Kossighin apre a Taskent il «vertice» tra India e Pakistan
Kossighin apre a Taskent il «vertice» tra India e Pakistan Kossighin apre a Taskent il «vertice» tra India e Pakistan « Il mondo — dichiara il capo russo — spera che si possa trovare la strada della pace » • Nobili parok di Shastri e Ayub Khan - Ma l'intesa appare difficile (Dal nostro corrispondente) Mosca, 4 gennaio €ll mondo attende buone notizie da Taskent — ha detto oggi Kossighin avviando l lavori della conferenza russoindo-pakistana — tutti gli uomini amanti della, pace sperano che l'incontro sarà fruttuoso; e che esso rafforzi la convinzione che sia possibile assicurare la pace fra gli Stati; e ancora che perfino nelle presenti diffìcili condizioni si possano trovare strade per risolvere i conflitti... ». Kossighin non ha accennato esplicitamente al Vietnam, ma è anche al conflitto indocinese che probabilmente si riferiscono le sue parole. Kossighin ha detto ancora che il suo governo è « profondamente soddisfatto » di avere contribuito a stabilire contatti diretti fra 1 due paesi dopo l'armistizio; ed ha voluto ricordare che l'India e il Pakistan hanno alle loro spalle un passato di comuni lotte contro il colonialismo. Il linguaggio di Kossighin s addice al capo di un paese che si proclama europeo ed asiatico ad un tempo. L'India e il Pakistan sono paesi di scarse risorse economiche; eppure i loro capi convenuti a Taskent, Shastri e Ayub Khan, rappresentano 600 milioni di uomini, un quinto dell'umanità. Basta questa constatazione a porre in luce l'importanza dell'incontro. DI questa loro forza i due capi asiatici sono parsi oggi molto consapevoli. Ayub Khan ha detto: « La prosperità di questi 600 milioni dì uomini dipende dalla pace. Noi siamo favorevoli a un patto di non aggressione fra l'India e il Pakistan ». « Bisogna guardare al futuro — gli ha fatto eco Shastri —; dobbiamo dichiarare solennemente che mai più in avvenire la forza delle armi potrà essere invocata per risolvere le nostre controversie ». Nobile discorso quello di Shastri. Però i contrasti fra i due paesi sono profondi per comune giudizio. m. c.
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