Ergastolo all'automobilista che uccise a rivoltellate un passante dopo un incidente

Ergastolo all'automobilista che uccise a rivoltellate un passante dopo un incidente Il processo alla Corte d'Assise di Napoli Ergastolo all'automobilista che uccise a rivoltellate un passante dopo un incidente L'imputato, ventiquattrenne, urtò una ragazza con la sua vettura poi la schiaffeggiò - Rimproverato da un operaio, lo rincorse e gli scaricò contro la rivoltella • La pena massima « per aver compiuto il crimine per motivi abbietti e futili » (Dal nostro corrispondente) Napoli, 28 dicembre L'automobilista Raffaele Cutolo, di 24 anni, nativo di Ottaviano, è stato condannato all'ergastolo dalla Corte di Assise, che lo ha ritenuto responsabile di omicidio volontario per aver ucciso a colpi di pistola un operaio accorso in aiuto di una giovinetta, in vCatcfleleevestita dall'auto guidata dal-1 dl'imputato. La condanna è stata motivata nella sentenza « per aver il Cutolo compiuto il crimine per motivi abbietti e futili». I fatti avvennero la domenica del 21, febbraio del WtiS in una strada di Ottaviano. Il Cutolo, un autonoleggiatore, era a bordo di un'auto di sua proprietà insieme al ventiquattrenne Armando Visone e transitava per l'affollato corso del comune vesuviano. L'accusa ha sostenuto che di proposito il Cutolo, che sedeva alla guida della vettura, investì lievemente col paraurti anteriore della macchina la sedicenne Annunziata Arpaia, che si accompagnava ad un gruppo di amiche: Carmela Barra, di 19 anni, Speranza Romano, di 15. e la sorella Concetta, di l'i- Alla giustificata reazione dell'Arpaia, il Cutolo, disceso dalla vettura, invece di chiederle se fosse rimasta infortunata, le diede uno schiaffo. La scena suscitò l'indignazione di alcuni passanti; in aiuto della ragazza accorse suo fratello. Salvatore, di SI anni, il vigile del fuoco Giuseppe Saetta, di 40, Salvatore Moccio, di 20, e la vittima Mario Viscido, un operaio stuccatore ammogliato e padre di quattro figli. Dapprima l'imputato venne alle mani col vigile del fuoco. Quindi al rimprovero rivoltogli dal Viscido, l'automobilista estrasse di tasca una pistola e sparò due colpi da breve distanza contro lo sventurato, il quale, benché ferito, cercò di porsi in salvo con la tuga, 'riparandosi nell'ingresso di uno stabile. Qui, però, il Viscido gsddlGqC*dtstrnRrlbtdd venne inseguito e raggiunto dal Cutolo che gli scaricò contro altri sei colpi. Tutti i proiettili raggiunsero lo sventurato, che si accasciò mortalmente ferito al suolo. L'atteggiamento spavaldo dell'imputato, un giovane biondo e robusto, intimorì i testi della drammatica scena. Nessuno ebbe il coraggio di affrontarlo ed egli riuscì a fuggire, facen do perdere le sue tracce. Due giorni dopo il delitto si costituì ai carabinieri, affermando di esser stato provocato e di aver compiuto il crimine per legittima difesa. Il pubblico ministero, dott Giovanni Zarra, nella sua requisitoria ha sollecitato dalla Corte un'esemplare condanna per il Cutolo, al quale non ita riconosciuto alcuna attenuante. Dopo breve riunione in camera di consiglio i giudici /ialino aderito alla richiesta del P. M. ed hanno condannato all'ergastolo l'imputato che è scoppiato in lacrime alla lettura della sentenza. a. 1.

Luoghi citati: Arpaia, Napoli, Ottaviano