La mamma di Mastroianni così giudica il figlio attore

La mamma di Mastroianni così giudica il figlio attore La mamma di Mastroianni così giudica il figlio attore Gli inizi nell'immediato dopoguerra, quasi di sorpresa - La prima volta domandò a Marcello: «Ma tu che sei così timido, non ti vergogni in faccia a tanta gente?» - « Oggi, certo, quel suo modo di fare con le donne è il suo lavoro... » - La signora Ida abita a Roma, da sola, non vuole cameriera in casa, va al mercato, le piace girare in tram per «stare fra la gente» - Alla domenica Marcello va a pranzo da lei che è bravissima cuoca 'Nostro servizio particolare) Roma, dicembre. La madre di Marcello Mastroianni, un uomo che guadagna duecentoventl milioni a film, si chiama Ida, ed il suo divertimento è di prendere il tram, il numero 4, che le fa capolinea sotto casa, e girare per Roma. « Marcello — dice — voleva regalarmi la macchina con l'autista. A parte la spesa... ». « Signora Ida — l'interrompiamo — suo figlio guadagna duecentoventi milioni a film». Ida Mastroianni abita in un appartamento di quattro stanze in via Latina, Dal figlio accetta centomila lire al mese, e la metà le mette da parte. Non ha mai voluto una cameriera, a dormire nella sua casa. Inutile chiederle le ragioni di questa volontà caparbia: perché non ha l'automobile, l'attico con terrazze al centro di Roma o perché se ne va al mercato ogni giorno. Sono ragioni naturali. « A settanta anni non si cambia — dice — e, mi creda, non è cambiato nemmeno Marcello anche se guadagna tutti i soldi che dice lei ». Questo è vero, nel senso almeno che Marcello Mastroianni si sforza di non cambiare, di non perdere le sue radici, che sono qui, nel pranzo della domenica cucinato dalla mamma, per salvarsi: come uomo e come attore. Il successo di Mastroianni in America, per esempio, dipende anche dalla intelligenza con cui ha saputo accettare, nella propria persona, le qualità e i difetti degli italiani. Ricominciamo da capo, con la madre di Marcello, il discorso sull'automobile. < Perché non la vuole? ». <Ma perché se giro chiusa in un catafalco, che vedo del mondo t Come me la godo, la gentef Prendo il tram, e vedo i fidanzatini che si baciano, e penso: " Beati voi, io avevo vergogna pure di andare a. braccetto con mio marito! " Se c'è una cosa che mi pento, nella vita, è di essere nata troppo presto! Allora c'era troppa schiavitù per le donne. I calzoni me li potevo mettere solo il martedì di Carnevale, avevo ventiquattro anni, lavoravo in banca — perché io sono stata sempre una che gli piace la modernità — e mio fratello mi prometteva, una settimana dopo l'altra, a me e a sua moglie, che ci avrebbe portato il sabato a vedere Anna Fougez. Non ci ha portato mai... Io le domandavo a mia cognata: "Ma perché non ci porta? " e lei: "Perché le ballerine fanno la mossa... " e io: e che cos'è la "mossa"? e lei: Boh. Non lo sapeva neanche lei. Io l'ho saputo vedendo Abbe Lane alla televisione ». «Signora — le chiediamo — non le dispiacciono certi film di suo figlio? "Casanova '70", anche "La dolce vita"... ». La signora Ida risponde con una domanda: « Lo ha visto lei Casanova '70? I colori erano belli, 10 il dialogo non lo sento... Ho questa disgrazia che sono diventata sorda... ». E' come se cercasse giustificazioni puerili al figlio e, più ancora, a se stessa: « Se non bacia bene, non lavora. Quel suo modo di fare con le donne è il suo lavoro ». Sospira. « Eh, non è più il figlioletto che gli dicevo: " Non dire la bugia, perché la mamma ti capisce! " ». « Signora, ma come è diventato attore, suo Aglio? ». « Per me, è stata una sorpresa. La mia famiglia ha avuto molte disgrazie, perciò anche se Marcello guadagna i soldi che raccontano sui giornali, non dico che è giusto, ma questo figlio mio, come anche l'altro, Ruggero, il più piccolo, una giovinezza allegra non l'hanno avuta. Tutti gli uomini che hanno quarant'anni, oggi, chi più chi meno... Basta, da bambini ai miei figli non gli ho potuto dare certamente quello che desiderava 11 mio cuore. Quando mi sono sposata, mio marito era aiuto-chimico a Fontana Uri, e là è nato Marcello, perciò lo dicono il ciociaro. Poi mio marito ebbe il licenziamento come antifascista, allora andammo a Torino, che bella città, come parlava bene Marcello, a Torino, poi di nuovo a Roma, mio marito mise una fabbricherà di mobili, gli piaceva lavorarli a mano anche lui. certi tavolinetti, ma i creditori non pagavano... Basta, Marcello ha dovuto mettersi a lavorare prima ancora di prendere il diploma. Quando tornò da Domodossola, dove l'avevano portato i tedeschi, s'iscrisse all'Università, continuava a lavorare all'anagrafe, e, con i compagni suoi del corso, si davano da fare per rimettere in piedi il teatrino dell'Università, che era distrutto dalie bombe ed ora sarebbe l'Ateneo. La prima volta che sono andata a sentirlo, a quel teatro, mi ricordo che gli ho detto: "Marcello, ma tu che sei tanto timido, non ti vergogni in faccia a tanta gente, con tanta luce, sul palcoscenico? " ». « Signora che cosa cucina per suo figlio, la domenica? ». « Roba semplice, io alle ricette non credo, improvviso. Ci vuole l'amore. Ho imparato a cucinare per vincere mia suocera, che cucinava benissimo. Allora la vita era semplice, la donna doveva fare contento l'uomo in tutto, anche nel mangiare. A Marcello gli piace la torta rustica, la minestra di capellini col burro fuso e due uova battute sopra ». Adele Cambria La signora Ida Mastroianni ed il figlio attore Marcello nella loro casa di Roma

Luoghi citati: America, Domodossola, Roma, Torino