La nuova concentrazione nei primi commenti romani

La nuova concentrazione nei primi commenti romani La nuova concentrazione nei primi commenti romani Dichiarazioni dell'ori. Orlandi, ex presidente della Commissione parlamentare per la tutela della libera concorrenza (Nostro semaio particolare) lRoma. 16 dicembre Giunta a tarda ora, la notizia ufficiale dell'accordo tra la Edison e la Montecatini non ha potuto essere j adeguatamente commentata. Negli ambienti politici vicini al governo ci si limita ad esprimere soddisfazione per l'avvenuta conclusione d'una trattativa che dovrà dar vita ad un'impresa dì dimensioni così Imponenti da poter reggere il confronto con i maggiori colossi del settore chimico non soltanto europei In base ai rapporti di conversione resi noti questa sera, si è calcolato che la nuova società che nascerà dalla fusione avrà un capitale sociale di 709,1 miliardi, suddiviso in 709.100.000 azioni da 1000 lire; 375 milioni di tali azioni saranno date in cambio di altrettante azioni Edison; il resto, cioè 334.100.000 azioni, andrà agli attuali possessori di azioni Montecatini. Un rapido confronto con le quotazioni odierne di chiusura alla Borsa di Milano mostra che vi è stata una certa sopravalutazione del titolo Edison o, inversamente, una certa sottovalutazione del titolo Montecatini. Da notizie che circolano a Roma, presidente della futura società sarà l'ing. Giorgio Valerio, oggi presidente della Edison. La fusione Edison - Montecatini non interessa solo i portatori di azioni delle due società. Interessa direttamente anche le altre industrie del settore chimico, che stanno infatti studiandone le possibili ripercussioni sui mercati dei principali prodotti. E interessa anche gli uomini politici responsabili, che auspicano le concentrazioni, in quanto riducono i costi aziendali, ma debbono pure impedire che venga meno lo stimolo della concorrenza. A preoccupazioni del gene re appare ispirata la dichiarazione rilasciata oggi alla agenzia Italia dall'on. Orlandi (psdi), che fu a suo tempo presidente della commissione d'inchiesta sui limiti posti alla concorrenza e che da pochi giorni è subentrato all'on. La Malfa quale presidente della commissione bilancio della Camera. Egli esordisce affermando che < la preannunziata fusto ne di due tra i più importai! ii gruppi produttivi del nostro Paese non può essere, passata sotto silenzio » e riconoscendo che essa è un indice dello sforzo dell'industria italiana per « darsi una dimensione ed un assetto che le consentano di resistere alla pressione crescente esercitata in campo internazionale dai giganti della grande industria, con particolare riguardo alle concentrazioni del Nord America». Secondo Orlandi, non va tuttavia sottovalutato un altro aspetto: quello che deriva da una concentrazione finanziaria e produttiva di tanta ampiezza e le conseguenze d'un possibile controllo monopolistico, o di oligopolio, su settori del mercato fondamentali come quello dei prodotti chimici e dei fertilizzanti. E a questo proposito, Von. Orlandi sost'ene l'urgenza di una « moderna ed efficace legislazione antitrust » ar. ba.

Persone citate: Giorgio Valerio, La Malfa, Orlandi

Luoghi citati: Italia, Milano, Montecatini, Nord America, Roma