Assolti per insufficienza di prove dalla rapina di 120 milioni al Casinò

Assolti per insufficienza di prove dalla rapina di 120 milioni al Casinò Assolti per insufficienza di prove dalla rapina di 120 milioni al Casinò Rievocato in Appello l'assalto avvenuto a Campione nel '60 - Altro processo: sarà sottoposto a perizia psichiatrica il ladro che tentò il suicidio Per la terza volta la rapina di 120 milioni al Casinò di Campione è stata rievocata davanti a una Corte d'Assise: due degli imputati, assolti in entrambi 1 gradi di giudizio per Insufficienza di prove, sono stati giudicati ancora una volta ieri dall'Assise d'Appello torinese su Istanza della Corte di Cassazione. Sono Andrea Buratti-Ravizza, 36 anni, e il francese André Fanget, 43 anni. Il fatto è noto: il 10 settembre 1960, alle 22,30. tre individui, scesi da un'auto davanti alla casa da gioco, entrarono nell'ufficio del direttore con le armi in pugno. Mentre uno stava sulla porta, gli altri due, Immobilizzato il cassiere, gli preaero le chiavi della cassaforte e s'impadronirono dl circa 120 milioni in franchi svizzeri. Andandosene, sottrassero altri soldi ad un funzionarlo che aveva assistito impotente alla rapina e fuggirono indisturbati. Dopo qualche tempo la polizia accusò alcuni abituali frequentatori del Casinò di essere gli autori della rapina: l'Andrea Kuratti-Ravizza, un suo fratello, Riccardo, 34 anni, Il francese Fanget e un uruguaiano, Julio Ignacio Escarpizo, 30 anni. Que st'ultimo, noto nella malavita internazionale con cinque o sei altri nomi, non fu mal rintracciato e si pensò cho fosse sfug gito ai suol stessi compari portando con sé il bottino. L'Escarpizo, giudicato In contumacia, e Riccardo Buratti furono condannati rispettivamente a 7 anni e 2 mesi e a 5 anni e 6 mesi di reclusione. Per loro la sentenza è definitiva, ma in carcere c'è solo l'italiano. GII altri due indiziati furono assolti in istruttoria per insufficienza di prove. Ma la Sezione istruttoria li rinviò entrambi a giudizio per rapina. Prosciolti ancora per insufficienza di prove in Assise, comparvero poi in Appello su ricorso del P.G. : e furono nuovamente assolti. La .'assazione rinviò gli atti alla Corte d'Assise d'Appello dl Torino aftinché riesaminasse la vicenda. Ieri il p.g, Riccardi ha chiesto per il Buratti, comparso a piede libero, e 11 Fanget, giudicato In contumacia, 6 anni di reclusione. La difesa, avv. Chiusano per l'italiano e Filerò per il francese, ha sostenuto anco ra una volta l'insufficienza di prove. La Corte ha accolto que sta teBi e ha assolto gli imputati. * * Davanti la prima sezione del tribunale (pres. Rezza, p. m. Silvestro, cane Ferlito) è ricomparso ieri Armando Bianco. 27 anni, dì Torino, detenuto alle « Nuove ». che il 24 novembre, mentre attendeva di essere pro¬ cessato per furto, si feri al ventre ed ai polsi con una scheggia di vetro. Si trattava di ferite non gra» vi e 1 giudici, dopo la medica zione nell'infermeria del carce re, ordinarono che l'imputato fosse ricondotto in aula. Il Bianco giunse in tribunale in barella, con la « camicia di con tenzione ». Il processo fu poi rinviato su richiesta dei difen sori, gli avv. Gabri ed Asti che rivelarono che 11 Bianco in do dici mesi, aveva tentato otto volte di togliersi la vita nell prigioni di Saluzzo, di Monza di Milano e di Torino. Ieri mattina il presidente dott Rezza ha convocato il prof. Aldo De Bernardi, dell'Istituto di Me dicina Legale, affinché visitasse il detenuto allo scopo di accer tare se era in condizioni dl as sistere al dibattimento. Nell'at tesa si è appreso che il Bianco aveva già predisposto un nono tentativo di suicidio nascondini do nella fodera della giacca una lametta da barba. Il prof. De Bernardi ha pre cisato che il detenuto presenta le caratteristiche di un sogget to isteroepllettico: è quindi ne cessarlo il ricovero in casa di cura per ottenere una diagnosi certa. II tribunale ha ordinato quindi la perizia psichiatrica rinviando il processo a nuovo ruolo.

Luoghi citati: Milano, Monza, Saluzzo, Torino