Indagini in Italia e all'estero sui dipinti rubati in S. Giovanni

Indagini in Italia e all'estero sui dipinti rubati in S. Giovanni Indagini in Italia e all'estero sui dipinti rubati in S. Giovanni Informata anche l'Interpol - Il valore dei quadri indicato in due milioni di lire - Disegnata la faccia del ladro in base al ricordo del vice parroco Nessuna traccia dei quattro dipinti del '500 rubati l'altra notte nel Duomo di San Giovanni. Ieri la cattedrale è stata mèta di un intenso pellegrinaggio: oltre al fedeli che compivano una visita prenatalizia, c'erano 1 curiosi che volevano vedere l'altare dedicato al Santi Crispino e Crispiniano sul quale spiccano le chiazze bianche del vuoti lasciati dai dipinti, La polizia ha inviato telegrammi in tutta Italia ed ha informato anche l'Interpol nel l'eventualità che i dipinti vengano portati all'estero. Nel fo nogramma. oltre alle descrizioni dei soggetti e delle misure delle tavole, è indicato anche il prezzo presumibile, che viene cai colato in due milioni. Ma più che per 11 valore commerciale, il furto è grave per 11 valore artistico e morale dei dipinti, i quali facevano parte di una collana di 18 tavolette che narrano episodi della vita del gemelli Crispino e Crispiniano, protettori del calzolai. Se i dipinti trafugati non venissero trovati, le decorazioni pittoriche dell'altare rimarrebbero monche. La polizia ieri pomeriggio ha invitato in questura il vice parroco del Duomo don Clemente Frutterò che ieri l'altro si era imbattuto nel ladro mentre saliva dal sotterraneo. Alle do mande del sacerdote lo icono sciuto aveva risposto con tran quillità dicendosi archeologo: era sceso per andare a curiosare nel sotterraneo con la speranza di trovare aspetti inte ressanti dal punto di vista del l'archeologia. A don Frutterò sono state tnu strate le fotografie dei personaggi già noti alla polizia per furti di questo genere. Ma il sacerdote non è riuscito a riconoscere alcuno di essi. E' stata fatta allora la prova dell'* identikit*: la ricostruzione del volto dello sconosciuto attraverso la compo sizione dei vari elementi. Don Frutterò ha scelto, nelle prolezioni che via via gli venivano sottoposte, prima gli occhi che assomigliano a quelli del ladro, poi il naso e quindi la bocca. Questi particolari riuniti hanno dato vita ad una Immagine che dovrebbe corrispondere all'incirca alle caratteristiche somatiche del ricercato. E' un elemento In più nelle mani degli inquirenti. L'« identikit » del ladro

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