La salute dei torinesi nel '65

La salute dei torinesi nel '65 Articolo dell'assessore all'igiene del Comune La salute dei torinesi nel '65 Soddisfacente l'andamento delle malattie infettive più comuni (morbillo, scarlattina ecc.) Il tetano purtroppo ha fatto altre vittime ■ L'epatite virale: 339 casi, contro 163 dell'anno precedente, con una mortalità del 2 per cento - La vittoriosa lotta contro la polio: 570.868 dosi di Sabin distribuite, nessun caso di malattia - Tubercolosi e sifìlide sono in aumento In una metropoli qual è la nostra Torino, che nel volgere di vent'anni n passata da 6S9.P55 a 1.106.695 abitanti, la tutela della salute pubblica non è un problema semplice, anche per il fatto che il rapido aumento della cittadinanza è dovuto a un flusso immigratolo che per il 30-35 per cento proviene dal Centro-sud ed è quindi in buona parte costituito da individui che, oltre tutto, debbono acclimatarsi nella nostra regione. Le recenti contrazioni della popolazione nor rappresentano un reale alleggerimento dei problemi inerenti .la salute pubblica, perché in gran maggioranza gli emigrati si sono sistemati nelle zone viciniori, continuando a gravare nell'ambito provinciale. Lo stato sanitario dei torinesi durante il '65 può, nel suo complesso, definirsi soddisfacente, in quanto le comuni malattie infettive acute si sono presentate con una frequenza che rientra nei limiti della normalità, con una mortalità dello 0,84 per cento. I casi denunciati di morbillo sono stati 299, con un decesso; 637 quelli di scarlattina; 456 di varicella; 97 di febbre tifoide, con un decesso; 298 di pertosse con otto decessi; 152 di parotite; 13 di brucellosi. Circa le malattie infettive più gravi, la profilassi del vaiolo, della difterite e del tetano è compendiata da 109 mila 586 vaccinazioni e rivaccinazioni, semplici od associate. Non c'è stato nessun caso di vaiolo; 24 di difterite senza conseguenze letali; ancora presente, seppure contenuto in 6 soli casi di cui tre mortali, il tetano, che sarebbe dovuto scomparire da tempo se la popolazione avesse risposto in massa all'invito di vaccinarsi Trascurabile l'incidenza del la meningite cerebro-spinale (25 casi di cui nessuno mortale) in confronto alle punte verificatesi negli anni precedenti. Risultano viceversa in aumento i casi di epatite virale (dai 163 del 1964 ai 339 del 1965) con una mortalità del 2 per cento. Questa forma morbosa sta assumendo notevole importanza nel quadro delle malattie dei torinesi (al pari del resto di quanto avviene in campo nazionale) anche per le difficoltà attuali di un'efficace prevenzione, in quanto la somministrazione di gammaglobuline non costituisce una vaccinazione attiva, ma un semplice aumento dei poteri di difesa dell'organismo. La lotta contro la poliomielite mediante il vaccino per via orale «Sabin» ha avuto nizio il 2 marzo '64. In questi 22 mesi sono state praticate 570.868 vaccinazioni con i quattro tipi per via orale, su una popolazione infantile di circa 170 mila unità. Mercé la diuturna, attenta e sagace opera di tutti coloro che sono stati chiamati a tale incarico, e la pronta risposta della popolazione, la profilane! dei soggetti sino a 14 anni è stata quasi totale (il 98.83 per cento). I cinque casi di polio del '64 si sono ridotti a zero nell'anno '65: una vittoria notevolissima che va mantenuta, con il fervido apporto della cittadinanza. Sarebbe grave colpa rallentare l'opera iniziata, anche se da oltre un anno non sono stati più denun¬ uinniiuiu ciati casi nuovi del grave, morbo, Tubercolosi e sifilide sono le] due malattie infettive a ca rattere non acuto che incido no maggiormente sulla mor i bilita cittadina, anche per le ..... . . . H ' 'possibili ripercussioni a carat¬ tere familiare e sociale a cui possono dare luogo. Per quanto concerne la tubercolosi polmonare, gli indici dell'ultimo quadriennio danno rispettivamente: 982 casi nel '62, con 202 morti, pari al 20,4 per cento dei casi denunciati; 907 nel '63, con 150 morti, pari al 16,5 per cento; 956 nel '64, con 145 morti, pari al 15.2 per cento, e 932 casi nel '65 con 164 morti, pari ai 17,6 per cento. Il che significa che l'infezione è ancora lungi dall'essere debellata, malgrado l'efficienza dei mezzi terapeutici, i controlli e la lotta contro le abitazioni malsane (sono state al- locate decorosamente 110 famiglia con 650 componenti; ne restano da sistemare 500 con 2300 persone). Per quanto riguarda la si- lilide disponiamo soltanto dei . . ,.. . dati dei dispensari celtici co munali. Se ne dovrebbe dedur re che nel corso degli ultimi due anni l'infezione è diminuì- ta. Ma va tenuto presente che questi rilievi ufficiali non rispecchiano la realtà; non tutti i casi di nuovo accertamento passano dai dispensari. Basti pensare alle centinaia di malattìe rilevate dalla sierologia di massa: oltre il 20 per cento dei casi esaminati. Ancora un accenno a un evento particolare del '65. La stagione autunnale, assai favorevole ai funghi, ha visto 11 verificarsi di parecchi avvelenamenti, alcuni dei quali purtroppo mortali. L'Ufficio di igiene ha tutelato la salute pubblica intensificando l'attività di controllo sui funghi. Ne sono stati esaminati 565 mila chili, di cui 1851 sono stati distrutti perche non commestibili o addirittura altamente velenosi. iiiiiiii iniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii inumi Concludiamo rilevando che una rigorosa amministrazione sanitaria (anche nel campo dell'igiene alimentare e generale), con il concorso di una cittadinanza consapevole dei suoi dover., ha dato i suoi frutti e altri ne potrà dare se, con intendimenti unitari, con-tinueremo a considerare la sa-Iute pubblica «legge suprema». Filippo Franchi Assessore all'igiene

Persone citate: Filippo Franchi, Sabin

Luoghi citati: Torino