Recuperati oggettii d'arte per un miliardo Molti erano stati rubati in Liguria e Piemonte
Recuperati oggettii d'arte per un miliardo Molti erano stati rubati in Liguria e Piemonte Recuperati oggettii d'arte per un miliardo Molti erano stati rubati in Liguria e Piemonte Il colossale traffico stroncato dopo 2 anni di indagini - Dieci persone, tra cui due vercellesi, denunciate per furto e associazione per delinquere - Implicati parecchi antiquari, attori e registi cinematografici (Dal nostro corrispondente) Venezia, 13 dicembre. (g- or.) I carabinieri dopo una lunga indagine durata due anni hanno recuperato ottantacinque quadri ed oggetti d'arte, rubati in tutta Italia il cui valore si aggira sul miliardo di lire. Numerose persone, tra cui antiquari, attori e registi cinematografici sono state denunciate. Le indagini sul colossale traffico presero l'avvio dall'arresto, avvenuto nel novembre del 1962. del trentasettenne Vanni Manfrinato di Boara Pisoni (Padova), responsabile del furto di un crocifisso custodito nella cattedrale di Pavia e valutato 150 milioni di lire. Il Manfrinato. che fu associato alle carceri di Bologna modo(D(Gaa dotdelnacdopha fermaNen«ant?0 dichiarazioni fc7JMupermisero ai carabinieri di effettuare importanti sequestri a Milano, Torino, Bari, Napoli, Ostia, Roma e Genova. Tra i « pezzi » di maggior valore ricuperati i è un dipinto su tavola, del '500, che rappresenta una Madonna con il Bambino tra i santi che fu rubato la notte del 7 febbraio del 1962 nella parrocchiale di Diano Calderina (Imperia). Del dipinto, che misura centi metri 210 per 135, è stata recuperata soltanto la parte inferiore: l'immagine della Madonna e del Bambino è stata infatti tagliata dai ladri. Ma l'intera opera d'arte era stata a sua volta divisa in tre partì. Fra le opere recuperate figurano inoltre due pilastrini a forma di putti con capitelli jonici in legno che furono rubati, assieme ad altri oggetti la notte del 18 ottobre del 1960 dalla Chiesa parrocchiale di Sant'Ambrogio di Coimo di Druogno (Novara); una statua lignea che rappresenta una Madonna con il Bambino, che si presume rubata nel 1961 da una cappella di Giro Scuro, un frazione di Sciarborasca Cogoleto (Genova); un angelo policromo, della scuola di Maragllano, rubato nel febbraio del 1961 dalla Chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista di Cervo Ligure (Imperia); i pannelli del balcone orchestrale del santuario della Madonna di Azzoglio di Crevacuore (Vercelli); un « trumeau » del '700, rubato in una villa privata di Chioderò di Valgioie (Torino). Sono stati denunciati per furto sacrilego ed associazione a delinquere, oltre al Vanni, Lino Bazzolo e Alessandro Stivanello, entrambi di Legnaro; Attilio Olivieri e Marcello Marcolin di Boara Pisani; Vittorio Rando di Vescovada (Padova); Francesco Enzabella e Angelo Velia, di Verona; Roberto Piva e Aldo Baggio di Vercelli. Tra gli antiquari, presso 1 quali erano stati collocati gli oggetti sacri, figurano Adolfo Ceresa, Luigi Massa, Luigi Vicini Carozzi, Giuseppe Vigano e il figlio Osvaldo, Antonietta Cassinari Zanon, tutti di Milano, Adele Bonacurso di Genova, Carlo de Carli e Fiorenzo Bartoluzzi di Firenze. Le opere rubate, prima di essere immesse sul mercato erano adeguatamente mascherate con ritocchi o erano addirittura tagliate per renderle irriconoscibili e, quindi, smerciate «a pezzi». miLa(DgrnamempocodemigrderivciaconoIe allavto l'uprofermiprousadi dela demaca merazgen«le, allgiola ne ge a n
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