Scelepin partito per Hanoi con alti esperti militari di Massimo Conti

Scelepin partito per Hanoi con alti esperti militari Scelepin partito per Hanoi con alti esperti militari Della missione (che sosterà a Pechino) fa parte il gen. Tolubko, vice-capo dei missili - Mosca sembra decisa ad aumentare gli aiuti bellici al Nord Vietnam: non ha fiducia nelle iniziative di pace sorte nel mondo (Dal nostro corrispondente) Mosca, 6 gennaio. Aleksandr Scelepin, uno fra i più influenti personaggi del Cremlino, è partito oggi per il Vietnam del Nord con una segreta missione. Gli scopi del viaggio sono tuttora materia di congetture. Secondo certuni, Scelepin va ad Hanoi per convincere i capi del Nord Vietnam a trattare con gli americani e col governo di Saigon; secondo un'altra ipotesi, non meno valida della prima, il leader russo è stato mandato in Indocina per stu diare sul posto un più vasto programma di assistenza militare. Si attribuisce poi ai russi il disegno di convocare entro breve tempo una conferenza dei Paesi comunisti destinata a esprimere un voto di fiducia per l'azione di Mosca nel Vietnam, e quindi a isolare la Cina. La più pessimistica fra le ipotesi, quella di nuo¬ vi aiuti militari russi, trova ora maggior sostegno. Della delegazione al seguito di Scelepin (che, secondo fonti cinesi, sosterà a Pechino) fanno parte Rusalkov, vice-capo di una sezione del Comitato centrale che si occupa appunto di questioni asiatiche, Ustinov che è membro candidato del Praesidium dello stesso Comitato centrale (cioè della massima autorità sovietica) e infine il generale Wladimir Tolubko, che è il vice-comandante del corpo dei missili strategici. Ustinov nei tempi di Stalin dirigeva l'intera produzione bellica dell'Urss. E' quindi uno specialista in materia di armamenti. La presenza del generale Tolubko non serve certo a confermare le ipotesi più rassicuranti sugli scopi della mis sione. Ci si domandava stasera se e quali altri tipi di missili, oltre ai Sam già in funzione, verranno inviati nel Vietnam. E se Mosca non intenda addirittura impiantare in Indocina basi di missili strategici, cioè con largo raggio di azione, come farebbe supporre la presenza del generale Tolubko. E come si spiega questa missione di esperti militari mentre in tutto il mondo fervono le speranze per la pace in Indocina? Si dà forse per scontato, da parte russa, il fallimento dell'attività diplomatica in corso e per conseguenza "un'estensione del conflitto? E' difficile dire fino a qual punto In speranze del mondo siano qui condivise. Il messaggio del Papa al capo dello Stato Podgorni è passato sotto silenzio, e così anche la sospensione dei bombardamenti americani sul Vietnam che, secondo notizie di fonte diplomatica, coiiti»"erebt>e anche durante la visita di Scelepin. Nessun accenno di distensione si è potuto cogliere finora nei commenti dei giornali e del¬ la radio. Il pubblico russo è convinto che tutto continui come prima in Indocina. Si è detto anzi da parte della Pravda che gli Stati Uniti vogliono estendere la guerra al Laos e alla Cambogia dove «gruppi di destra » avrebbero già ricevuto forniture militari americane, in vista forse di qualche tentativo di sedizione. A Taskent, Kossighin, Shastri e Ayub Khan da tre giorni ormai sono impegnati in discussioni procedurali — se sta bilire o meno un'agenda della conferenza — che lasciano intravedere le difficoltà del tompito di mediazione fra l'India e il Pakistan assunto dalia Russia. Per gl'indiani e i pakistani il Kashmir è una questione molto seria: gli Stati Uniti prima ancora della Russia hanno tentato un'opera di mediazione che si è protratta senza risultati per ben quindici anni. Massimo Conti

Persone citate: Aleksandr Scelepin, Ayub, Khan, Kossighin, Stalin, Ustinov, Wladimir Tolubko