Oscura morte d'un ragazzo di 16 anni trovato col petto squarciato da una fucilata

Oscura morte d'un ragazzo di 16 anni trovato col petto squarciato da una fucilata Oscura morte d'un ragazzo di 16 anni trovato col petto squarciato da una fucilata Originario di Costigliele Saluzzo, lavorava con due fratelli in una cascina di Ceresole d'Alba - Dopo cena si sarebbe appartato per divertirsi con un fucile da caccia - L'esplosione è avvenuta mentre il fratello e un amico giocavano a carte (Dal nostro inviato speciale) Carmagnola, 3 dicembre, Un ragazzo di 16 anni tmorto per una fucilata che gli ha squarciato il cuore, si chiamava Domenico Girando, lavorava come bracciante nella cascina Trombetta in frazione Cappelli di Ceresole d'Ai-ba, insieme con due fratelli:Giuseppe di 8!) anni, sposato e padre di due bambini, Bruno di 18. La famiglia è di Costigliole di Saluzzo: il padre e un altro fratello, Franco, lavorano in una cascina nella frazione Osella. Questa sera, in visita dai Giraudo nella cascina Trombetta c'era un amico, OrestiBonetto di 28 anni. Il fratello maggiore, Giuseppe, era rimasto a conversare un po'. Poi era andato a vedere la televisione con la moglie, ma era stanco, si è ritirato presto al piano superiore. Racconta la moglie: «Non abbiamo sentito nulla, nemmeno lo sparo. Eravamo già assopiti, ci hanno risvegliato le grida disperate di Bruno che saliva le Beale di corsa. Urlava. " Si è ammazzato, si è ammazzato ". Giuseppe è sceso a precipizio ha visto Domenico su una sedia, coperto di sangue, sostenuto dal Bonetto. E' corso ad avvertire il padrone della cascina, Ilario Verceìlino ». Insieme, hanno portato Domenico all'ospedale di Carmagnola. Ma è stata una corsa inutile. Il medico di turno, dott. Ricagno, ha constatato che la ferita — un ampio squarcio sotto l'ascella sinistra — era mortale. I pallini della doppietta calibro 12, ancora uniti in un unico blocco data la brevissima distanza, avevano raggiunto il cuore. Domenico era sopravvissuto solo pochi minuti. Il maresciallo Ferrari, della stazione dei carabinieri di Sommariva Bosco, ha interrogato, durante la notte, Bruno Giraudo e Oreste Bo- netto, cercando di chiarire l'accaduto. raccontato to. Gli altri due hanno proseguito. Dopo qualche minuto, il ra¬ ti In cucina — ha Bruno, piangendo — eravamo rimasti noi tre, quando Giuseppe è andato a dormire». Prima anche Domenico si è cimentato in una partita a scopa, poi si è alza- gazzo è ricomparso con la doppietta. E' questo uno dei lati oscuri della vicenda. Il fucile era di Giuseppe, il fratello minore aveva la proibizione di toccarlo: non aveva ancora l'età per ottenere il porto d'arma, né la licenza di caccia. Inoltre, tutti assicurano che veniva scaricalo con attenzione, prima di essere riposto in casa, al piano supcriore. Perché Domenico è andato a prenderlo? Che cosa voleva farne? Perché lo ha caricato? A queste domande, Bruno risponde: « Non so ». Sembra che nessuno si sia stupito, vedendo arrivare il ragazzo con la doppietta: la partita a scopa è proseguita tranquilla. Racconta Bruno Giraudo: «Mio fratello era in piedi, alle spalle del Bonetto, davanti a me. Ci osservava tenendo il fucile per le canne. Ad un tratto abbiamo sentito una esplosione assordante, l'abbia¬ mo visto vacillare, farsi pallido in viso come uno straccio e accasciarsi ». Ha fatto qualche movimento brusco, che possa aver fatto partire il colpo? «Non so — dice Bruno —, non lo stavamo guardando. Eravamo immersi nel gioco. So che poco prima girellava per la cucina, armeggiando con la doppietta». A tarda notte proseguiva l'interrogatorio del Bonetto. I carabinieri ritengono che si tratti di una disgrazia, per quanto alcuni punti appaiono inspiegabili. g. rn. Bruno Giraudi, fratello del ragazzo morto (Moisio)

Luoghi citati: Bruno, Carmagnola, Saluzzo