«Ménage all'italiana» commedia di costume

«Ménage all'italiana» commedia di costume SDLLO SCHERMO «Ménage all'italiana» commedia di costume « Adios Gringo » : western italo-franco-spagnolo fttgb(Ambrosio) — Un uomo osserva da lungi il proprio funerale, seguito dal codazzo delle sue « vedove ». A dire quante sono ci vorrebbe l'abbaco, così come non si potrebberojv|enumerare le fandonie che di j dvolta in volta, per « risposar-] dsi», ha dovuto inventare il signor... non sappiamo neppure come veramente si chiami questo collezionista di nomi, cuori e passaporti. Diciamo Alfredo, quarantanni, ex infermiere volentieri spaceiantesi per chirurgo, e ora viaggiatore di commercia in attrezzi sanitari. A ogni vampata voluttuosa questo bel tipo si è sposato per direttissima, e anche s'è sposato per togliersi dai pasticci e dai debiti in cui l'aveva messo il precedente matrimonio. Egli è propriamente un gallettp nella stoppa; e la stoppa si'chiama Egle, l'operaia del Nord, Ula la svedese da cui ha avuto un maschietto, Armida la catanese, Giovanna la cantante, Erika e Carmelina pescate in Germania, una Virginia, Ester la racchia (l'unica che sciupi la collezione) e finalmente l'acerba con tadinella Stella. Franco Indovina, che si era ben presentato con un episo- e di0 dei <Tre volti> in Mé- o o o e i i i o e à o e, a a o, tsl- tnage all'italiana, ha spinto le cose al grottesco, invitando lo spettatore a sorvolare sulle in verosimiglianze legali di que sti matrimoni a ripetizione, e a non prendere troppo sul se rio la polemica, qui espressamente paradossale, a favore del divorzio, giacché in qual siasi regime matrimoniale un così incorreggibile e quasi patologico poligamo si metterebbe nei guai. Il proposito del film è i I volerci divertire con la costrizione piramidale e va-, cillante di tutte quelle mogli1 (cui dà Io sgambetto l'ultima, che per essere troppo giovane, getta Alfredo nella mestizia e fa di lui un burlato, inducendolo, novello Mattia Pascal, a «morire» ufficialmente); e allora bisogna dire che fintantoché I mattoni sono relativamente pochi, la costruzione regge, ma crescendo con farsesca frenesia il numero delle mogli, il gioco si fa addizionato, stanco e monotono. Occorreva che 11 giovane regista, che pure a molti segni è provveduto, si affrancasse pspsplnfAlCregprctGr-ldalla formula produttiva della o-| « commedia di costume» or mai logorata dall'uso, e che ili nel girotondo degli episodi si facesse più attento e penetrativo. Almeno in uno c'è riuscito: quello di Alfredo, che fingendosi medico, ausculta la bella adolescente, dove la tri- vialità della situazione è re denta dai freno con cui è con dotta, , 1 Positiva nel film anche la prestazione di Tognazzi. che sempre più affinando la propria economia, ha ridotto la sua maschera a una sostanza placida e trasparente ove si leggono 1 pensieri. Del contorno femminile ricordiamo la frizzante Buccella, la dolce Anna Moffo, la tagliente Dalida, Monica, Siwers, Susanna Clemm, Tatiana Pavlova caratterista, di lusso, e l'attesa esordiente Romina Power, figliuola de) compianto Tyrone. I. p. * * {Ideal) — Abbandonato lo pseudonimo americaneggiante di Montgomery Wood, che 11 regista italiano (camuffandosi come George Finley) e altri interpreti ancora conservano, Giuliano Gemma è il protagonista di Adios Gringo, una comproduzione italo - franco spagnola con cui rinsalda la sua fama di « pistolero ». Non senza esagerazioni: a parte l'ammazzamento di tre persone con una sola fulminea sventagliata, che sembra ormai essere la sigla dei western europei, alla fine compie una vera strage di comprimari e comparse. E tutto per un errore giudiziario. Ingiustamente accusato di furto e di assassinio, là dove si trattava di omicidio per legittima difesa, il giovane Brent fugge dalla cittadina natale, salva nel deserto una ra- atrocemente seviziata da tre banditi, e con costoro impegna una lotta mortale che, dopo averlo cacciato in un'intricata sequela di guai, si risolve naturalmente a suo favore e con il premio di un'e sangue Evelyn Stewart da consumarsi in lontani, e meno pe tigliosi, orizzonti. Trascrizione sul grande schermo a colori d: un autentico romanzo del West, il film scricchiola tuttavia proprio nel soggetto, c soprattutto nella sceneggiatura che non si perita di accumulare incongruenze e inverosimiglianze. Ma il ritmo è rapido e incalzante, quanto basta per celare gli strappi almeno 1 più vistosi. I

Luoghi citati: Germania, Virginia