Celentuno ricattato da un maniaco «O 40 milioni o ti uccido con moglie e figlio»

Celentuno ricattato da un maniaco «O 40 milioni o ti uccido con moglie e figlio» minacciata di strage la famiglia del popolare cantante Celentuno ricattato da un maniaco «O 40 milioni o ti uccido con moglie e figlio» Il ricattatore, 26 anni, era stato dimesso in ottobre dal carcere di Parma - Essendo analfabeta, ha fatto scrivere la lettera dal figlio di un maresciallo dei carabinieri - E' stato subito arrestato - Il cantante ha tentato invano di fargli ottenere la libertà per Natale Dal nostro corrispondente Treviglio, lunedì mattina. Il cantante Adriano Cclentano avrebbe dovuto consegnare la sera del SO dicembre Quaranta milioni di lire in contanti a un giovane siciliano che, se non avesse avuto il denaro, avrebbe ucciso il cantante stesso, la moglie e la figlia. L'estorsione non è andata secondo i fini propostisi dal giovane che, essendo analfabeta, ha fatto scrivere la lettera con l'ingiunzione e le minacce addirittura dal figlio di un maresciallo dei carabinieri. Cosi Giuseppe Raspa, di X6 anni, da Barra/ranca (Enna) e domiciliato a Terracina, è finito immediatamente in carcere ed a nulla sono valsi gli interventi dello stesso Celentano presso i carabinieri di Treviglio perché il giovane fosse scarcerato. La singolare storia incomincia il pomeriggio della vigilia di Natale lungo il viale del Santuario a Caravaggio. Il Raspa, dimesso in ottobre dal carcere di Parma (dopo essere stato riconosciuto seminfermo di mente condannato a undici mesi di reclusione con la condizionale per tentata estorsione di venti milioni in danno dell'industriale Oreste Polli, di Parma) non aveva ancora trovato un lavoro e viveva di espedienti, sperando in un improvviso colpo di fortuna. A Caravaggio, dove aveva lavorato nel '55, cercava Qualcuno che gli fornisse una possibilità di lavoro, ma non avendo trovato nulla aveva pensato (come confesserà successivamente ai carabinieri) di tentare un altro colpo del genere di Quello tentato a Parma. Non sapendo scrivere (a malapena riesce a tracciare la firma) avvicinava il tredicenne Mimmo Accordo, figlio del comandante della stazione carabinieri di Caravaggio, e al ragazzo ha dettato una lettera piena di errori, ma ben chiara per chiedere ad Adriano Celentano la somma di quaranta milioni di lire da consegnarsi la sera del SO dicembre. Nella missiva indirizzata al cantante, via Dario Papa 8-20, Milano,'il siciliano premette di essere stato già tre volte negli ultimi tempi in casa di Celentano, ma di non essere stato ascoltato, e prosegue testualmente: « Ti consiglio di non informare la polizia e di versare subito i milioni, altrimenti tu, tua moglie e tua figlia non vedrete la luce dell'anno nuovo. Il denaro in un pacco lo consegnerai a una persona fidata: se tenterai di non darmi i soldi, una scarica di mitra anche da pochi metri ti stenderà. Il rischio tuo è grande e io non ho niente da perdere. Tu incontrerai la sera del SO dicembre alle otto una persona che accenderà una sigaretta con un'alfa, a costui consegnerai i soldi: o i quaranta milioni o te pelle. Non fare stupidaggini e non farmi cercare all'indirizzo segnato sulla busta perché è falso ». Il figlio del maresciallo, dopo aver scritto sotto dettatura la lettera, è corso dal papà e con lui è tornato dal giovane che, alla vista dei carabinieri, ha tentato di fuggire: il Raspa è stato condotto in caserma e addosso gli è stata trovata la lettera con i francobolliespresso pronta per essere imbucata. Il comandante della tenenza carabinieri di Treviglio, tenente Ciampa, si è messo subito in contatto con la centrale a Milano: il cantante, ricordandosi del siciliano artdato a infastidirlo tre volte a casa sua, aveva parole di comprensione per il maniaco, chiedendo se per Natale non fosse possibile concedergli la libertà, ma il tenente dei carabinieri gli ha fatto presente che era un recidivo proprio nello stesso reato. Il cantante ha assicurato, però, c7ie verrà al carcere di Treviglio appena possibile per incontrarsi con l'autore della lettera minatoria trattenuto sotto l'accusa di tentata estorsione. e. p.

Persone citate: Adriano Cclentano, Adriano Celentano, Celentano, Ciampa, Cosi Giuseppe, Oreste Polli