Fanfani a colloquio con Rusk sulla situazione nel Vietnam di Nicola Caracciolo

Fanfani a colloquio con Rusk sulla situazione nel Vietnam Fanfani a colloquio con Rusk sulla situazione nel Vietnam L'incontro è durato ha ringraziato per circa tre ore - Fanfani in una conferenza-stampa dichiara che il segretario di Stato lo l'opera compiuta in favore della pace - Non ha detto se ha ricevuto messaggi da Hanoi (Dal nostro corrispondente) Washington, 22 dicembre. Fanfani questa mattina è giunto a Washington, proveniente da New York dove ieri si era chiusa la 20a sessione dell'assemblea delle Nazioni Unite di cui è presidente, ed è stato ricevuto per un lungo colloquio al Dipartimento di Stato dal segretario di Stato Dean Rusk L'incontro ha avuto inizio infatti alle 12,45 ed è terminato poco dopo le 15 Fanfani che era accompagnato dall'ambasciatore italiano a Washington Sergio Fenoaltea è stato invitato da Rusk a prendere parte a una colazione di lavoro. Uscendo dal Dipartimento di Stato. Fanfani ha letto una lunga dichiarazione in cui ha riassunto l'andamento delle conversazioni. I giornalisti americani che si erano radunati numerosi nella speranza di raccogliere qualche frammento d'informazione sul viaggio di La Pira ad Hanoi sono rimasti delusi. « lo sono convinto — ha spiegato Fanfani - della necessità della massima discrezione nelle questioni di massima importanza». Il presidente dell'Onu ha esordito dicendo che è naturale che dopo tre mesi passati a New York egli fosse venuto a Washington prima di ripartire per Roma per incontrare il segretario di Stato. 1 contatti col governo italiano ha aggiunto sono stati molto frequenti quest'anno: in aprile Moro e Fanfani sono venuti a Washington per incontrare Johnson, in maggio Fanfani vi è ritornato da solo al termine di un viaggio in Sud America, il 23 settembre all'Orni si è intrattenuto con Rusk e il 3 ottobre con Johnson. Nel corso dei colloqui di oggi ha continuato Fanfani, Rusk lo ha messo al corrente dell'andamento dei lavori del¬ la conferenza Interamericana di Rio che s'è tenuta il mese scorso e su ciò che è stato detto nei recenti colloqui tra Johnson da una parte e alcu ni statisti venuti a fargli vi sita: il primo ministro austriaco, il presidente del Pakistan Ayùb. il premier inglese Wilson e il cancelliere Erhard. Fanfani dal canto suo, che è venuto a Washington nella suadoppia qualità di ministro degli Esteri italiano e di presidente dell'assemblea dell'Onu, ha soprattutto discusso con Rusk dei problemi dell'assemblea dell'Onu. Per ciò che riguarda il Vietnam. Fanfani si è limitato a dire che Rusk l'ha ringraziato di. quanto egli ha fatto nelle ultime settimane per giunge re alla pace in quel paese. Si è rifiutato di rispondere alla domanda di un giornalista che gli chiedeva se fosse a favore di una tregua natalizia dei combattimenti nel Sud Vietnam pur lasciando capire quale sia in realtà il suo pensie ro: «Ho detto ili sperare in un Natale felice nel mondo e questo forse può rispondere alla sua domanda ». Ha posto quindi bruscamente termine alla conferenza-stampa senza rispondere a chi gli chiedeva se avesse ricevuto nessun mes saggio da Hanoi. E' quindi impossibile sapere se l'iniziativa di La Pira possa fornire davvero, come sostiene oggi il New York Herald Tribune la prima base seria per un negoziato che sia apparsa da anni, e se quindi contatti continuino effettivamente dietro le quinte, o se invece ogni rapportò sia almeno per il momento terminato. Nicola Caracciolo Rusk, a sinistra, e Fanfani durante l'incontro di ieri a Washington (Tel. A. P.)