Che cosa dovranno fare in volo i due piloti

Che cosa dovranno fare in volo i due piloti Che cosa dovranno fare in volo i due piloti (Dal nostro inviato speciale) Cape Kennedy, 4 dicembre. La nave spaziale « Gemini 7 » con a bordo gli astronauti Frank Borman e James Lovell è partita sollevando una nuvola di fumo nera e arancione oggi dalla piattaforma di lancio numero 19 di Cape Kennedy, in Florida, cinque secondi dopo le due e trenta del pomeriggio (in Italia, venti e trenta). E' stato, ha detto un portavoce della Nasa, uno dei migliori decolli fin qui avvenuti: non c'è stato, rispetto ai piani, nemmeno un secondo di ritardo. I motori sono stati accesi alle venti e trenta precise. Alle 20,33 Borman — il tenente colonnello che è comandante della nave spaziale — ha comunicato che il primo stadio del razzo Titan che li stava portando in orbita era pronto a staccarsi, e che mentre viaggiavano a una velocità di quasi undicimila chilometri all'ora, tutti gli strumenti di bordo funzionavano perfettamente. « Tutto in ordine » è stato il primo messaggio radio di Borman, « ripeto, tutto in ordine ».- Alle 2,37 il « Gemmi », che andava oramai a oltre 28 mila km all'ora, è entrato in un'orbita distante dalla Terra nel suo punto più basso (perigeo) circa 150 chilometri e in quello più alto (apogeo) oltre 300. A terra c'è stato qualche minuto di ansietà, quando da una comunicazione di Borman si poteva pensare che le pile a combustibile non funzionassero bene, perché l'indicatore luminoso di Una cellula era ancora acceso, contro le pre¬ visioni. Il guasto — se pure si tratta di un guasto — riguarderebbe soltanto una delle sezioni della cellula ed avrebbe ben poca importanza. Non è escluso nemmeno che il difetto sia nell'irdicatore luminoso e non nella cellula vera e propria. Subito dopo il lancio i tecnici della Nasa hanno ispezionato la piattaforma 19 ed hanno constatato che i danni da essa subiti a causa della spinta del Titan alla partenza sono stati minori del consueto. Dalla piattaforma 19 l'unica costruita in maniera da sorreggere il peso di un razzo Titan, dovrebbe venir lanciata tra nove giorni, secondo i piani della Nasa, un'altra nave spaziale, la « Gemini 6 », guidata da Walter Schirra e Thomas Stafford, che dovrà cercare di realiz- zare un incontro nello spazio con la « Gemini 7 ». Le "uè astronavi, così ha detto in una conferenza stampa il direttore del progetto « Gemini » Christopher Kraft, dovranno navigare una accanto all'altra senza toccarsi come due automobili su un'autostrada. La cosa sarà possibile solo se la pista di lancio dopo\ la partenza del « Gemini 7 » sarà in buone condizioni, il che sembra essersi realizzato e se su di essa si potrà montare — nel tempo record di nove giorni — Za gigantesca impalcatura alta oltre trenta metri che sorreggerà la capsula del « Gemini 6» e il razzo Titan che lo porterà in orbita. Ha avuto così inizio il più complesso e diffìcile de gli esperimenti spaziali ame ricani sin qui realizzati. Il « Gemini 7 » dovrà battere restando nel cosmo quattordici giorni — che potranno forse (per dar più tempo al « Gemini 6 ») diventare anche 15 — il record del più lungo volo umano nello spazio sin qui detenuto . dagli astronauti del « Gemini 5 » che rimasero in orbita per quasi otto giofni. Se l'incontro tra il « Gemini 6 » e il « Gemini 7 » avrà luogo verrà realizzato il primo appuntamento nello spazio — tappa questa di fondamentale e decisiva importanza per gli americani nel loro programma per andare sulla Luna. E' questa in sostanza la parte più importante del programma che ha avuto inizio oggi. E del resto, a dimostrare la possibilità di manovrare nello spazio, il pilota del « Gemini 7 » Borman oggi ha fatto in modo di volare accanto all'ultimo stadio del Titan dopo il suo distacco dalla capsula. Non è superfluo aggiungere che fino al 13 dicembre, la data della partenza del « Gemini 6 », il programma del « Gemini 7 » sarà, certo, molto importante ma tutto sommato d'ordinaria amministrazione. Il momento maggiormente emozionante — e secondo certuni anche lealmente pericoloso — si avrà qpKepd quando il «.Gemini 6», montato in tutta fretta sulla piattaforma 19 di Cape Kennedy, senza i controlli e le precauzioni consueti, partirà per la sua gara d'inseguimento nel cosmo. E a ricordare agli scien¬ ziati americani quanto sia tesa e difficile la gara contro i sovietici c'è la notizia che il volo di im'astronave russa verso la Luna prosegue normalmente. E' questa un'astronave che anch'essa tenterà di realizza- re un'impresa mai finora riuscita, quella di un atterraggio dolce attutito da razzi frenanti. E in fondo non è eccessivo dire che dai risultati dei prossimi giorni — o al massimo dei prossimi mesi — dipenderà se giungeranno prima sulla Luna gli americani o i russi. Frank Borman e James Lovell, nei prossimi giorni, non resteranno inattivi. In primo luogo dovranno tentare di comunicare con la Terra mediante un « Laser », cioè un raggio luminoso concentrato capace di viaggiare per distanze incredibili e che sarà in futuro, pare, il mezzo di comunicazione ideale per messaggi interplanetari. Questo « Laser » ha una potenza enorme: in laboratorio degli scienziati americani sono riusciti con esso ad aprire dei buchi in pareti di metallo. Un altro esperimento previsto è quello di calcolare, misurando l'angolazione e la velocità della caduta delle stelle all'orizzonte, l'esatta orbita del « Gemini ». Comunque non c'è dubbio che la parte essenziale del programma del « Gemini 7 » — a parte l'appuntamento con il « Gemini 6 » — è basata su una serie di ricerche mediche e fisiologiche. Ecco la lista delle più importanti, elaborata dal dottor Charles Berry, direttore medico del programma: in primo luogo gli scienziati americani vogliono sapere in che maniera il cuore e il 'sistema circolatorio reagi- i scono alla prova del) viag ìgio nello spazio. Alcuni — non gravi — inconvenienti sono stati constatati in precedenti esperimenti. Gli scienziati della Nasa vogliono sapere se prolungando la permanenza fuori dall'atmosfera terrestre:'èssi si aggraveranno.. La stessa preoccupazione si ha per la perdita di caldo da parte dell'organismo che sinora è stata limitata e quindi senza conseguenze gravi. Nicola Caracciolo L'incontro nello spazio fra le due navicelle avverrà fra otto giorni quando sarà lanciato il « Gemini 6 ». Questo s'accosterà, capovolgendosi, al « Gemini 7 », poi le due capsule procederanno a qualche metro di distanza l'una dall'altra Il comandante Frank Borman seguito dal collega James Lovell verso la torre di lancio a Cape Kennedy. I due astronauti indossano una tuta spaziale di nuova concezione che potranno togliersi in volo (Tel. A. P.)

Luoghi citati: Florida, Italia