Tre giovani speleologi si uccidono precipitando in una profonda voragine

Tre giovani speleologi si uccidono precipitando in una profonda voragine Spaventosa sciagura sull'altipiano carsico Tre giovani speleologi si uccidono precipitando in una profonda voragine Due delle vittime avevano 23 anni, la terza 28 - Salvo un loro compagno che non era sceso nella grotta perché indisposto - La disgrazia mentre ritornavano alla superficie: la scala di corda (vecchia e consunta) si è spezzata ed i tre sono «volati» per oltre 30 metri Trieste, lunedi mattina. Tre giovani hanno perduto la vita per la loro comune passione di escursionisti e di arrampicatori. Le vittime sono Virgilio Erbisti, di 2H anni, residente a Cotogno Monzese (Milano), Bruno Boschi, SS anni, residente a Selva di Prugno (Verona) e Valentino Brunale, 23 anni, residente a Milano. Assieme a un loro compagno, Attilio Benetti, di 1,2 anni, residente a Verona, sopravvissuto, essi coltivavano la passione per la montagna e in particolare per la speleologia. Originari tutti di Velo, un paese del Veronese, e appartenente al sodalizio € Amici della Natura » di Verona, essi lavoravano da circa un anno a Trieste, presso un'impresa edile di Milano che sta costruendo i capannoni di un'industria che sorgerà alla periferia della città, nella zona di San Dorligo della Valle. L'Er bisti, anzi, era comproprietà rio dell'impresa edile De Ga speri, e fra due mesi avrebbe dovuto sposare la figlia del suo consocio. Vivevano insieme in una pensioncina situata presso il cantiere di lavoro, e in sieme partecipavano ad escursioni ed esplorazioni di grotte carsiche. Il maggiore dei quattro, il Benedetti, è assai noto nel mondo degli speleolo gi italiani ed ha legato il suo nome a molte imprese. Ieri mattina i quattro, ben che il tempo fosse poco favorevole (pioveva, sul Carso ca deva il nevischio e soffiava la bora) decisero di calarsi nella grotta Noè, a un chilometro da Brischie di Prosecco, sul l'altipiano carsico. Secondo alcune voci, pare fossero in tenzionati di riportare alla luce una stalattite che aveva no notato in una precedente esplorazione, effettuata un me se fa. All'ultimo momento l'Attilio Benetti, non sen tendosi bene, preferì rimane re all'esterno e a quel malessere egli deve la vita. Presumibilmente i tre si sono calati nella voragine, che dopo uno strapiombo di una trentina di metri si arresta su un ghiaione profondo cin quanta, con una scala a corda. Verso le due del pomerig gio, il Benetti, che stava di guardia all'esterno, udì un terrificante grido, seguito da un tonfo: i suoi tre amici, mentre stavano risalendo, erano precipitati nell'abisso, probabilmente per la rottura della scala a corda. In preda a comprensibile orgasmo il Be netti corse in cerca di aiuto e con un'auto raggiunse la vicina stazione dei carabinieri. Fu dato l'allarme e sul posto accorse una squadra di vigili del fuoco, dotata di mezzi adeguati. Ormai stava scendendo il buio e malgrado la luce proiettata da alcuni gruppi elettrogeni, l'impresa di recuperare i tre, dai quali non saliva più una sola voce, ap- pariva ardua. I vigili del fuoco hanno dovuto impiegare circa 70 metri di scale per raggiungere il fondo della grotta. Laggiù essi hanno trovato i tre giovani, ormai cadaveri, legati assieme da una corda di sicurezza. Pare accertato che la scia gura è avvenuta mentre i tre stavano risalendo sulla scala di corda che era stata saldata a un albero presso l'imboccatura della grotta. Secondo i primi accertamenti, la scala era vecchia e consunta, tanto che presentava delle riparazioni di fortuna. Improvvisamente il primo dei tre speleogi, mentre era a mia. decina di metri dall'imboccatura, è caduto trascinando i suoi compagni, che si trovavano dieci metri più in basso. u. s.

Persone citate: Attilio Benetti, Benedetti, Benetti, Bruno Boschi, Noè, Selva, Valentino Brunale, Velo, Veronese

Luoghi citati: Milano, San Dorligo Della Valle, Trieste, Verona