Per l'assistenza dei «subnormali» giuste iniziative in Torino e provincia

Per l'assistenza dei «subnormali» giuste iniziative in Torino e provincia LETTERE AL DIRETTORE Per l'assistenza dei «subnormali» giuste iniziative in Torino e provincia Si incomincia a percorrere la strada buona, che si può riassumere nella formula « il minimo di isolamento e il massimo di socializzazione » - Ma si è appena all'inizio Signor Direttale, Ho letto con ammirazione e commozione rome molti altri amici, i dup recenti articoli del president-' dott. Emilio Germano sui fanciulli subnormali. Vorrei far giungere a « La Stampa » e all'Autore, che tanti meriti si stanno acquistando in questo settore, il grazie più vivo e più commosso. Vorrei interpretare il ringraziamento che parte da due categorie insieme interessate al problema: i genitori e gli specialisti. Come direttore di una scuola in cui funziona una numerosa sezione di classi speciali, sento di interpretare i sentimenti dei genitori degli alunni, che dopo anni di sacrifici sconosciuti vedono aprirsi una concreta prospettiva di speranza per 1 loro figli. Col Natale, in una coincidenza felice, sono entrate in molte famiglie le parole umane e le speranze suscitate dagli articoli de «La Stampa*. Col loro figlioli al braccio, molti genitori sperano di sentirsi meno « osservati » d'ora in poi, e si augurano di non essere più compassionati, ma aiutati in concreto a inserire i loro figli nella società in uno spirito di uguaglianza. Soprattutto il futuro umano e professionale degli stessi figlioli si delinei, meno incerto, se saranno accolti gli appelli del dott Germano Ma spec:al mente saranno grati quei ge nitori meravigliosi che. a costo di sacrifici e di lotte, han no preferito tenere presso di sé i loro figlioli senza cedere alla facile tendènza all'abbandono (spesso favorita dalla società) ed allidarli comunque a comunità che non davano sempre garanzie sufficienti al loro intuito e al loro amore. Un grazie ugualmente vivo giunge anche da parte di molti specialisti e tecnici del settore. Un grazie per aver espresso e pubblicizzato i loro problemi che agitano da tempo; e di averlo fatto in termini corretti e umani (parole nuove come « insufficienti mentali » e «subnormali» determinano degli atteggiamenti nuovi, e vanno perciò diffuse), e di averlo fatto con tanta modernità di impostazione e completezza di trattazione: dal censimento e dal trattamento precoci, all'educazione familiare, fra i bambini normali, sopra e prima di ogni altra soluzione, all'inserimento professionale e sociale. Bisogna segnalare con soddisfazione che da qualche tempo le possibilità di un'educazione familiare sono aumentate in Torino e Provincia con l'incremento delle classi speciali statali. L'Amministrazione provinciale, per prima .niItalia, gestisce, in collabora-l Se■ lzcbazcs8mesmrcipmcfdslzcdrsmbnpatazione col Provveditorato agli' sociale. Infine Studi, numerose classi spe-t seeia li istituite in vari Comuni ■ Iella Provincia, presso le scuole normali. In Torino, per iniziativa dell'ispettrice scolastica Lotett Ricci, con la collaborazione del Provveditorato agli Studi e del Comune, funziona una cospicua sezione di classi speciali presso una scuola normale in via Bossoli, 83. L'attesa comune è che simili iniziative si moltiplichino e che, col miglioramento delle strutture, raggiungano pienamente il loro scopo. Ed è speranza diffusa che si riducano cosi al minimo indispensabile i ricoveri in istituti. Quelle avanzate da «La Stampa* sono infatti le esigenze più moderne della pedagogia speciale che si riassumono nella formula francese: « il minimo di isolamento e il massimo di socializzazione ». Nella stessa linea sono anche le realizzazioni degli Stati più moderni. Questo indirizzo non significa affatto un misconoscimento dei meriti di molte istituzioni religiose e laiche, ma vuole segnalare a tutti le vie più moderne e più adatte ai reali bisogni del bambino. Né vanno taciute le difficoltà serie che per molte famiglie comporta educare in casa un figlio sub normale: per esse occorre un aiuto valido, capillare, efficiente, e non solo economico, ma anche morale, pedagogico e intarecabmdsuriricocoppmamfufaStiPcgUPqprmva segnalato un pe-t'ricolo: non al deve dilatar* 111 g settore dei subnormali, fino a includere i bambini disadattati, diseredati, socialmente arretrati, semplici ritardati per cause ambientali. Per questi bambini occorrono altre forme di assistenza sociale e pedagogica diverse da quelle dei subnormali: poiché si corre il rischio nell'accomunarli ai veri subnormali di ritardare ancor più il loro sviluppo, e si corre il rischio di lasciare scoperti j bisogni dei subnormali più gravi, per far fronte a una massa di disadattati ancora assai numerosa. Un grazie quindi vivo e commosso, e che la serenità diffusa in questi giorni in molte famiglie per merito de « La Stampa* continui e si concretizzi in iniziative coraggiose. Con i più deferenti ossequi. Dott. Piero Rollerò Direttore della scuola di via Bossoli 83 - Torino (con sezione speciale)

Persone citate: Emilio Germano, Piero Rollerò

Luoghi citati: Torino