Giovane mamma e il bimbo di 2 anni uccisi dal treno al passaggio a livello

Giovane mamma e il bimbo di 2 anni uccisi dal treno al passaggio a livello Sciagura a Brandizzo sotto gli occhi del marito Giovane mamma e il bimbo di 2 anni uccisi dal treno al passaggio a livello Rincasavano nella nebbia - Prima ha attraversato il marito con una bimba per mano - Poi la donna si inoltra tra i binari, ma vede arrivare il diretto per Biella, rimane incerta e non sente il treno di Aosta -1 miseri còrpi straziati in un tratto di 50 metri Una mamma col bimbo in braccio è stata travolta dal treno a un passaggio a livello di Brandizzo; sono morti sfracellati. Unico testimone alla tragedia è stato il marito, con l'altra figlia di 3 anni. Dice piangendo: «C'erano due treni, uno che andava e uno che veniva: non li ho più visti, come se fossero scomparsi ». Le vittime si chiamavano Giovanna Romeo in Severino, 23 anni, e Raimondo, 2 anni. Il marito è Francesco Severino, 29 anni, operaio in una fabbrica di penne a sfera di Settimo. Sono di Aragona Caldara, provincia di Agrigento; quattro anni fa si sono trasferiti a Brandizzo in via Montesanto 25: un alloggio nuovo, e o i i » o o pulito, tenuto con amore. Po chi mesi dopo è nata la primogenita, Annamaria. Quest'anno, per le feste erano ve nuti a trovarli i cognati Car melo e Maria Romeo che abi tano a Busto Arsizio. Sono rimasti insieme due giorni; ieri alle 18,30 hanno preso il treno per tornare a casa. I Severino li hanno accompagnati, lei con Raimondo in braccio, lui tenendo per mano la piccola Annamaria. Partito il treno sono andati da un conoscente, Angelo Co stanza, 61 anni, piazza della Stazione 4. Sono giunti altri amici e sono rimasti a chiacchierare fino alle 19,30. Poi i Severino hanno salutato perché volevano mettere a letto presto i bambini. Hanno fatto un po' di spesa: dell'insalata, una bottiglia di latte e si sono avviati verso cas... Via Montesanto costeggia la ferrovia, oltre la stazione. Cen to metri verso Chivasso c'è un passaggio a livello: i Severino camminavano lungo il recinto costeggiando ì binari di manovra verso il passa gio a livello. Quando sono giunti a una decina di metri hanno cominciato ad attraver sare. Le sbarre erano abbas sate; c'era nebbia, la visibilità era molto ridotta. Per primo si è avviato l'ope raio. Ha preso Annamaria in braccio. Ha guardato dalla parte della stazione. Laggiù lontano, si intravedevano le luci di un treno: il diretto per Biella. Ma c'era tempo. L'uomo si è avviato con decisione Invece la moglie ha avuto un attimo d'incertezza. Il convolio si avvicinava rapidamente, con un rombo sordo. La donna rimasta immobile, paralizza ta dal terrore, con gli occhi fissi alla locomotiva che si av ventava verso di lei. Anche il marito guardava verso il treno. C'era ancora tempo, po teva passare: «Vieni», le ha gridato. Quasi nello stesso istante ha sentito il fischio alle sue spai le. Da Chivasso arrivava velo cissimo un altro treno: il diretto Aosta-Torino. La moglie e il bimbo erano spazzati via, spariti, mentre sull'altro binario, più vicino a lui, passava sferragliando il primo convoglio. Pochi secondi, ma all'operalo è sembrato che durassero una eternità. Quando finalmente i due treni sono scomparsi, nella nebbia, dall'altra parte non c'era nessuno. Né moglie né bimbo. Sbigottito, quasi incredulo, l'uomo si è avviato lungo i binari, tenendo stretta al petto Annamaria. Dopo una decina di metri ha inciampato nella borsa con la bottiglia di latte, poi ha visto sulla neve delle macchie di sangue, più avanti un fagotto scuro, immobile: il corpo del bambino. Ha cominciato a gridare correndo verso la stazione, senza più voler guardare o sentire. Laggiù il treno si era fermato. Il macchinista aveva sentito un colpo violento contro i respingenti; ma abbagliato dall'altro convoglio non aveva visto nulla. Ha azionato la frenata «rapida». Quando il treno si è arrestato è corso verso il capostazione: «Devo aver preso qualcuno, andate a vedere, per l'amor di Dio! ». Insieme sì sono diretti verso il passaggio a livello. Ad un tratto hanno visto sbucare dalla nebbia il Severino. «Sembrava un pazzo: correva e gridava stringendo al petto la lìglia. Anche la bimba piangeva ». Una donna gli è andata incontro e ha preso la bambina Lui ha continuato a correre fino alla casa dei Costanza, da dove era uscito meno dì mezz'ora prima con la moglie e i figli; si è gettato piangendo fra le braccia dell'amico: «Aiutami tu, dimmi che non è vero». Intanto avvertito per telefono era giunto il medico condotto dott. Dente. Le salme erano state composte sul marciapiede, coperte con un telo e carta di giornale; la morte era stata istantanea per sfracellamene: il bambino era stato gettato a una ventina di me- tri, la madre trascinata per oltre 50. Il treno è ripartito con mezz'ora di ritardo, compiuti gli accertamenti della polizia. Sul luogo della sciagura è rimasto qualche curioso, due carabinieri. Qualcuno ricordava gli altri incidenti, tutti per la stessa causa, provocati dall'incrocio di due treni: sei in sette anni. Un triste primato. Il pianto del marito che abbraccia la figlia Annamaria Giovanna Severino, 23 anni TEMPERATURA DI IERI MASSIMA + 4,6 MINIMA + 0,5 II Bollettino meteorologico segnala Inoltre: temp. media +3.9; presa. 732,3; umid. 78r0; cielo nuvoloso. Previsioni : eie lo coperto, pioggia e neve. Temperatura a Caselle: mass. +1,2; min. —2,1; media —0.6

Persone citate: Annamaria Giovanna Severino, Dente, Francesco Severino, Giovanna Romeo, Maria Romeo