Le Università sovraffollate in una inchiesta di «Tv-7»

Le Università sovraffollate in una inchiesta di «Tv-7» CRONACA. TELEVISIVA Le Università sovraffollate in una inchiesta di «Tv-7» Stasera un film di Bob Hope apre una nuova serie sul cinema comico Un frettoloso servizio sullo Zambia, realizzato da una «troupe» della tv inglese; una ampia inchiesta a Padova, Genova e Torino sul problema del « numero chiuso » delle iscrizioni alle Università e sull'affollamento degli studenti; la cronaca di una disavventura burocratica capitata a un pensionato napoletano, resa con eccessivi compiacimenti coloristici da Ugo Gregoretti e una intervista al campione sovietico di salto in alto Valeri Brumel, sono stati gli argomenti di un non eccelso numero di « Tv 7 ». Da qualche tempo il settimanale ha subito una battuta d'arresto. Il pezzo migliore di ieri ci è parso l'inchiesta sugli studenti. Sono intervenuti rettori e docenti e in contraddittorio con loro le «vittime»: i giovani esclusi dalle Facoltà. Ha fatto seguito l'ottava puntata del Don Chisciotte. Il capolavoro di Cervantes ci viene offerto a gocce. Lo stillicidio dura dall'ottobre scorso e si arresterà solo a gennaio. Il racconto è talmente lontano dall'originale da non poter essere preso in seria considerazione. Un dibattito sul tema: « Operazione feste » ha concluso la serata. Contemporaneamente sul secondo' canale è stato trasmesso il film Quel meraviglioso desiderio con un giovanile Tyrone Power e l'allora brillante Gene Tierney. Una commediola senza pretese con personaggi piuttosto sfocati. Terminata la serie di De Sica, la tv torna a pescare nel suo inesauribile magazzino di banalità. Un documentario sul Bambino del¬ l'Ara Coeli ha anticipato la atmosfera natalizia nei programmi. Domenica si è conclusa la Vita di Dante, scritta da Giorgio Prosperi per il teleschermo. Nel complesso si è rivelata un'opera interessante. Sulla scorta delle testimonianze letterarie e storiche, l'autore ha cercato di costruire un nuovo esempio di biografìa a metà strada fra il documentario e l'azione drammatica. I due elementi sono stati fusi efficacemente dal regista Cottafavi, nonostante alcune pericolose concessioni (soprattutto nella seconda puntata) al romanzesco. Giorgio Albertazzi, malgrado i rischi che il suo ruolo comportava, è apparso convincente, offrendoci di volta in volta con misura e sensibilità un Dante guerriero, politico, poeta, lontano dall'oleografìa tradizionale. * * Stasera si inizia un nuovo ciclo cinematografico, dedicato ai « comici di ieri e di oggi ». Il primo film ci presenta Bob Hope. Si tratta de II ratto delle zitelle, realizzato dal regista Sidney Lanfield nel 1950. L'attore vi impersona un giovanotto dalla disinvolta iniziativa che si mette nei pasticci rivaleggiando con un gangster. Accanto a Bob Hope apparirà una diva che a quei tempi era considerata una delle più affascinanti pin-up americane: Marilyn Maxwell. Farà seguito l'Approdo che presenta una intervista con Eugenio Montale, e alcune im [portanti novità librarie, come « L'Italia di Giolitti » di Italo De Feo. Sul Secondo: il settimanale per gli sportivi Sprint, mezz'ora di jazz con Boby Hackett e l'inutile replica del telefilm giallo-rosa: Uno gradita sorpresa, con « L'impareggiabile Glynis ». vice

Luoghi citati: Genova, Italia, Padova, Torino, Zambia