Commedia satirica di Dario Fo ambientata nella Milano dei Visconti
Commedia satirica di Dario Fo ambientata nella Milano dei Visconti fi ritorno disWattorv al Carignano con unti sua novità Commedia satirica di Dario Fo ambientata nella Milano dei Visconti «La colpa è sempre del diavolo» interpretata dall'autore con Franca Rame nel personaggio di una strega - Un demonio nano che parla in dialetto veneto L'arcidiavolo del Machiavelli ne sapeva una meno delle donne, il diavolo nano di Dario Fo ne sa una meno degli uomini. E quel poco che sa, l'ha imparato da loro. Anche se, come dice il titolo dello spettacolo che è andato in scena ieri sera al Carignano, La colpa è sempre del diavolo. Questo Brancalone rosso di pelo, dal grande naso, le gambe cortissime — si è scor ciato precipitando dal cielocon gli altri angeli ribelli —e che parla veneto, è una del-le più saporite invenzioni del-la nuova commedia di Fo.Allogatosi in corpo ad Amalas-lllllllllllllllllltlllllllllllllltllllllllllllllllllllllll sunta, un'imbroglioncella che rischia il rogo come strega, Brancalone la salva rispondendo per lei al processo e ritorcendo l'accusa di eresia contro quei poveracci che l'avevano denunciata. Diavoli e streghe: siamo, si sarà capito, nel Medioevo in una città che potrebbe esserela Milano dei Visconti. Dauttà parte il tiranno, dall'ai-tra gli oppressi secondo unacontrapposizione cara all'au-tore che, per ficcarci dentro isuoi messaggi candidamentepopulisti allarga e complica Ila vicenda anche più del ne| cessano. E dove c'è un tiran-llllfllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllliu cdbifca è un'altra delle trovate felici di una commedia a vol te diseguale. Si svolge all'ultimo membro — volano orecchie. nasi, braccia, gambe — e si conclude con la vittoria del monaco che, per tenere a no, là c'è una congiura. AmaIassunta, finita col suo diavolo alla corte ducale, ci si trova nel mezzo, sebbene il duca non sia ucciso dagli sfortunati cospiratori ma dall'ambi-;"zioso monaco che gli fa dai consigliere. | Il duello tra costui e il du-bada la città sino all'arrivo dei soldati dell'imperatore, sostituisce il morto con un manichino e, per dargli vita, ricorre a Brancalone. Il diavolo rientra così nel gioco insieme ad Amalassunta. E vi rientrano gli eretici dell'inizio che, capziosamente consigliati,!si ribelleranno giusto in tem-lpo per essere sterminati dagli I imperiali. Nelle trasparenti!parabole di Fo, i c nostri» ar-i|rivano, ma non vincono mai.jDalla morte del duca, e an-i cora prima, la trama è più|aggrovigliata di quanto sii sforzi di spiegare un somma-1 rio riassunto. Ed anche più confusa, nonostante che l'autore abbia saggiamente lavojrato di forbici e di colla sulla originaria stesura. Si direbbe che abbia finito col trovarsi impigliato nelle giravol- |te di una' tropp0 esuberante à a n 1 fantasia. Ma quando se ne districa, e avviene spesso, si ritrova il migliore Fo: forse meno rigoroso e stringato di Settimo, ruba un po' meno, ma certamente meno prolisso e pedante, malgrado la cornice storica, di Isabella, tre caravelle e un cacciaballe. Ma è imitile, e ingiusto, spulciare il testo quando lo spettacolo, che in Fo conta di più, ha un ritmo e una esattezza di movimenti e di incastri, affinati in due mesi di repliche a Milano, che ne fanno un'agile macchina per divertire il pubblico. Fo poi e sue coni^ di consueto so- no anche la meticolosa regia [e l'ingegno.-a scenografia — è davvero scatenato nei suoi |giochi mimx: e verbali: stlpossono immaginare gli e{. gio del manichino-duca, uno dei tre che si è scelto Trascinati nelle surreali sequenze e nei frenetici balletti, oltre che nei cori scopertamente provocatori (le musiche, inconfondibili, sono di Fiorenzo Carpi), assecondano con intelligenza il protagonista: Franca Rame, la cui perizia, ma non ancora la bellezza, è ormai matura; Vincenzo De Toma, un diavolo azzeccato ed ameno; Ettore Conti, assai intonato; Arturo Corso, Secondo De Giorgi, Cip Barcellini, Pia Rame, la Melato e gli altri. Il teatro era gremito, il pubblico ben disposto. Tutti si sono trovati concordi nelle risate, negli applausi a scena aperta e nelle numerose chiamate alla fine dei due tempi. Si replica. a. bl. 2 e , , o n a , a 1 m Franca Rame, protagonista femminile della commedia di Dario Fo al Carignano
Luoghi citati: Amalassunta, Milano
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