è stato diramato sabato». m. ci.
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