Fabbrica di gomma brucia in un cortile Sessanta famiglie salvate dai pompieri

Fabbrica di gomma brucia in un cortile Sessanta famiglie salvate dai pompieri Alluni"- « panico in un popoloso «inartiere «li S. Rita Fabbrica di gomma brucia in un cortile Sessanta famiglie salvate dai pompieri Le scintille di un motore suscitano il gigantesco rogo: trenta operai fuggono, mentre alte fiamme e una colonna di denso fumo salgono lungo le finestre delle case intorno fino al quarto piano - Madri con bimbi in braccio scendono terrorizzate in strada, una donna soccorsa con la scala esterna - Autorimessa con 350 macchine sgombrata d'urgenza - Crollano muri, ma nessun ferito - Danni per 400 milioni Nove distaccamenti dì pompieri con 71 uomini sono stati impegnati per tutto il pomeriggio di ieri nello spegnimento dell'incendio di una fabbrica in barriera Santa Rita. Non si sono avuti feriti, ma molto panico fra gli inquilini della casa attigua e minacciata. La fabbrica è la Itep, industria trasformazioni espansi poliuretanici, di via Barletta 117: con una trentina di operai e su un'area di 1200 metri quadrati, produceva imbottiture per automobili, materassi di gomma, ecc. Tutto materiale Infiammabile; per questa ragione gli inquilini dell'edificio — una sessantina di famiglie suddivise su cinque scale e sei piani — avevano presentato un esposto al Comune. Pare che da parte sua il Comune avesse intimato ai responsabili della fabbrica di traslocare; un'altra ingiunzione doveva essere consegnata in questi giorni. Della Itep è direttore Guglielmo Mensio, via Goito 15, il cui padre, Mario, via Cadore 40, svolgeva mansioni di capo fabbrica. Alle 14,45 un motore elettrico sprizza scintille che vanno ad incendiare i ritagli di materiale a terra. L'operaia Paola Vergnano, che è addetta alla macchina, dà l'allarme. Urla, panico e fuga generale; restano soltanto Mario Mensio e Domenico Ruvolo che danno mano agli estintóri e ai sacchetti dì sabbia. Un'impresa disperata contro il dilagare delle fiamme. Dopo cinque minuti anche loro devono fuggire, semintossicati. Intanto sono stati chiamati i pompieri, la gente si assiepa lutilo la strada. La fabbrica a a a è n — llliliiiilllllllltliliiiiillllilllllllllllllllllllllllllllll è tutta dentro al cortile, su un piano solo, e staccata appena cinque metri .dallo stabile. Sotto, per fitta l'estensione, c'è l'autosalone Europeo che ha l'ingresso direttamente dalla via e una capacità di 350 automobili. In quel momento in sosta ce ne sono circa trenta. Il gestore Bruno Pastrone chiama gente in aiuto e ad una ad una porta fuori tutte le vetture. Intanto le fiamme fanno esplodere le vetrate che corrono sulla facciata della bassa costruzione e si sprigionano verso l'alto, lambiscono i terrazzini della casa, fino al quarto piano. Calore insopportabile, fumo intenso, aria irrespirabile, grida degli inquilini. La polizia arriva sul posto in forze: cento agenti, numerosi ufficiali e il questore. Gli agenti salgono le scale, piano per piano, porta per porta, a invitare tutti a scendere. C'è chi segue il consiglio, chi vuole resistere in casa. I pompieri scaricano valanghe d'acqua, ma il fuoco è protervo, si estende ancora anziché diminuire. Crolla il muro verso il cortile attiguo che è occupato dal deposito di laterizi e cementi dell'Impresa Calosso. E' un varco in più che serve ai vigili per scaricare acqua. Alle 15,30 la signora Maria Rivalta, che abita al terzo piano del 125, decide di scendere perché si sente soffocare dal fumo. Esce sul ballatolo e vede le fìam me che entrano attraverso le finestre delle scale. Torna sul balcone che dà sulla strada e invoca aiuto. I pompieri la soccorrono dalla strada alzan do una scala « porta ». La folla, trattenuta da agenti e vigili urbani, si va sem pre più addensando. Fra 1 cu riosi ci sono anche i trenta opera! e gli inquilini; c'è chi piange: ad esempio, l'operaia Carla Stano di 20 anni, abitante a Pianezza, che in casa sua era l'unica a guadagnare e manteneva i genitori e sei fratelli. Alle 20 ci sono ancora fori ■ 1111 r i li 1111 «i ■ 111 « 11 « 11111 ■ 111 ■ 1111111 ■ 11 ti i « i • i ai ■ i cola!, soltanto alle 21 1 pompieri possono andarsene dopo avere lasciato sul posto una squadra di vigilanza. I danni sono ingenti: si calcolano sui 150 milioni per quanto riguar- i i il « ni ti ■ li i li )i ■ il ninni! iiiiiiiiiiiiiiiiii da 11 materiale e l'attrezzatura della fabbrica; poi c'è la costruzione che praticamente è tutta da rifare perché pericolante (è stato anche vietato al proprietario del garage di rimettere dentro le automobili); e c'è da riparare la facciata interna della casa che ha tutti 1 vetri rotti e i serramenti bruciati fino al quarto piano. In totale i danni sono valutati Intorno ai 400 milioni di lire. Un'inquilina prigioniera delle fiamme salvata dai pompieri con la scala « porla »

Persone citate: Bruno Pastrone, Domenico Ruvolo, Guglielmo Mensio, Maria Rivalta, Mario Mensio, Paola Vergnano

Luoghi citati: Pianezza