Allenamento sotto la pioggia di Paolo Bertoldi

Allenamento sotto la pioggia Agli ordini di Fabbri, che non ha ancora seiolto tutti i dubbi Allenamento sotto la pioggia Prima esercizi atletici, poi una breve partitella per abituarsi alla luce artificiale del campo - Bolchi ha segnato l'unica rete - Incerti i ruoli di mediano e ala sinistra, ma con ogni probabilità il Commissario Tecnico finirà con il confermare la formazione che si è imposta a Roma contro la Polonia per 6 goals a 1 Preoccupazioni per la nebbia: si parla di un rinvio di 24 ore Da uno dei nostri inviati Glasgow, lunedì mattina. I calciatori azzurri nel primo pomeriggio di ieri hanno lasciato il loro albergo di Troon, dal quale si poteva scorgere il mare, appena al di là della placida distesa verde di un campo di golf e, quel che più conta, attraverso i doppi vetri che riparano dal freddo e dal vento. La temperatura era ieri davvero nordica, con pioggia, nuvole basse che invitavano alla malinconia e termometro vicino allo zero. Guidati dal commissario tecnico Fabbri i diciannove atleti si sono recati all'Hampden Park quando già era buio, verso le 5 del pomeriggio. In un primo tempo vi è stata qualche difficoltà, poiché i dirigènti locali, preoccupati di non guastare il terreno intriso d'acqua e quindi fangoso, non volevano concederlo per l'allenamento. Molto cortesemente, il presidente della Federazione scozzese, Tom Reid, e venuto tuttavia incontro al desiderio degli azzurri, permettendo una breve < prova » sul campo dove domani, nebbia permettendo, l'Italia e la Scozia giocheranno una partita decisiva per la partecipazione ai campionati del mondo. A proposito della nebbia, è stata già presa in esame l'eventualità, non del tutto improbabile, che essa possa impedire lo svolgimento della competizione. Stamane, lunedì, vi sarà una seduta ufficiale in proposito. Comunque, nel caso Glasgow faccia concorrenza alle peggiori giornate nebbiose della Lombardia, la partita di domani verrà rinviata di ventiquattro ore. I calciatori azzurri sono i maggiormente interessati ad augurarsi che non avvengano contrattempi. Pensano, naturalmente, agli inconvenienti che un ritardo porterebbe nei riguardi delle gare del campionato italiano, che presenta confronti di grande importanza: la Fiorentina sul campo della Juventus, il Napoli contro il Torino, l'Inter, terza capolista, a Cagliari, e così via. Con questa preoccupazione e « godendo » relativamente della pioggia che continuava a cadere insistente, i « riicinnTiore » hanno eseguito esercizi atletici per circa mezz'ora, poi hanno disputato una partitina, cercando soprattutto di abituarsi alla luce artificiale di Hampden Park. II portiere Albertosi e uno specialista delle parate illuwAnate dai riflettori: proprio in questo stadio ha difeso la rete della Nazionale di Lega nell'incontro terminato lai. Negri, invece, non ama troppo le esibizioni in notturna, tuttavia pare improbabile che Fabbri decida una sostituzione. Se avesse avuto un simile dubbio sarebbe stato logico provare Albertosi in una partita meno impegnativa, come quella di Roma contro i polacchi prima di lanciarlo contro gli scozzesi. Questo non essendo avvenuto, è ovvio che Negri parta come titolare. Le incertezze della squadra azzurra riguardano piuttosto — com'è noto — il ruolo di mediano sinistro e quello di estrema. Se Lodetti venisse avanzato come ala tornante e un nuovo «stopper » (Bercellino o Guarneri) fosse schierato nella mediana è evidente che la squadra italiana adotterebbe una tattica molto prudenziale. Ma dopo il clamoroso sei a uno contro la Polonia chi si sente di cambiare formazione f Del resto, la divisione dei giocatori per la partitina non lascia prevedere mutamenti. Da una parte, in maglia gialla. Fabbri ha fatto schierare Negri, Burgnich, Mazzola, Rivera, Barison, Lodetti, Bulgarelli, Pacchetti, Salvadore, Rosato; dall'altra erano Albertosi, Gori, Bercellino, Fogli, Bolchi, Pasciuti, Mora, De Paoli, Guarneri, rinforzati, se così si può dire, dall'allenatore in seconda Valcareggi. Bolchi ha segnato l'unico goal della giornata, essendo stata annullata l'altra rete ottenuta da Mazzola. Gli az¬ zurri hanno soprattutto cercato di muoversi in scioltezza e, come si è detto, di abituarsi all'illuminazione locale. Alla fine della partitina tutti si sono dichiarati soddisfatti degli impianti. Barison ha detto che il terreno era abbastanza buono, anche se l'erba, piuttosto alta, crea qualche imbarazzo. Nulla da dire invece per l'illuminazione dei quattro gruppi di fari posti agli angoli del campo. Circa la formazione, Fabbri ha confermato che la renderà nota oggi, dopo l'ultima seduta atletica da tenersi nel pomeriggio sul campo della squadra campione di Scozia, il Kilmarnock. Gli azzurri, al termine della visita all'Hampden Park, sono rientrati nel loro alber¬ go di Troon, dove nella mattinata avevano ascoltato la Messa, officiata dall' italiano padre Iginio Pallottini, superiore dei padri missionari, e servita da Negri e Rosaio. Solamente i calciatori ed i tecnici erano presenti. Per il carattere riservato della cerimonia e per le parole di circostanza dette da padre Iginio, il rito ha avuto una evidente influenza anche sul più disincantato dei giocatori. Fabbri lui imparato da Vittorio Pozzo il segreto di non trascurare morale e psicologia degli atleti e di cercare insistentemente di risvegliare in essi i sentimenti più profondi e migliori, quei sentimenti che non è più di moda ricordare, an¬ che se, per fortuna, sono sempre presenti nel cuore della massa degli sportivi. Il commissario tecnico ha infine rilasciato alcune dichiarazioni circa la partita di domani: « Ho ripetuto a tutti gli azzurri — ha detto — che non dovevano preoccuparsi né troppo né troppo poco dell'incontro. La Scozia affronta una gara che non può perdere e questo crea nei blu un particolare stato d'animo. Per noi un pareggio sarebbe già sufficiente risultato, specie tenendo conto della successiva gara di Napoli, dove il caldo e l'entusiasmo del pubblico saranno buoni alleati dei calciatori italiani ». Sia detto per inciso, i pes- simisti, proprio in previsione di questa seconda partita, temono l'ondata di critiche pronte ad abbattersi come valanga sulla nostra Nazionale in caso di insuccesso. Le polemiche, logicamente, creerebbero negli azzurri uno stato di disagio nel retour-match. E' bene dunque lasciare che questi pessimisti scrutino le nubi più scure con gli occhiali neri, come si dice a Glasgow. Una prova sicura domani contro gli scozzesi toglierebbe ogni ansia. Se l'impeto abituale dei blu verrà neutralizzato, specie aH'irri2io, saranno gli atleti di Stein a trovarsi in difficoltà. Senza dubbio Mazzola e soprattutto Rivera non possono neppure pensare di godere ad Hampden Park della grande libertà e degli spazi liberi loro concessi dai polacchi all'Olimpico. Qui occorrerà eseguire i passaggi alla svelta e sotto il pericolo dell'irruente entrata degli avversari. Alla vigilia dell'incontro con l'Italia, sabato, nelle prove di campionato, due candidati alla loro rappresentativa, McNeill e Johnston, sono stati duramente colpiti, tanto che il primo dovrà essere escluso dalla squadra. Dice tutto. Fabbri ha anche messo in guardia gli italiani circa il modo di comportarsi: «Ho detto ai giocatori che devono attendersi degli interveìiti decisi e soprattutto devono assolutamente evitare quegli atteggiamenti da vittima che indispongono gli spettatori. Ieri, alla tv, abbiamo attentamente osservato alcune partite o pezzi filmati di gare di campionato inglese e scozzese. E' stata un'ulteriore lezione di gioco di calcio nordico offerta per gli italiani. Domani, sono sicuro, ne sapranno profittare, attendendosi una dura ma leale battaglia ». A titolo di significativa curiosità, vale la pena di citare infine quanto Baxter, il capitano della Nazionale blu, ha scritto ieri mattina: « Dopo che siamo stati battuti dall'Irlanda e dalla Polonia tutti gli sportivi pensano che noi ci sentiamo come cani bastonati tristi e con la coda fra le gambe. Tanto peggio per gli italiani se anch'essi pensano così: noi non siamo affatto demoralizzati. Dobbiamo affermarci e cercheremo di farlo. Abbiamo anzi buone probabilità di ottenere un risultato utile a Glasgow. E a Napoli si deciderà poi davvero l'ammissione ai campionati mondiali ». Questo si pensa in Scozia. Gli azzurri sono avvertiti! Paolo Bertoldi