Manfredi, Torlonia, la Loren i più alti redditi di Roma di Gianfranco Franci

Manfredi, Torlonia, la Loren i più alti redditi di Roma 1 moli per Fini posta di famiglia Manfredi, Torlonia, la Loren i più alti redditi di Roma Il costruttore edile e il principe hanno dichiarato rispettivamente 50 e 24 milioni ; sono stati loro contestati pioventi di 500 e 375 milioni - L'attrice (350 milioni) ha chiesto l'annullamento dell'iscrizione - Quanto hanno denunciato artisti e professionisti (Nostro servizio particolare) Roma, 27 dicembre. Un costruttore, Goffredo Manfredi, un nobile proprietario terriero, Alessandro Torlonia, ed un'attrice, Sophia Loren, aprono anche quest'anno l'elenco dei maggiori contribuenti romani per l'imposta di famiglia. Al primo è stato accertato un imponibile di mezzo miliardo contro un reddito dichiarato di soli cinquanta milioni, per cui dovrà pagare 72 milioni di imposta anziché i sette milioni preventivati. Il principe, invece, aveva dichiarato ventiquattro milioni, ma l'Ufficio tributi del Comune lo ha corretto; gli farà pagare non tre milioni e mezzo, bensì 54 milioni, per un imponibile di 375 milioni. Per Sophia Loren il caso è diverso: il Comune le ha accertato un reddito di 350 milioni (50 milioni e 400 mila lire di imposta), ma l'attrice ha chiesto l'annullamento dell'iscrizione dai ruoli, essendo cittadina francese. Lo stesso ha fatto il produttore Carlo Ponti, suo futuro marito, il quale è stato tassato per un reddito di 285 milioni. I nomi dei < grandi ricchi > della Capitale sono sempre gli stessi ma, spigolando nei registri che da ieri sono esposti negli uffici comunali di via del Teatro Marcello, si può ricavare l'impressione che sia ancora maggiore il divario, già notevole gli anni scorsi, fra le cifre dichiarate e quelle accertate. Nonostante la sfavorevole congiuntura, cinematografari e costruttori sono riusciti a mantenere le posizioni di testa. Fra gli industriali cinematografici, i primi sono Giovanni Amati e Dino De Laurentiis, entrambi con trecento milioni di imponibile (50 milioni di imposta), ma il secondo ha già sollevato un conflitto di competenza. Per Goffredo Lombardo, titolare della «Titanus>, deve essersi trattato di un vero infortunio. Aveva dichiarato un reddito di cinquecentomila lire, ma l'accertamento è salito alla cifra di 138 milioni. Lo stesso si può dire per il produttore Franco Cristaldi: un milione e mezzo denunciato contro 60 milioni accertati, e per un altro produttore, Alfredo Bini, marito di Rosanna Schiaffino: quattro milioni denunciati contro 50 accertati. Sulla stessa linea sono i fratelli Alberto, Carlo e Giorgio Genesi, proprietari della « Tecnostampa >, uno degli stabilimenti per lo sviluppo e la stampa delle pellicole cinema tograflche: tutti e tre avevano denunciato un reddito di cinque milioni e sono stati tassa ti per 50 milioni ciascuno. Fra gli artisti, dopo Sophia Loren, c'è il solito Alberto Sordi, al quale sono stati accer tati 280 milioni anziché ventisei; con una cifra superiore ai duecento milioni vi è Milko Skoflc, marito di Gina Lollobrigida, da qualche tempo dedicatosi all'editoria. Con imponibili di cento milioni si trovano il cantante Mario Del Monaco, Federico Fellini (che ne aveva dichiarati venti) e Marcello Mastroianni (che ne aveva dichiarati trenta). Antonio Gagliardi De Curtis (in arte Totò) pagherà invece per 79 milioni anziché per 2 milioni e 300 mila lire; Vittorio Gassman per 60 milioni, cosi come Domenico Modugno, che ne aveva dichiarati venti, e Claudio Pica (in arte Claudio Villa), che ne aveva ammessi soltanto cinque. Fra gli industriali ed i costruttori, i più grossi contri buenti sono: Franco Palma, il maggiore azionista degli stabi limenti farmaceutici «Squibb», il quale pagherà per 280 milioni invece che per 187 milio ni; Ferdinando Innocenti, il quale ha sollevato conflitto di competenza ed ha, secondo il Comune, un reddito di 250 milioni. Con un imponibile di 150 milioni sono registrati: Nicolò Carandini, presidente dell'Ali talia, che ne aveva dichiarati 35; Antonio Alecce, il maggio re azionista dell'industria farmaceutica « Leo >, il quale aveva dichiarato invece un reddito di otto milioni; il conte Francesco Marini Dettina, presidente della società sportiva « Roma >, il quale ne aveva dichiarati sei; Romolo Vaselli, il quale ne aveva dichiarati diciannove. A Luigi Buitoni è stato accertato un reddito di ottanta milioni; ad Erminio Giovanni e Giuseppe Cidonio di settanta milioni, contro gli undici dichiarati. Fra i commercianti, i primi posti sono tenuti dai gioiellieri: a Costantino e Leonida Bulgari è stato fissato un imponibile di centocinquanta milioni ciascuno, contro i cento dichiarati; a Maurizio Furst, un imponibile di cento milioni ed a David Ventrella ottantacinque, contro i tredici dichiarati; Luigi Massilia Raybaudi, commerciante di francobolli, pagherà invece per cinquanta milioni d'imponibile, anziché per sette. Tra i professionisti, il chirurgo Pietro Valdoni dovrà versare la tassa su un reddito di novanta milioni anziché di cinquanta, e il clinico Ce¬ sare Frugoni su un imponibi- le di cinquanta milioni anziché di cinque. I romani con un reddito accertato di oltre dieci milioni sono risultati duemilacinquecento. Gianfranco Franci

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