Tutti in libertà provvisoria meno il «re del calie» Tubino
Tutti in libertà provvisoria meno il «re del calie» Tubino Tutti in libertà provvisoria meno il «re del calie» Tubino L'industriale resta in carcere per un lieve precedente penale (ingiurie) Genova, lunedì mattina. Otto imputati del processo Tubino, che comincerà martedì 11 gennaio dinnanzi al tribunale di Genova, hanno ottenuto la libertà provvisoria. Si tratta praticamente di tutti gli accusati detenuti, tranne il principale incriminato, l'industriale genovese Giacomo Tubino. Tutti devono rispondere, tra l'altro, di aver fatto uscire dal deposito franco del porto di Genova 183 tonnellate di caffè, senza pagare 1 diritti doganali. Giacomo Tubino, a quanto si è appreso dal suo difensore, avv. Salvarezza, non ha potuto beneficiare della libertà provvisoria, accordata dalla 2' Sezione del Tribunale, a causa di un lieve precedente penale: una condanna per ingiurie inflittagli nel 1946 e per la quale non ha ancora ottenuto la riabilitazione. Le persone poste in libertà provvisoria sono: il procuratore doganale Bruno Mignani; l'autista Giovanni Ponta; il custode del magazzini nazionali « Luigi Pìanciatlchi », Giuseppe Labate; gli impiegati della camera di commercio dì Genova Giuseppe Cozzo e Giovanni Donadeo e le guardie di finanza Quirino Grasso e Demetrio Pennestri. Gli imputati del processo Tubino sono in totale 25: due di essi difficilmente saranno presenti all'inizio delle udien ze. Uno, Giuseppe Pollerl, è la titante; l'altro, Silvano Nesti. è in stato d'arresto in Svizzera e non ne è stata ancora concessa l'estradizione chiesta alla magistratura federale el vetica.
Persone citate: Bruno Mignani, Demetrio Pennestri, Genova Giuseppe, Giacomo Tubino, Giovanni Donadeo, Giovanni Ponta, Giuseppe Labate, Giuseppe Pollerl, Salvarezza, Silvano Nesti
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