L'Italia al 6° posto nel mondo per la produzione di automobili

L'Italia al 6° posto nel mondo per la produzione di automobili Il convegno nazionale indetto dalla Cisl L'Italia al 6° posto nel mondo per la produzione di automobili Costruiti in un anno un milione 160 mila veicoli - Il settore occupa 140 mila lavoratori - Le esportazioni: 210 miliardi di lire; mille miliardi di tasse all'Erario; 170 miliardi d'affari alle assicurazioni Si è aperto ieri mattina a To-' l'ino il « Convegno nazionale dell'automobile» indetto dalla Flm-Cisl. Erano presenti circa 250 delegati sindacali di tutte le aziende automobilistiche italiane e rappresentanze della Francia. Germania. Inghilterra. Belgio, Jugoslavia. Stati Uniti e Cile. Sono intervenuti 11 sottosegretario on. Donat-Cattin, Il sen. Coppo e l'on. Borra, Fantino e Morra. Dopo una breve introduzione del segretario generale Macario e il saluto dei segretari provinciali Davico e Genisio, ha parlato il segretario Daniel Benedict. I lavori hanno avuto inizio con la relazione sulla situazione economica e produttiva del settore automobilistico e le sue prospettive, con particolare riferimento ai problemi di quella italiana nel quadro mondiale. Il ponderoso documento, redatto dal dott. Scaiola ed altri esperii, è stato illustrato dal dott. Morelli dell'Ufficio nazionale studi. Nei paesi industrializzati dell'Occidente il settore aulo Impegna il 10-13 per cento degli addetti alla produzione metalmeccanica. Negli Stati Uniti ci sono 700 mila lavoratori in Europa un milione e 200 mila, in Italia 140 mila. Nel '64 11 settore ha interessato nel nostro paese, tra speso di consti mo e di investimento, un volume di reddito di quasi 2000 miliardi di lire, pari al 6,35 per cento del prodotto lordo. Le esportazioni hanno raggiunto un valore di 210 miliardi, le imposte sulle vendite e la circolazione hanno dato all'Erario mille miliardi, le assicurazioni collegate hanno avuto un giro di affari di 170 miliardi. L'Italia 6 al 6° posto nella graduatoria mondiale produttiva; per 11 '65 si prevede una produzione di un milione e 160 mila veicoli. Il forte incremento costruttivo fra il '50 e il '63 ha richiesto notevoli investimenti, la sola Fiat — precisa la relazione — stanziò progressivamente oltre 500 miliardi per impianti e attrezzature. L'aumento della produttività oraria di lavoro si è accentuata fino al '63: il 170 per cento in un decennio. Poi fu minore, mentre cresceva sensibilmente l'occupazione. La dinamica dei guadagni orari, pur con un miglioramento medio del 40 per cento tra il '53 e il '64. risultò — secondo la Cisl — inferiore a quella produttiva. La relazione prosegue: « Nella fase congiunturale, l'industria automobilistica ha tenuto in modo soddisfacente: buona appare la situazione per il '65. Ma per 11 futuro si ritiene improbabile l'aumento dl 20 mila addetti previsto dalla Conflndustria nel prossimo quinquennio >. Quanto alla concorrenza delle industrie statunitensi verso quelle europee, la relazione os serva che il settore automobilistico mondiale tende a sempre maggiori dimensioni con fusioni, concentrazioni e accordi commerciali, per allargare le possibilità di sbocco sui mei' catl. Conclude: « Vengano pure investimenti stranieri e ameri cani in Italia, ma siano ogget to dl controllo. Meglio se assu meranno forma di partecipazio ni di minoranza, recando i van taggi dell'integrazione tecnolo gica, commerciale e scientifica senza gli svantaggi della perdita del controllo e dell'indipendenza di importanti imprese europee ». Nel pomeriggio si è avuta la relazione del segretario na zionale Fim-Cisl Cavazzuti sul problemi e le prospettive con trattuali del lavoratori dell'automobile. Egli ha ricordato l'azione sindacale italiana dal '48 in poi e si è soffermato sulle conseguenze della crisi congiunturale. Ha sottolineato «la piattaforma unitaria concordata tra Cisl, Cgil e Uil in vista della battaglia contrattuale », con la rivendicazione di uguale trattamento normativo per operai e impiegati, e di un nuovo inquadramento della qualifica professionale e del parametri retributivi In particolare la Cisl insiste per allargare la sfera contrattuale in modo articolato, a livello di settore e di azienda. Essa non ignora — ba detto Cavazzuti — le esigenze degli industriali, « che hanno bisogno di contare su periodi di pace sindacale » per il progresso del settore: «La paca sindacale ci può essere, ma a prezzo dell'accoglimento delle giuste richieste per il rinnovo del contratto». Sono seguite le comunicazioni dei delegati dell'Alfa Romeo, Riv, Fiat, Innocenti, Ferrari e Maseratl. 1 lavori del Convegno si concluderanno oggi.