De Gaulle parla della «grande Francia» Mitterrand lo attacca sulla politica estera di Sandro Volta

De Gaulle parla della «grande Francia» Mitterrand lo attacca sulla politica estera I ÈVE AVVERSARI INTER VISTA. TI Almi» A TELEVISIONE De Gaulle parla della «grande Francia» Mitterrand lo attacca sulla politica estera E' la prima volta che il Generale accetta di rispondere alle domande - «La Francia — ha detto — è qualcosa di molto particolare, qualcosa di straordinario » - Mitterrand accusa De Gaulle di incoerenza e opportunismo : « Si è antiamericani con i russi, antirussi con gli americani, anticinesi con i russi...» - Riaffermato l'impegno all'unità europea ed atlantica (Dal nostro corrispondente) Parigi, 13 dicembre. «Si può dire che c'è una politica estera del generale De Gaulle? Non lo credo; da sette anni egli ha fatto tutte le politiche e qualche volta perfino tutte nello stesso tempo», ha affermato stasera Francois Mitterrand rispondendo ad un giornalista nel corso di una intervista televisiva. Il candidato dei repubblicani ha ricordato a questo proposito che dapprincipio il generale aveva tentato di installare la Francia al vertice dell'Alleanza atlantica con la politica di direttorio a tre. Dopo il fallimento di quel tentativo, si è rivolto verso l'Unione Sovietica sperando di installarsi come quarto membro del club atomico. Nuovo fallimento e nuovo tentativo, questa volta in direzione della Cina, che lo stesso De Gaulle aveva definito poco tempo prima « il pericolo giallo ». Mitterrand ha poi ricordato le successive contraddizioni della politica golli¬ sta verso la Germania e le sue reticenze sulla organizzazione politica dell'Europa« Si è antiamericani con i russi — ha detto — antirussi con gli americani, antinglesi con la Germania, antitedeschi con gli inglesi, anticinesi con i russi, antirussi... cesso l'enumerazione. Questa politica è opportunistica e mutevole ». Dopo aver esaminato le principali situazioni internazionali nelle quali la Francia può svolgere la sua azione di pace e aver messo in evidenza gli immensi pericoli della proliferazione delle armi nucleari, Mitterrand si è dichiarato favorevole alla coesistenza pacifica, iniziata da Kennedy e Kruscev, A proposito dell'Europa, Mitterrand ha ricordato gli accordi già in vigore, che però hanno costruito finora soltanto un'Europa spezzettata e frammentaria, come era al tempo dell'Europa degli Stati. « E' a causa di De Gaulle — ha detto — che siamo rimasti a questo punto: bisogna coordinare tutto ciò che è stato fatto e questo può avvenire soltanto attraverso un potere politico comune ». La politica intemazionale è stata invece esclusa dalla intervista che il generale De Gaulle ha accordato subito dopo alla televisione. Il generale ha parlato della idea che egli ha della Francia: « Qualche cosa di molto grande, molto particolare, qualche cosa di straordinario ». Ha ripetuto poi il bilancio di tutto ciò che il suo governo ha fatto per il bene dei francesi: stabilità della moneta, misure contro l'aumento dei prezzi, provvedimenti per l'agricoltura, miglioramento del tenore di vita, costruzione di nuovi alloggi. « Bisogna che il popolo francese sia prospero — ha dichiarato — perché se non è prospero, la Francia non può svolgere il suo compito nel mondo di oggi». E' la prima volta, da quando è ritornato al potere, che il generale De Gaulle ha accettato di farsi intervistare da un giornalista, perché le periodiche conferenze stampa, cui assistono oltre un migliaio di corri spondenti, nel corso delle quali il presidente della Re pubblica risponde a doman de concordate in precedenza, sono in realtà semplici monologhi. Sottoponendosi all'intervista televisiva De Gaulle si è posto sullo stesso piano del suo antagonista, rinunziando a quella posi zione di sdegnoso isolamen to che tanto pregiudizio gli aveva recato nella votazione del 5 dicembre. Nella campagna per il ballottaggio, infatti, i golii sti, facendo pressione per la prima volta sul generale, hanno imposto alla propaganda un ritmo del tutto diverso da quello che aveva avuto per il primo turno, quando erano sicuri della vittoria. Ora, la vittoria del tutto incerta e, in ogni caso, può essere prevista soltanto con uno scarto minimo di voti. « 11 personaggio storico — commenta stasera Le Monde — accetta così di scendere nell'arena ». Insieme a lui, vi sono discesi tutti i ministri e i principali parlamentari della maggio ranza che, nella campagna per il primo turno, il gene rale aveva voluto si mantenessero estranei alla competizione. Ieri e oggi i ministri hanno tenuto infatti comizi elettorali in ogni centro di provincia e la loro attività propagandistica continuerà fino alla chiusura della campagna, a mezzanotte di venerdì. La politica estera ha assunto un carattere preminente nella propaganda dei due antagonisti: con una franca adesione all'integra¬ zione europea da parte di Mitterrand, e, dalla parte opposta, con tutte le riserve sottintese nella tesi dell'« Europa delle Patrie », alla quale il generale De Gaulle non ha affatto rinunziato per ora. Tali riserve potrebbero però essere eliminate nell'intervista televisiva che il generale trasmetterà do mani sera, dedicata appun to ai problemi iìiternazionoli. Sandro Volta